#StopEutanasia. Affissioni choc di Pro Vita & Famiglia: «Alleviare la sofferenza, non eliminare il sofferente come un moscerino!»

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È saltato la discussione in Aula del Ddl sul suicidio assistito, che era prevista per ieri, lunedì 25 ottobre 2021. «Il Governo Draghi si rifiuta di fornire i pareri sugli emendamenti al testo base sul suicidio assistito», si è lamentata l’Associazione Luca Coscioni. È invece un segnale positivo, che le Istituzioni vogliano ponderare più a lungo una tale proposta che lede gravemente il diritto dei più fragili alla cura, alla prossimità umana, alla solidarietà sociale.

Intanto, la campagna di Pro Vita & Famiglia Onlus contro l’eutanasia e il suicidio assistito prosegue ormai da molti mesi. Inizialmente con maxi manifesti-denuncia in oltre 100 città italiane ha avuto lo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema del fine vita provocando anche reazioni indignate e violente come camion vela imbrattati o affissioni strappate e danneggiate.

Successivamente, nell’ottobre 2021, altri manifesti e affissioni hanno l’obiettivo di sensibilizzare contro la legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio che si vorrebbe far passare sia tramite il Testo Unico in Parlamento sia attraverso il Referendum proposto dai Radicali. “Marta, 24 anni, anoressica, potrà farsi uccidere. E se fosse tua sorella? Alessandro, 18 anni, bullizzato. Potrà farsi uccidere. E se fosse tuo figlio? Maria, 70 anni, ha un tumore. Potrà farsi uccidere. E se fosse tua nonna? Lucia, 45 anni, disabile. Potrà farsi uccidere e se fosse tua mamma? #NOEUTANASIA”. Questo è quanto potrebbe accadere se la nascente maggioranza legiferasse in materia di eutanasia e suicidio assistito ed è questo quanto denunciato da Pro Vita & Famiglia nella sua campagna.

Poi, Pro Vita & Famiglia ha posto l’accento sulla necessitò di alleviare le sofferenze e non di eliminare il sofferente. «Bisogna prendersi cura dei più fragili e fare di tutto per alleviare le loro sofferenze. L’eutanasia, al contrario, vuole sbarazzarsi facilmente dei sofferenti, quasi come se fossero moscerini da schiacciare», è il commento di Antonio Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, sulla campagna di affissioni choc contro l’eutanasia partita ieri, lunedì 24 ottobre 2021.

I manifesti, apparsi in tutta Roma, mostrano una persona visibilmente malata e sofferente accovacciata sul palmo di una mano accogliente, dall’alto invece incombe un pugno chiuso pronto a sopprimerla, «proprio come vorrebbe fare chi spinge per l’eutanasia legale», spiega Jacopo Coghe, Vicepresidente di Pro Vita & Famiglia Onlus. «Uccidere chi soffre, uccidere chi è anziano o abbandonato, significa perdere l’umanità. Dobbiamo invece restare umani, applicare la legge 38 sulle cure palliative sempre ignorata dal nostro Governo amante della “cultura dello scarto”, e quindi salvaguardare la vita fino al suo termine naturale, aiutando chi soffre anziché eliminarlo come un rifiuto».

«Chiediamo – precisa una nota di Pro Vita & Famiglia Onlus – che la proposta di legge in discussione alla Camera venga respinta senza se e senza ma. L’Italia è un paese civile, con valori di solidarietà e umanità, sarebbe assurdo e barbaro legalizzare il suicidio dei più fragili e indifesi» e divenire quindi l’ottavo paese al mondo (su 194) che hanno legalizzato il suicidio assistito. La campagna di affissioni, inoltre, dopo Roma toccherà le principali città italiane come Napoli, Milano e Bologna e proseguirà a livello locale su tutto il territorio nazionale.

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