Citazione in giudizio degli imputati nell’ambito del caso 60SA. Processo al Tribunale dello Stato della Città del Vaticano inizia il 27 luglio 2021
Tra i rinviati a giudizio anche il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, a cui vengono contestati i reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione, nonostante abbia dimostrato in modo esauriente la sua estraneità ai fatti. Inoltre, c’è l’ex Presidente dell’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede, René Brülhart, che adesso si scopre che era indagato, al quale viene contestato il reato di abuso d’ufficio.
Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 437 del 3 luglio 2021
Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede
Con decreto in data odierna, il Presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Il processo avrà inizio all’udienza del prossimo 27 luglio.
La richiesta di citazione a giudizio è stata presentata nei giorni scorsi dall’Ufficio del Promotore di Giustizia, nelle persone del Promotore Gian Piero Milano, dell’Aggiunto Alessandro Diddi e dell’Applicato Gianluca Perone e riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell’allora Autorità di Informazione Finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale.
Trattasi di:
– René Brülhart, al quale l’accusa contesta il reato di abuso d’ufficio;
– Mauro Mons. Carlino, al quale l’accusa contesta i reati di estorsione e abuso di ufficio;
– Enrico Crasso, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, corruzione, estorsione, riciclaggio ed autoriciclaggio, truffa, abuso d’ufficio, falso materiale di atto pubblico commesso dal privato e falso in scrittura privata;
– Tommaso Di Ruzza, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, abuso d’ufficio e violazione del segreto d’ufficio;
– Cecilia Marogna, alla quale l’accusa contesta il reato di peculato;
– Raffaele Mincione, al quale l’accusa contesta i reati di peculato, truffa, abuso d’ufficio, appropriazione indebita e autoriciclaggio;
– Nicola Squillace, al quale l’accusa contesta i reati di truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio;
– Fabrizio Tirabassi, al quale l’accusa contesta i reati di corruzione, estorsione, peculato, truffa e abuso d’ufficio;
– Gianluigi Torzi, al quale l’accusa contesta i reati di estorsione, peculato, truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio;
e nei confronti delle società:
– HP Finance LLC, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l’accusa contesta il reato di truffa;
– Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O., riferibile a Cecilia Marogna, alla quale l’accusa contesta il reato di peculato;
– Prestige Family Office SA, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l’accusa contesta il reato di truffa;
– Sogenel Capital Investment, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l’accusa contesta il reato di truffa.
Taluni dei reati sopracitati vengono contestati anche “in concorso”.
Le indagini, avviate nel luglio 2019 su denuncia dell’Istituto per le Opere di Religione e dell’Ufficio del Revisore Generale, hanno visto piena sinergia tra l’Ufficio del Promotore e la sezione di Polizia giudiziaria del Corpo della Gendarmeria. Le attività istruttorie sono state compiute altresì in stretta e proficua collaborazione con la Procura di Roma ed il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – G.I.C.E.F. della Guardia di Finanza di Roma. Apprezzabile anche la cooperazione con le Procure di Milano, Bari, Trento, Cagliari e Sassari e le rispettive sezioni di polizia giudiziaria.
Sono emersi elementi anche a carico del Card. Giovanni Angelo Becciu, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione.
Le attività istruttorie, svolte anche con commissioni rogatoriali in numerosi altri paesi stranieri (Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna, Jersey, Lussemburgo Slovenia, Svizzera), hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre.
L’iniziativa giudiziaria è direttamente collegabile alle indicazioni e alle riforme di Sua Santità Papa Francesco, nell’opera di trasparenza e risanamento delle finanze vaticane; opera che, secondo l’ipotesi accusatoria, è stata contrastata da attività speculative illecite e pregiudizievoli sul piano reputazionale nei termini indicati nella richiesta di citazione a giudizio.
Città del Vaticano, 3 luglio 2021
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Postscriptum
Non è che all’elenco mancano alcuni nomi? Per menzionarne solo uno tra altri: lo pseudo pentito Mons. Alberto Perlasca, che era indagato, non è stato rinviato a giudizio e non è imputato. Dovrebbero dire che fine hanno fatto le indagini su Perlasca, perché è stato comunicato che era indagato.
Nato a Como il 21 luglio 1960, Mons. Alberto Perlasca nel mese di ottobre 2003 era stato assunto presso l’Ufficio Giuridico della Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e incorporato nel Servizio Diplomatico della Santa Sede. Da aprile 2006 fino a maggio 2008 ha lavorato nella Nunziatura Apostolica in Argentina. È poi rientrato in Segreteria di Stato presso l’Ufficio Amministrativo, del quale è stato responsabile dal mese di luglio 2009, per 10 anni, fino a quando Papa Francesco lo ha nominato Promotore di Giustizia sostituto presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. È stato Membro dei Consigli di Amministrazione del Fondo Pensioni, del Fondo Assistenza Sanitaria e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù; inoltre del Collegio dei revisori della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. Ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali Consultore della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Mons. Perlasca si è mantenuto sempre attivo nell’ambito canonico, partecipando, tra l’altro, a diverse attività accademiche.