La risposta alle false accuse rivolte al Cardinale, il Papa zittisce le malelingue e va a dir Messa a casa di Becciu
Il Papa ieri ha celebrato la Messa in Coena Domini nell’appartamento del Cardinale Angelo Becciu, dove c’è una cappellina. Era atteso in San Pietro, e tutti si domandavano perché mai a dir Messa nei paramenti pontificali ci fosse il Decano dei cardinali, Giovan Battista Re.
Ci sono dei misteri che accompagnano le scelte di Francesco. A volte il troppo impeto lo porta a decisioni che poi stupiscono anche lui. Questa stupisce tutti coloro che in questi mesi hanno assistito alla tragedia di un uomo, precipitato in pochi minuti dal terzo cielo agli inferi il giovedì 24 settembre. Trattato giusto come Giuda che, dice il Vangelo di Giovanni, «era ladro» e prendeva per sé «i soldi dei poveri». Tutto accadde duemila anni fa in questa stessa notte, con l’Iscariota che si allontanava dal Cenacolo e baciava poi beffardamente il Cristo. Il suo vicario in terra è accorso a dividere il pane e il vino del sacrificio con colui che una sua decisione aveva sprofondato nell’umiliazione. Non era Becciu il Giuda del Vaticano. Nei giorni scorsi Libero ha scritto, dopo aver dato conto della sentenza del giudice di Londra che scagionava risolutamente il prelato sardo: «Ci aspettiamo sorprese da parte di papa Bergoglio».
All’ora di pranzo, dopo la Messa crismale, che è la prima celebrazione ed apre il triduo pasquale, ha chiamato al telefono il cardinale. «Dove pensa di celebrare la Messa di stasera?». Risposta «Nella mia cappellina. Verranno quattro o cinque amici focolarini e ci saranno le suore». Bergoglio: «Le spiace se vengo a celebrare con lei?». Eccolo arrivare alle 17.30, prende l’ascensore nell’austero palazzo del Sant’Uffizio. Ha pronunciato l’omelia intonandola su Cristo che serve, dà la vita per gli altri. Fino alla croce. E qui ha introdotto, secondo il racconto di San Massimo confessore, la lotta del diavolo contro il Nazareno inchiodato e morente. Satana nel morderlo è rimasto ucciso. La morte in croce di Gesù elimina il male, il bene vince.
Il bene ha vinto. Alla Messa è seguita una cordiale chiacchierata. Il Papa ha rimproverato il suo primo collaboratore: «Una volta mi invitava sempre per il pranzo del Giovedì santo. Ricorda? Stavolta ho dovuto invitarmi da solo». Era infatti invalsa questa abitudine sin dal 2013. L’allora Sostituto alla Segreteria di Stato spiegò che da quando era Nunzio usava invitare al proprio desco, in questo giorno che è festa dei sacerdoti, i preti più soli. Il Papa chiese la cortesia di essere anch’egli invitato a pieno titolo come prete sperduto in Vaticano. La storia si è ripetuta, in perfetta letizia. Come recitano i Fioretti di San Francesco.
Articolo pubblicato su Libero, 2 aprile 2021.
Articoli collegati
– I sottili confini della verità – 2 aprile 2021
– Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa “in Coena Domini” insieme al Cardinale Angelo Becciu. Una strada si apre… 1° aprile 2021
– Caso 60SA. Sentenza tribunale londinese conferma: Becciu fu diffamato in modo “spaventoso”. Il Papa ingannato con il teorema accusatorio dell’Espresso depositato sulla sua scrivania – 26 marzo 2021