Contraccezione, caso Englaro, valori in politica. Mons. Fisichella incontra i giovani

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Contraccezione, caso Englaro, valori cattolici in politica. E’ spaziato in più direzioni l’incontro di mons. Rino Fisichella con un gruppo di studenti, organizzato a Siena dall’Osservatorio permanente giovani editori. Il rettore dell’Università Lateranense e presidente della Pontificia accademia per la vita è stato intervistato da Bruno Vespa e ha risposto anche alle domande dei giovani presenti. Tra i temi toccati, quello della morale sessuale e della contraccezione, su cui il vescovo ha ribadito la posizione della Chiesa, a difesa dei metodi naturali.

Anche perché, è stata la spiegazione, “ci sono studi scientifici che non vengono conosciuti sul male che la pillola fa. Su questo non c’è informazione, non si vuole fare informazione”. 

Nessun margine di apertura dunque, nella consapevolezza che “più cresce la fede e più cresce la consapevolezza dello stile di vita che una persona deve seguire”. ”La Chiesa – ha spiegato il prelato – pensa che la natura vada rispettata per quello che è. Inoltre, non bisogna confondere amore con passione. A 15 anni non è bene che dopo un breve periodo si pensi ad avere un rapporto completo perché l’amore è anche idealità. Voi giovani tendete ad anticipare molto stili di vita che a lungo andare portano ad annoiarsi. Quando a 15 anni cominciate a vivere con una coetanea come marito e moglie che accadrà quando ne avrete 30?”.

La riflessione si è spostata quindi sulla vicenda di Eluana Englaro. Mons. Fisichella ha chiesto un intervento legislativo ”pur mantenendo fermo il principio che noi siamo per la vita e contro l’eutanasia”. Il vescovo aveva sottolineato, in premessa, che ”ben diverso da quello di Welby è il caso di Eluana Englaro. Welby era attaccato ad un polmone artificiale e ha scelto di morire. Eluana non è attaccata a nessuna macchina ed è in uno stato comatoso, che si definisce vegetativo. Eluana viene lavata, pulita ogni giorno, viene soltanto nutrita e le viene dato da bere. Ecco dov’è il grande problema di fronte al quale ci siamo trovati. Lo Stato non può dare la morte, noi non siamo a favore dell’eutanasia. Noi siamo a favore della vita. Davanti al caso in cui c’è stata una sentenza della Cassazione che crea giurisprudenza c’è il rischio che dopo la sentenza, essendoci carenza di una legge, il giudice decida sulla base di un precedente”.

Immediato il ragionamento più ampio sulla vita politica italiana, con la richiesta di “una nuova classe dirigente non solo nel campo della politica ma anche a livello imprenditoriale, nella società civile, nel sindacato e nella scuola, nella stessa Chiesa”. “Io vado a dire la messa in una chiesetta all’interno di Palazzo Montecitorio da molti anni – ha raccontato il vescovo – e ho un rapporto diretto con tanti parlamentari. E io dico che ci sono tantissimi parlamentari, non solo quei 20-30 che vediamo in televisione. Ci sono anche molti giovani che sono motivati e che fanno politica con grande senso di responsabilità. C’é anche un’esigenza di rinnovamento non solo a livello di età ma nel modo di fare politica e di porsi dinnanzi alla politica, anche perché c’è in giro molta sfiducia”.

Ci sono quindi margini per sperare, spiega Fisichella, convinto che “in Parlamento i valori cattolici siano ben rappresentati”. Le priorità? “Sarebbero necessarie politiche di sostegno alla famiglia, di detassazione. In questo senso la Francia sta facendo un buon lavoro”.

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