Numeri ufficiali Covid-19 del 7 aprile 2021. La vaccinazione non fornisce immunità. Si spera che protegga – per 6 mesi – contro evoluzioni gravi della malattia e decessi

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“Il 2020 è stato un anno catastrofico a causa della pandemia e delle risposte inadeguate dei governi”, sottolinea a Vatican News Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “La pandemia ha colpito approfittando delle diseguaglianze, discriminazioni e squilibri economici e sociali che erano già presenti nelle società di tutto il mondo”. “A questo va aggiunto”, spiega, “che la pandemia è diventata un pretesto per diversi governi per colpire duro nei confronti di dissidenti e di oppositori”. Nel rapporto di Amnesty si denunciano Stati che hanno modificato il codice penale introducendo la pena del carcere “per diffusione di informazioni false sulla pandemia” o altri che hanno avviato procedimenti penali contro chi criticava la risposta sanitaria dei governi o che hanno represso le manifestazioni di protesta.
Anche in Italia non mancano voci che vorrebbero legislazione in questo senso.
“Sembra che i 627 morti odierni non siano un indicatore del risultato di chi ha gestito, come ha voluto, la situazione fino ad oggi, ma di chi l’ha criticata. Facile governare così” (Guido Crosetto @GuidoCrosetto – Twitter, 7 aprile 2021).

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi mercoledì 7 aprile 2021

Ricoverati con sintomi: 29.316 (-21) (-0,07%) [Superata soglia del 40% di allarme, al 43%]
In terapia intensiva: 3.683 (-60) (-1,60%) [con 276 nuovi ingressi del giorno] [*] [Superata la prima soglia di allarme del 30% e raggiunta la soglia del 40% di allarme, al 40%]
Deceduti: 112.374 (+627) (+0,56%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla popolazione (aggiornato al 7 aprile 2021 ore 20:05): 3.607.973 (6,05% di una platea di 50.773.718 persone da vaccinare)

Dati aggiornati al 7 aprile 2021 ore 18:25 – Fonte Agenas.

La soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per le aree non critiche è individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30 aprile 2020. Per area non critica si intendono i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia.

[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
Oggi, terapia intensiva -60 nonostante 276 nuovi ingressi, mentre i morti sono +627.Ci auguri che ci sono stati 336 pazienti usciti dalla terapia intensiva, perché fuori pericolo, ma dubitiamo. Lo diciamo da sempre che le terapie intensive se si svuotano in parte è perché le persone entrano vive ed escono morte. Fatto è, che non viene comunicato, quanti pazienti sono usciti dalla terapia intensiva sono perché morti.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 273 (+1).

La lenta ma costante salita della media giornaliera dei decessi va inesorabilmene verso il picco del 2020, con la speranza che non venga superato.

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

Facciamo, a inizio aprile, un punto sull’epidemia influenzale: che proprio in questo periodo dello scorso anno chiudeva la stagione epidemica 2019/2020 con un’incidenza di 1,7 casi segnalati per 1.000 assistiti. Dodici mesi dopo, a pari data, la rete nazionale dei medici sentinella (con l’eccezione di quelli in Calabria e Sardegna dove l’attività di monitoraggio non è stata avviata) segnala 1,2 casi per 1.000 assistiti: il valore si mantiene al di sotto della soglia basale in tutte le Regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza. Per quanto riguarda il numero totale dei casi diagnosticati al termine della 12esima settimana del 2021 e calcolati da inizio rilevazione (ottobre 2020) sono stati finora rilevati 2.229.900 pazienti colpiti da sindromi simil-influenzali: una definizione mai corretta come per la stagione in corso perché, come si legge nel Bollettino di sorveglianza virologica, “la stagione è stata caratterizzata dalla totale assenza di virus influenzali sul territorio nazionale”. In termini più semplici, le diagnosi cliniche hanno rilevato sintomi sovrapponibili a quelli dell’influenza, ma non riconducibili al virus influenzale. Su un totale di 5.509 campioni clinici inviati ai laboratori per l’identificazione, nessuno è risultato positivo a ceppi di tipo A o B; 1.185 di questi, invece, sono risultati positivi al Sars-CoV-2.

Come abbiamo avuto modo di sottolineare nelle scorse settimane la circolazione del virus influenzale è stata ridotta a livelli bassissimi in tutte le zone di monitoraggio a livello mondiale, con valori che negli altri anni venivano riscontrati nel periodo inter-stagionale (quando di fatto l’epidemia veniva considerata conclusa e si attendeva la manifestazione dell’anno successivo).

Nel periodo compreso tra l’1 e il 14 marzo 2021, su 291.427 campioni clinici analizzati dalla rete mondiale WHO-GISRS solo 375 contenevano virus influenzale. Una situazione inattesa, in queste proporzioni, che può essere spiegata in due diversi modi:

1) Le misure di contrasto alla Covid-19 hanno avuto particolare efficacia contro il virus influenzale, eliminandolo di fatto dalla circolazione se non in casi sporadici.

2) Il Sars-CoV-2 ha un meccanismo di azione che contrasta quello del virus influenzale, prevalendo su di esso e impedendogli di raggiungere in modo efficiente le cellule bersaglio. Al momento non ci sono conferme ufficiali in tal senso, ma se questa ipotesi trovasse conferma potremmo essere di fronte a un evento storico dal punto di vista dell’epidemiologia: la sostituzione di un virus stagionale con un altro, che al momento non sappiamo però se destinato ad assumere le stesse caratteristiche di stagionalità o ad essere eradicato nel giro di qualche anno grazie alle campagne vaccinali in corso (Fonte Lab24.ilsole24ore.com/coronavirus).

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, per quanto riguarda le persone decedute (con o per Covid-19) secondo la regione:

31.373 in Lombardia
12.246 in Emilia-Romagna
10.837 in Veneto
10.560 in Piemonte
6.895 nel Lazio
5.653 in Campania
5.551 in Toscana
5.044 in Puglia
4.746 in Sicilia
3.922 in Liguria
3.424 in Friuli-Venezia Giulia
2.717 nelle Marche
2.200 in Abruzzo
1.306 nella Provincia autonoma di Trento
1.279 in Umbria
1.250 in Sardegna
1.148 nella Provincia autonoma di Bolzano
872 in Calabria
470 in Basilicata
450 in Molise
431 in Valle d’Aosta

Circa la validità della vaccinazione anti-Covid-19

Oggi ho ricevuto la seconda dose della vaccinazione anti-Covid-19 con il vaccino Comirnaty di Pfizer/BioNTech, nel centro vaccinazioni presso l’Aula Paolo VI nella Città del Vaticano. Va detto che il tutto, dalla prenotazione fino alle due inoculazioni, è ben organizzato, efficace e senza lunghe attese, con personale efficiente e cordiale.

Nel contempo, al termine del mezz’ora di attesa per eventuali complicazioni (non he ho avuto ) ho ricevuto il Certificato di Vaccinazione – sia in forma cartaceo, che tessera – rilasciato dalla Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, a firma del Direttore Prof. Andrea Arcangeli.

Il certificato cartaceo e la tessera erano allegati ad una nota della Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, che offre una lettura molto interessante e illuminante circa la validità della vaccinazione anti-Covid-19, al netto del terrorismo sanitario urlato dal #brancodibalordi. In parole semplici e chiare: la vaccinazione anti-Covid-19 non fornisce l’immunità contro il Sars-CoV-2 e si può comunque contrarre la malattia Covid-19 e tramettere il Sars-CoV-2. Si spera che protegga – per 6 mesi – almeno “contro le evoluzioni gravi della malattia e a ridurre o prevenire l’ospedalizzazione ed i decessi”. Sennò non varrebbe neanche la pena e sarebbe inutile. Staremo a vedere.

1. “Non costituisce un passaporto di immunità e non concede, attualmente, alcun tipo di esenzione da quarantena in caso di viaggi”; “La vaccinazione mira a fornire una protezione diretta delle sole persone inoculate contro le evoluzioni gravi della malattia e a ridurre o prevenire l’ospedalizzazione ed i decessi”
Con questo viene confermata la linea comunicata ieri dall’OMS, che è contraria ai passaporti vaccinali per viaggiare, perché essere vaccinati può non impedire la trasmissione del coronavirus Sars-CoV-2, oltre che contrarre la malattia Covid-19.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si dice al momento contraria all’introduzione dei passaporti vaccinali, da utilizzare per i viaggi internazionali, perché “in questa fase non siamo certi che il vaccino prevenga la trasmissione del virus oltre che la malattia. Senza dimenticare la questione relativa alla discriminazione nei confronti delle persone che non sono in grado di avere il vaccino per un motivo o per l’altro”.
“Essere vaccinati contro COVID-19 potrebbe non impedire la trasmissione e i passaporti per le vaccinazioni potrebbero non essere una “strategia efficace” per riprendere il viaggio”. A dirlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che interviene sulle iniziative che si sta studiano a livello mondiale e anche in Europa. “In questa fase, non vorremmo vedere i passaporti per le vaccinazioni come un requisito per l’ingresso o l’uscita perché non siamo sicuri in questa fase che il vaccino prevenga le trasmissioni”, ha detto la portavoce dell’OMS, Margaret Harris. Ha aggiunto che i passaporti vaccinali potrebbero non essere una strategia efficace in quanto “non tutti hanno accesso ai vaccini e ci sono gruppi nella società che sono esclusi. Stiamo ancora aspettando forniture adeguate per dare i vaccini a tutti i paesi che ne hanno bisogno”.
Dopo il recente caso di alcuni infermieri risultati positivi alla variante inglese del coronavirus nonostante la doppia dose di vaccino ricevuta, alcuni esperti hanno provato a far chiarezza. “Il fatto che una persona immunizzata possa essere colonizzata dal virus non sorprende: il vaccino impedisce la replicazione del virus, ma non che il soggetto venga infettato”, ha riferito Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma.

2. “Non costituisce autorizzazione a svolgere liberamente attività diverse da quelle consentite in questa fase”; “Permane l’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale ed osservare tutte le prescrizioni sanitarie finora vigenti”.
Qui viene confermato quello che stiamo a ripetere da tempo: con la vaccinazione non usciamo fuori dal tunnel e tutto rimane in vigore come allo stato attuale.

3. “Il presente certificato ha validità di sei mesi”.
In dicembre 2020 fu pubblicato uno studio in attesa di validazione scientifica condotto dall’Istituto di Immunologia di La Jolla in California e incentrato sulla resistenza della memoria immunitaria nelle persone che si sono ammalate di Sars-Cov2, che ipotizza che l’immunità al Sars-CoV-2 potrebbe durare anni, grazie alla resistenza della memoria immunitaria, mettendoci al riparo dal contrarre forme gravi di questa malattia anche per un lungo periodo. Poi, nel mese scorso la Fondazione Veronesi ha scritto: “L’immunità a Covid-19 può durare almeno 9 mesi, anche nei casi di infezione asintomatica. È questo, in estrema sintesi, il messaggio che emerge da uno studio da poco pubblicato sulla rivista The Lancet. Un’ottima notizia in chiave vaccinazioni: se la durata fosse confermata l’immunità indotta dai vaccini potrebbe valere addirittura da un anno all’altro”.

Stato della Città del Vaticano
Governatorato
Direzione di Sanità e Igiene

Gentile Assistito,
in allegato troverà il Certificato di Vaccinazione rilasciato dalla Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Il presente certificato ha validità di sei mesi, a partire dalla settimana successiva della seconda somministrazione e, comunque, non costituisce un passaporto di immunità e non concede, attualmente, alcun tipo di esenzione da quarantena in caso di viaggi o autorizzazione a svolgere liberamente attività diverse da quelle consentite in questa fase.
Le modalità e termini di esenzione alle disposizioni attualmente in vigore potranno essere emanate solo dalle Autorità nazionali di appartenenza o di transito.
Ciò posto, la Direzione di Sanità e Igiene si riserva di verificare/verificherà, con le corrispondenti Autorità sanitarie nazionali dei vari Paesi, la conferma di esonero dalla quarantena e dalla presentazione di un’attestazione di esito negativo del tampone, per chi è stato vaccinato nello Stato della Città del Vaticano.
Si ricorda che la vaccinazione mira a fornire una protezione diretta delle sole persone inoculate contro le evoluzioni gravi della malattia e a ridurre o prevenire l’ospedalizzazione ed i decessi, pertanto permane l’obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione individuale ed osservare tutte le prescrizioni sanitarie finora vigenti.
La Direzione

Sibilia: certificato a vaccinati passo verso normalità

“Bisogna ragionare su come consentire a chi è già vaccinato – oppure è risultato negativo ad un tampone nelle 24 ore – la possibilità di accedere ad un ristorante, al teatro, in palestra, previa esibizione di una certificazione. Sarebbe un primo passo verso la normalizzazione, che andrebbe incontro alle necessità delle piccole imprese e degli esercenti”. È quanto ha affermato il Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia intervenendo a Radio 1 Rai (Fonte SkyTG24).

Vaccino Covid AstraZeneca, Locatelli e OMS: “Nesso trombosi non dimostrato ma plausibile”

Il collegamento tra il vaccino AstraZeneca e gli episodi di trombosi rare è “plausibile ma non confermato”. Lo affermano gli esperti dell’Oms.
“Ema e Aifa hanno valutato nuovi dati sullo sviluppo di fenomeno trombotici: la valutazione fatta dal comitato Ema è che il nesso di causalità è stato dichiarato come plausibile e il meccanismo che sottende a queste complicanze non è chiarito ma ipotesi fanno pensare all’attivazione di autoimmunità. Gli eventi trombotici sono stati superiori all’atteso sotto i 60 anni e la maggior parte si sono osservati in donne sotto i 60 anni ma l’Ema ha detto che non ci sono fattori di rischio identificati, e la maggior parte entro 14 giorni dal vaccino e solo dopo la prima somministrazione. Lo ha detto il coordinatore del Cts Franco Locatelli, che ha cercato di rassicurare i governatori delle Regioni, preoccupati che la popolazione non si fidi più di AstraZeneca, secondo quanto si apprende, sostenendo che non deve preoccupare il fatto che prima il vaccino fosse raccomandato per gli under 60 e ora per gli over 60. I governatori, per bocca del veneto Luca Zaia, hanno paventato che né medici né pazienti si sentiranno tranquilli a dare per esempio la seconda dose di AstraZeneca, secondo quanto riferiscono fonti che assistono all’incontro tra Governo ed Enti Locali.
“Questo non è né il funerale né l’eutanasia del vaccino AstraZeneca. È un vaccino efficace”, ha detto Locatelli alla conferenza stampa dell’Aifa. “Su 600mila trattati con due dosi di AstraZeneca, ha poi aggiunto il Direttore dell’Aifa, Magrini – nessuno ha mostrato eventi trombotici” (Fonte SkyTG24).

Crisanti a SkyTG24: “AstraZeneca vaccino tra i più sicuri al mondo”

Il Direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova: “I casi di trombofilia sono infinitesimali”. E sulla campagna vaccinale: “La disponibilità delle dosi si risolverà a breve”. Per quanto riguarda la situazione della pandemia: “L’elevata mortalità che vediamo è la conseguenza di scelte sbagliate nelle priorità della vaccinazioni” (Fonte SkyTG24).

AstraZeneca, Gb: forte possibilità legami con trombosi rare

Le trombosi rare rilevate su alcune decine di pazienti sottoposti e al vaccino anti-Covid-19 di AstraZeneca sono “un effetto collaterale potenziale sospetto” del siero “su un numero estremamente limitato” di casi. Lo ha ammesso oggi June Raine, delle Mhra, l’autorità britannica sui farmaci. Raine ha detto che “esiste la forte possibilità” di un qualche legame “anche se occorre ulteriore lavoro per provare oltre ogni dubbio” un rapporto causale. Resta comunque l’indicazione che “i benefici di AstraZeneca contro il Covid-19 e i rischi associati, di ospedalizzazione e morte, siano superiori ai rischi per la gran maggioranza delle persone” (Fonte SkyTG24).

Dai prospettati 700.000 del Presidente Draghi, abbassati a 500.000 dal Generale Figliuolo, siamo ai 300.000 del Professore Abrignani. Un risultato notevole per davvero. E con i 3.607.973 vaccinati ad oggi, siamo veramente ad un decimo di quanto prospettato.
Abrignani (Cts): “La svolta con 25-30 milioni di vaccinati”

“Siamo all’ultimo mezzo miglio, vacciniamo 300 mila persone al giorno, arriviamo a 25-30 milioni di vaccinati e avremo la svolta, se tutto va bene in 6-8 settimane ne siamo fuori esattamente come è avvenuto in Gran Bretagna”. A dirlo Professor Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts), intervistato su SkyTG24.
Il luminare ha tra l’altro anche detto che a suo avviso “AstraZeneca verrà somministrato anche agli over 65” e che in generale “è plausibile l’ipotesi di una seconda dose anche con un altro vaccino”. Sulle scuole riaperte, secondo Abrignani, si tratta di “un rischio calcolato” (Fonte SkyTG24).

Postscriptum

“Mascherina: inutile all’aperto, si usi.
Vaccino: non evita contagi, s’imponga.
Cura: esiste, si consigli attesa.
Chiusura: la scienza non ne parla, s’imponga.
Apertura: s’annunci, poi si chiuda.
Tampone: non indica malattia, si chiami contagio.
Capite perché sono criminali o no?”
(Il Sofista @intuslegens – Twitter, 7 aprile 2021).

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