Un ritrattista alla corte dei Medici: le opere di Agnolo Bronzino

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Agnolo di Cosimo di Mariano Tori, in arte Agnolo Bronzino, pittore toscano, dopo aver praticato un periodo di apprendistato alla scuola di Pontormo, diviene uno dei più grandi ritrattisti della corte medicea a cavallo tra la prima e la seconda metà del XVI secolo. Sono diversi i ritratti commissionati all’artista dal duca Cosimo, figlio di Maria Salviati, nipote del Magnifico, e di Giovanni dalle Bande Nere. Il principe richiede al Bronzino ritratti di famiglia, utilizzati sia per scopi diplomatici che famigliari; infatti, molti dipinti raffigurano il duca e la sua prole numerosa, costituita dagli otto figli legittimi, più quelli naturali.

L’opera “Ritratto di Cosimo I de’ Medici come Orfeo” (1539-1540) conservato a Filadelfia, è stato identificato, per i suoi riferimenti erotici, come il quadro che fu regalato alla giovane Eleonora di Toledo, futura sposa di Cosimo, giunta da poco a Firenze da Napoli. Secondo la critica, si tratta del primo dipinto eseguito dal Bronzino per il duca.

All’incirca al 1542 è fatta risalire la datazione del dipinto con il “Ritratto di Bia” custodito nella Galleria degli Uffizi a Firenze. La figlia naturale di Cosimo, nata tra il 1536 e il 1537 e morta prematuramente lo stesso anno della realizzazione del dipinto, nacque prima che il duca convolasse a nozze con Eleonora. Agnolo la immortala seduta su una sedia vestita di abiti regali, adornata di gioielli e con un pendente al collo che ritrae il volto del padre.

Nel 1543 il pittore fiorentino è incaricato di ritrarre nuovamente il duca. Nasce così “Ritratto di Cosimo I de’ Medici con l’armatura”, di cui esistono diversi esemplari (il primo è quello degli Uffizi). A quest’opera, avrebbe dovuto fare da pendant un ritratto di Eleonora e lo storiografo Giorgio Vasari ne è testimone: “(il duca) fece ritrarre sé, che allora era giovane, armato tutto d’armi bianche e con una mano sopra l’elmo, in un altro quadro la signora Duchessa sua consorte”.

Il “Ritratto di Giovanni I de’ Medici con un cardellino”, sempre agli Uffizi, raffigura il quarto figlio di Cosimo (nella foto). Il bambino, ricoperto di un abito di seta rossa, stringe nella mano sinistra un cardellino, forse allusivo alla carriera ecclesiastica che il padre aveva progettato per lui. Giovanni può essere ammirato in un altro dipinto, di qualche anno successivo, in cui tra il 1560 e il 1561 viene rappresentato, diciassettenne, nelle vesti di San Giovanni Battista. Il ragazzo, come previsto per la sua ascesa al soglio pontificio, venne nominato cardinale nel 1560, mentre nel 1561 venne eletto arcivescovo di Pisa.

Purtroppo, il sogno di Cosimo di vedere Giovanni papa si infranse nel 1562, con la morte del ragazzo. Ed è sempre Giovanni bambino quello che affianca Eleonora di Toledo in un dipinto che lo ritrae con la madre, visibile nell’ex residenza ducale degli Uffizi. La duchessa indossa un meraviglioso abito di broccato da cui traspaiono fantasie di melagrane d’oro. Il vestito è noto a molti, perchè fu ritrovato al momento della riesumazione dei resti della donna ed esposto in una mostra.

Del 1551 è il “Ritratto di Maria de’ Medici”, anch’esso agli Uffizi, che ritrae la prima figlia di Cosimo ed Eleonora. Bellissima ed elegante, la giovanissima Maria è abbigliata come una donna adulta, comunica con chi la osserva con lo sguardo fisso in avanti e una mano sul cuore. Si potrebbero citare altre opere del maestro toscano, ma questo piccolo excursus dei ritratti di casa Medici è sufficiente per far capire come la sua attività e maestria fossero apprezzate a corte, dove il Bronzino era costantemente impegnato a ritrarre i maggiori esponenti del casato mediceo, ma anche delle altre famiglie dell’aristocrazia fiorentina.

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