Il reportage. Pechino, una città dal volto cambiato

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Sono appena sceso dal treno, è mattino presto ma alla stazione centrale di Pechino non mi tornano i conti, manca qualcosa: ci sono le solite guardie gobbe sulle spalle e moccolo al naso, le hostess costrette in gonne occidentali, radio in una mano e borraccia con il té nell’altra. Sento la mancanza di qualcosa. Dove sono i senza tetto, i mendicanti, le persone che la società ha “scartato”?

In giro per il mondo, da Trofarello (paese alle porte di Torino) a Tokyo ho sempre incontrato queste persone, sembrano essere una delle peculiarità delle stazioni ferroviarie. Mi ricordo la prima volta che misi piede in questa stazione, più o meno alla stessa ora: vidi quasi tutte le sedie della sala d’attesa occupate da brandelli di stracci e cartoni spiegazzati. Ne spostai uno per farmi posto e vi trovai, con stupore, un uomo di mezza età sporco e barbuto che a piedi scalzi imprecava contro di me, urlando frasi e agitando le mani in aria. Ne fui scioccato.

Lascio la stazione alle spalle e mi dirigo alla metropolitana, lungo il cammino incontro solo poliziotti dalle facce scocciate e all’entrata devo far passare i miei bagagli ai raggi x. Prendo il treno al volo, stranamente vuoto. “Posso aiutarla?” mi sento chiedere in inglese: una ragazza vestita di bianco e blu con la scritta “volontario”, continuando a sorridere (il che la fa sembrare ancora di più una caricatura di sé stessa), vuole a tutti i costi sapere dove vado, da dove vengo e se mi piace Pechino.

L’ultimo tratto di strada decido di farlo con un taxi. Appena salgo il tassista si mette la cintura, mi guarda e dice: “E’ pieno di poliziotti”, poi aggiunge “Welcome to Beijing”. Ci mettiamo a ridere tutti e due non sapendo che pesci pigliare. Ma cosa è successo in città? Si è sparso un gas allucinogeno? Sono stato via appena due mesi ma il cambiamento è sconcertante, deprimente. E’ settembre e sono terminate da poco le Olimpiadi…

La Wudaokou che rincontro è quella di un foto montaggio: stesso paesaggio ma con l’aggiunta, magica, di palme lungo la strada, marciapiedi per i pedoni e piste ciclabili per le bici. La cosa più sconcertante è l’assenza totale di traffico: i tassì sono più numerosi delle macchine private, la gente per strada è sorridente e non sputa più per terra; mi sento spaesato e devo proprio sembrare così quando passo davanti ad un chiosco di “volontari” che mi sorridono e mi dicono sorridenti “benvenuto a Pechino”. Non so se piangere o ridere! E’ possibile che i turisti si bevano un tale lavaggio del cervello.

Sembra di essere tornati indietro di vent’anni, quando la Cina appena aperta agli stranieri mostrava a loro mercati e negozi ricchi e abbondanti, quando invece un normale cinese doveva chiedere l’autorizzazione alla comune per cambiare una lampadina rotta.

Passo qualche giorno ospite di amici e scopro che durante le Olimpiadi sono cambiate parecchie cose: le fabbriche e i cantieri edili sono stati sospesi per ridurre l’inquinamento, sono state imposte le targhe alterne, sono stati rispediti a casa i migliaia di manovali a poco prezzo (vera anima dell’economia cinese), sono stati coperti con striscioni o con foto “allegre” i centinaia di cantieri ed è stata moltiplicata la sicurezza con poliziotti e guardie sparse ovunque…

Sono stato per troppo tempo in Cina per non sapere che la faccia, intesa come estetica, conta ancora moltissimo. Seduto in uno dei piccoli e sporchi ristoranti degli hutong osservo la Pechino non propriamente turistica, ma che continua ad affascinarmi: visi sporchi e con l’immancabile sigaretta tra le labbra, mendicanti o ciechi che cercano di guadagnarsi da vivere, il tutto accompagnato dall’odore delle latrine comuni e dal rumore nasale di chi fregandosene della legge continua a sputare per terra, al massimo calpestando il misfatto per avere un che di alibi…

Le altre puntate della serie:
Cina, ode alla pizza
Cina contro Italia
Cina: ”Alla salute, Gambei!”
Cina, maiale più tetto uguale casa
La Cina vista da un alieno

Per saperne di più:
notodoze.blogspot.com

Foto di Luca Meriano

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