Estate 2021: il tramonto della libertà – Prima parte

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L’estate è una stagione in cui mente e corpo si rimodulano a seconda dei propri impegni, allentando in qualche modo quella tensione e quel vigore che mantengono durante il resto dell’anno. Per chi è al lavoro, il corpo fatica tendendo a rallentare le sue funzioni a causa delle alte temperature mentre la mente si distrae pensando alle vacanze appena passate o in arrivo.

Chi è invece in vacanza tende a distrarsi ed è in qualche modo costretto a allentare quella rete di frenetiche comunicazioni che lo porta ad essere costantemente al corrente di tutto. Metti poi che si giochino i campionati europei di calcio… Metti poi che a vincerli sia proprio l’Italia ed ecco che tutte le altre notizie passano galantemente in secondo piano, quindi lontano dal livello di attenzione estivo, ossia dalla prima pagina.

Eppure succede spesso che proprio nel periodo estivo la cronaca e la politica (e la cronaca politica) riservino qualche notizia sulla quale sarebbe bene soffermarsi per lo meno qualche minuto. È infatti in questi caldi giorni estivi che si giocano alcune importanti battaglie che riguardano le nostre libertà fondamentali.

Ovviamente dobbiamo rendere omaggio al pallone e ai campioni d’Europa senza dimenticare che sono in corso le olimpiadi di Tokyo, ma anche se non siamo molto interessati all’argomento “libertà” (roba da manuali di storia, ormai abbiamo raggiunto il benessere sociale e questo ci basta) sarebbe opportuno riflettere su quanto segue.

In effetti diverse notizie apparentemente non vincolate tra loro vanno a toccare questo punto che per alcuni di noi, nostalgici sognatori (o beceri complottisti), è più importante di una vittoria strappata ai rigori (sia in semifinale che in finale). La “favola azzurra” e le “notti magiche” potrebbero infatti diventare solo un bel ricordo della lontana estate 2021, mentre si viaggia verso “l’horror blu scuro” e la “notte fonda” (io stesso mi sorprendo del mio livello di esagerazione, perbacco!).

Devo ammettere che ho dedicato poco tempo alla questione del controverso DDL Zan, la cui discussione si è riaccesa in questi giorni. Evidentemente una questione prioritaria per i nostri politici visto che in piena emergenza pandemica stanno dedicano corpo e anima a questa legge, voluta fortemente dalla sinistra. Se ne discute con vigore da due anni, mentre gli italiani sono costretti a convivere con la pandemia modificando (come in tempi di guerra) il proprio modo di vivere: respirando attraverso mascherine, utilizzando gel disinfettante in ogni momento, ricorrendo a tamponi al primo colpo di tosse e vaccinandosi per poter continuare a lavorare e a preservare i propri cari dalla pericolosa infezione.

Eppure a più riprese si discute imperterriti questo urgentissimo progetto di legge riguardante la tutela di una categoria di persone; una legge che più che tutelare una minoranza sembra minacciare una maggioranza, con sanzioni penali non ben specificate e dunque con una legislazione poco chiara e succube di interpretazioni in fase di indagine e di processo. Come dicevo, mi sono impegnato molto poco nella cosiddetta “battaglia” contro il DDL ZAN. Non ho firmato inutili petizioni e non ne firmerò; ho scritto forse un paio di articoli e condiviso qualche post su Twitter. Niente di più. Innanzitutto perché sono convinto che la legge – prima o poi, in un modo o nell’altro – passerà, tanta è la pressione esercitata dai poteri politici ed economici che la sostengono. Penso che la nostra futura battaglia sarà quella di una minoranza chiamata a formare coscienze e a difendere i nostri figli dall’indottrinamento martellante che inizierà da subito, insegnando che la realtà è più importante della fantasia e delle opinioni dei più, per quanto sostenute da leggi ad hoc.

Inoltre trovo abbastanza inutile combattere contro un gigante inserendo il proprio nome in un modulo online o alzando la voce dal salotto di casa. Quella cosiddetta “minoranza” ha saldamente in mano i media, il mondo dello spettacolo, le grandi multinazionali (da Disney alla Coca Cola), i colossi del web (da Google a Tik Tok) e l’intera classe politica (nazionale ed europea), mentre i militanti da tastiera non saranno certo impensieriti da una raccolta di firme o da un bell’articolo esplicativo dai toni più o meno pacati e dialoganti.

Si tratta infatti di un totalitarismo ideologico delirante che non lascia spazio al dibattito o a ragionamenti di sorta annullando ogni possibile confronto con la “reductio ad hitlerum” dell’avversario dissidente. Un’arma dialettica alla quale la sinistra ci ha abituati in questi ultimi anni. A dirla tutta, per quanto alcune persone meritino credito, non nutro neanche molta fiducia nella destra politica (al governo e all’opposizione in questa bizzarra legislatura di convenienza) che vedo ben disposta ad “andare avanti” per assicurarsi un pezzo di torta in questa grande festa della follia ideologica.

In questi giorni un mio amico (oltre a invitarmi a firmare una petizione, cosa che mi son guardato bene dal fare), mi ha suggerito un video preparato dall’associazione “ProVita e Famiglia”. Un video, devo ammettere, molto ben fatto che spiega bene, a chi ha intenzione di capire, quanto questa legge sia pericolosa (perché è una legge inutile e pericolosa, ma che fosse inutile era già noto a chi ha piene facoltà intellettive). La libertà è in gioco anche se il legislatore vi dirà l’esatto contrario (a perpetua memoria l’articolo del sig. Zan pubblicato per par-conditio su Avvenire dove spiega che non dobbiamo preoccuparci di pensare come la vogliamo. Molto rassicurante!). La legge instaura di fatto un reato di opinione favorendo il sorgere di una polizia del pensiero incaricata di denunciare alle autorità competenti i dissidenti.

Dunque potremo certamente pensare e credere quello che vorremo ma dovremo ben guardarci dal dirlo in pubblico (forse potremo azzardare di comunicarlo in privato se reputeremo di essere in condizioni sufficientemente sicure). Gli esempi si sprecano per dimostrare che, già senza la nefasta legge, si rischia grosso nel voler esprimere opinioni contrarie al mainstream arcobaleno, figuriamoci che festa con l’approvazione della legge. E poi, siamo sicuri che la minacce serviranno per fermare quei (a dire la verità, pochi) delinquenti che picchiano o insultano per strada le coppie omosessuali? Non ne sarei del tutto certo.

Ma noi intanto cantiamo “notti magiche” a scuarciagola illudendoci che la notte sarà ancora magica a lungo, fregandocene beatamente di ciò che avverrà quando uscirà il sole. Carpe diem, dicevano i… cretini.

Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2021 sul blog dell’autore “Testa del Serpente” [QUI].

Segue la seconda parte [QUI].

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