Le celebrazioni della Settimana Santa del Papa: note e informazioni dell’Ufficio delle Cerimonie liturgiche del Sommo Pontefice
Venerdì Santo, 29 marzo: Celebrazione della Passione del Signore Il venerdì santo è il giorno della Passione e Morte del Signore e del digiuno, quale segno esteriore della nostra partecipazione al suo sacrificio. Il venerdì non si celebra l’Eucaristia. Ma è prevista un’azione pomeridiana per commemorare la Passione e Morte del Signore. Cristo appare come il servo di Dio, predetto dai profeti, l’agnello che si sacrifica per la salvezza di tutti. La Croce è l’elemento che domina tutta la celebrazione: illuminata dai raggi della risurrezione, si presenta come trono di gloria e strumento di vittoria; perciò è presentata all’adorazione dei fedeli. – All’inizio della celebrazione il Santo Padre si prostra alcuni minuti davanti all’altare pregando in silenzio, in segno di adorazione e di richiesta di perdono e di penitenza. – Il racconto della Passione è cantato da tre diaconi con il concorso della Cappella Sistina. – L’omelia è tenuta da Padre Raniero Cantalamessa, o.f.m.cap., predicatore della Casa Pontificia. – Il Diacono ostende per tre volte la Croce, attraversando la navata centrale della Basilica e presentandola all’adorazione dei fedeli. Il Santo Padre, terminata la terza ostensione, la bacia dopo aver tolto la casula in segno di penitenza. – La sede papale, come già avvenuto in altre occasioni, è collocata di fronte alla statua di San Pietro, nella navata centrale della Basilica. – I Cardinali diaconi che assistono il Santo Padre sono: Kurt Koch e Giovanni Lajolo. – Le luci soffuse della Basilica sono il segno del clima penitenziale della celebrazione. – Il servizio liturgico è svolto da alcuni studenti del Pontificio Collegio Irlandese.
Venerdì Santo, 29 marzo: Via Crucis al Colosseo – I testi della Via Crucis sono stati preparati da due giovani libanesi, incaricati e guidati dal Patriarca Maronita Béchara Boutros Raï. Le immagini del libretto ad uso dei fedeli riproducono le stazioni realizzate da un anonimo francescano di Betlemme del sec. XIX. – Le torce accanto alla Croce sono portate da due giovani della Diocesi di Roma e da due giovani libanesi; la Croce viene portata, oltre che dal Card. Vallini, da due famiglie provenienti dall’Italia e dall’India, da un malato dell’UNITALSI, da due seminaristi cinesi, da due frati francescani della Custodia di Terra Santa, da due religiose dell’Africa e da due religiose del Libano, da due giovani del Brasile. – Sarà eseguito un canto da parte di un coro proveniente dal Libano.
Sabato Santo, 30 marzo: Veglia Pasquale La Veglia pasquale è la grande e santissima notte dell’anno, la celebrazione più antica, più importante e più ricca di contenuto. Si veglia per indicare che viviamo in attesa della venuta del Signore, nella speranza che si compia il nuovo e definitivo passaggio segnato dall’eternità. Nella Veglia si esprime il nostro passaggio dalla morte e dal peccato alla vita nuova in Cristo. Al centro dei riti iniziali si trova il cero, simbolo di Cristo risorto; alla sua luce si ascolta il solenne annunzio della Pasqua (il canto dell’Exultet) e la parola di Dio in cui è rievocata la storia della salvezza, dalla creazione alla risurrezione di Cristo; segue la prima partecipazione alla Pasqua mediante il Battesimo e la rinnovazione delle promesse battesimali, con la professione di fede e la preghiera universale o dei fedeli; infine si celebra l’Eucaristia, in cui l’agnello pasquale, risorto da morte, si fa cibo per noi perché viviamo di Lui e per Lui nella logica della santità. La Celebrazione Eucaristica della Veglia è il culmine del Triduo, anzi dell’intero anno liturgico, la sorgente della gioia pasquale. La Messa della domenica detta di Risurrezione non è che il prolungamento della Celebrazione Eucaristica della notte. – Il Santo Padre amministra il Battesimo, la Cresima e la Prima Comunione a 4 neofiti, provenienti da: Italia, Albania, Russia, Stati Uniti. I catecumeni ricevono la Santa Comunione sotto le due specie del pane e del vino, Corpo e Sangue del Signore. – La Santa Messa sarà concelebrata dai Signori Cardinali. – La celebrazione si apre nell’atrio antistante la basilica, dove avviene il rito della benedizione del fuoco e della preparazione del cero pasquale, donato come di consueto dalla Comunità Neo Catecumenale di Roma. – In Basilica il passaggio dal buio alla luce simboleggia l’ingresso della Luce che è Cristo,Via, Verità e Vita, nel mondo tenebroso del peccato, della solitudine e della morte. – La collocazione del fonte battesimale al centro ai piedi della Confessione con accanto il Cero pasquale, intende anche sottolineare l’importanza simbolica del fonte battesimale, nella liturgia della Veglia di Pasqua. – Il servizio liturgico è svolto dagli studenti del Pontificio Collegio Urbano “de Propaganda Fide”.
Domenica 31 marzo: Pasqua di Risurrezione – La Celebrazione si apre con il rito del “Resurrexit”, che prevede l’apertura dell’immagine del Risorto. Si tratta di un’icona realizzata prestando la debita attenzione al prototipo medioevale. La nuova icona, come quella antica, è costituita dall’immagine dipinta del Salvatore, seduto in trono, con due sportelli laterali. – Questo rito, anticamente, era compiuto prima della Celebrazione Eucaristica, nella Basilica Lateranense, da cui il Papa procedeva processionalmente per recarsi in Santa Maria Maggiore dove celebrava la Messa. – Come è consuetudine la Santa Messa non sarà concelebrata (l’unico celebrante è il Santo Padre). – L’addobbo floreale, come di consueto, è offerto dai fiorai olandesi. – Il Santo Padre, inoltre, compie il rito dell’aspersione con l’acqua benedetta a ricordo del Battesimo come atto penitenziale che introduce alla celebrazione dei Santi Misteri del Signore. – Il Santo Padre non tiene l’omelia, in quanto alla Messa seguirà la benedizione “Urbi et Orbi” dalla loggia centrale della Basilica, con il Messaggio e l’augurio pasquale. Fanno assistenza al Papa i Cardinali diaconi Angelo Comastri e Raffaele Farina. Alla loggia si affiancherà al Santo Padre il Cardinale Protodiacono Jean Louis Tauran. – Il servizio liturgico è svolto dagli studenti del Seminario della Società Divine Vocazioni.
Venerdì Santo, 29 marzo: Celebrazione della Passione del Signore Il venerdì santo è il giorno della Passione e Morte del Signore e del digiuno, quale segno esteriore della nostra partecipazione al suo sacrificio. Il venerdì non si celebra l’Eucaristia. Ma è prevista un’azione pomeridiana per commemorare la Passione e Morte del Signore. Cristo appare come il servo di Dio, predetto dai profeti, l’agnello che si sacrifica per la salvezza di tutti. La Croce è l’elemento che domina tutta la celebrazione: illuminata dai raggi della risurrezione, si presenta come trono di gloria e strumento di vittoria; perciò è presentata all’adorazione dei fedeli. – All’inizio della celebrazione il Santo Padre si prostra alcuni minuti davanti all’altare pregando in silenzio, in segno di adorazione e di richiesta di perdono e di penitenza. – Il racconto della Passione è cantato da tre diaconi con il concorso della Cappella Sistina. – L’omelia è tenuta da Padre Raniero Cantalamessa, o.f.m.cap., predicatore della Casa Pontificia. – Il Diacono ostende per tre volte la Croce, attraversando la navata centrale della Basilica e presentandola all’adorazione dei fedeli. Il Santo Padre, terminata la terza ostensione, la bacia dopo aver tolto la casula in segno di penitenza. – La sede papale, come già avvenuto in altre occasioni, è collocata di fronte alla statua di San Pietro, nella navata centrale della Basilica. – I Cardinali diaconi che assistono il Santo Padre sono: Kurt Koch e Giovanni Lajolo. – Le luci soffuse della Basilica sono il segno del clima penitenziale della celebrazione. – Il servizio liturgico è svolto da alcuni studenti del Pontificio Collegio Irlandese.
Venerdì Santo, 29 marzo: Via Crucis al Colosseo – I testi della Via Crucis sono stati preparati da due giovani libanesi, incaricati e guidati dal Patriarca Maronita Béchara Boutros Raï. Le immagini del libretto ad uso dei fedeli riproducono le stazioni realizzate da un anonimo francescano di Betlemme del sec. XIX. – Le torce accanto alla Croce sono portate da due giovani della Diocesi di Roma e da due giovani libanesi; la Croce viene portata, oltre che dal Card. Vallini, da due famiglie provenienti dall’Italia e dall’India, da un malato dell’UNITALSI, da due seminaristi cinesi, da due frati francescani della Custodia di Terra Santa, da due religiose dell’Africa e da due religiose del Libano, da due giovani del Brasile. – Sarà eseguito un canto da parte di un coro proveniente dal Libano.
Sabato Santo, 30 marzo: Veglia Pasquale La Veglia pasquale è la grande e santissima notte dell’anno, la celebrazione più antica, più importante e più ricca di contenuto. Si veglia per indicare che viviamo in attesa della venuta del Signore, nella speranza che si compia il nuovo e definitivo passaggio segnato dall’eternità. Nella Veglia si esprime il nostro passaggio dalla morte e dal peccato alla vita nuova in Cristo. Al centro dei riti iniziali si trova il cero, simbolo di Cristo risorto; alla sua luce si ascolta il solenne annunzio della Pasqua (il canto dell’Exultet) e la parola di Dio in cui è rievocata la storia della salvezza, dalla creazione alla risurrezione di Cristo; segue la prima partecipazione alla Pasqua mediante il Battesimo e la rinnovazione delle promesse battesimali, con la professione di fede e la preghiera universale o dei fedeli; infine si celebra l’Eucaristia, in cui l’agnello pasquale, risorto da morte, si fa cibo per noi perché viviamo di Lui e per Lui nella logica della santità. La Celebrazione Eucaristica della Veglia è il culmine del Triduo, anzi dell’intero anno liturgico, la sorgente della gioia pasquale. La Messa della domenica detta di Risurrezione non è che il prolungamento della Celebrazione Eucaristica della notte. – Il Santo Padre amministra il Battesimo, la Cresima e la Prima Comunione a 4 neofiti, provenienti da: Italia, Albania, Russia, Stati Uniti. I catecumeni ricevono la Santa Comunione sotto le due specie del pane e del vino, Corpo e Sangue del Signore. – La Santa Messa sarà concelebrata dai Signori Cardinali. – La celebrazione si apre nell’atrio antistante la basilica, dove avviene il rito della benedizione del fuoco e della preparazione del cero pasquale, donato come di consueto dalla Comunità Neo Catecumenale di Roma. – In Basilica il passaggio dal buio alla luce simboleggia l’ingresso della Luce che è Cristo,Via, Verità e Vita, nel mondo tenebroso del peccato, della solitudine e della morte. – La collocazione del fonte battesimale al centro ai piedi della Confessione con accanto il Cero pasquale, intende anche sottolineare l’importanza simbolica del fonte battesimale, nella liturgia della Veglia di Pasqua. – Il servizio liturgico è svolto dagli studenti del Pontificio Collegio Urbano “de Propaganda Fide”.
Domenica 31 marzo: Pasqua di Risurrezione – La Celebrazione si apre con il rito del “Resurrexit”, che prevede l’apertura dell’immagine del Risorto. Si tratta di un’icona realizzata prestando la debita attenzione al prototipo medioevale. La nuova icona, come quella antica, è costituita dall’immagine dipinta del Salvatore, seduto in trono, con due sportelli laterali. – Questo rito, anticamente, era compiuto prima della Celebrazione Eucaristica, nella Basilica Lateranense, da cui il Papa procedeva processionalmente per recarsi in Santa Maria Maggiore dove celebrava la Messa. – Come è consuetudine la Santa Messa non sarà concelebrata (l’unico celebrante è il Santo Padre). – L’addobbo floreale, come di consueto, è offerto dai fiorai olandesi. – Il Santo Padre, inoltre, compie il rito dell’aspersione con l’acqua benedetta a ricordo del Battesimo come atto penitenziale che introduce alla celebrazione dei Santi Misteri del Signore. – Il Santo Padre non tiene l’omelia, in quanto alla Messa seguirà la benedizione “Urbi et Orbi” dalla loggia centrale della Basilica, con il Messaggio e l’augurio pasquale. Fanno assistenza al Papa i Cardinali diaconi Angelo Comastri e Raffaele Farina. Alla loggia si affiancherà al Santo Padre il Cardinale Protodiacono Jean Louis Tauran. – Il servizio liturgico è svolto dagli studenti del Seminario della Società Divine Vocazioni.