Il Papa vuole lasciare la scrivania in ordine

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La verità è che di nodi da sciogliere ce ne sono ancora tanti. Non essendo mai successo in tempi moderni che un Papa rinuncia al Soglio di Pietro non tutte le procedure sono chiare e sperimentate. Si certo la Costituzione Universi Dominici Gregis firmata nel 1996 da Giovanni Paolo II e l’ Ordo Conclavi del 1998 sono completi ed esaurienti e prevedono la rinuncia, ma è un po’ come se ci fosse la legge ma mancasse il decreto applicativo. Ed è su questo che si sta riflettendo in queste ore. Il Papa sta seguendo gli esercizi spirituali, ma alla mattina tra le 11.00 e le 13.00, come tutto il resto della Curia, lavora. E considerato il carattere di Ratzinger vorrà certamente lasciare il più possibile la “scrivania pulita”.

Tra le cose da decidere quindi la opportunità di un motu proprio che metta a punto alcune questioni sulla sede vacante, le congregazioni e il conclave. Poi ci sono le nomine. Negli ultimi giorni di vita di Giovanni Paolo II ci furono delle “lenzuola” di nomine che diedero molto da pensare. Ovvio che il Papa non era più capace di seguire queste cose da diverse settimane. Erano i collaboratori e la Curia a fare tutto. Ma oggi è tutto molto diverso. Benedetto XVI è anziano e stanco, ma ancora perfettamente presente e lucido. Così ha deciso di lasciare il meno possibile le sue scelte al successore. Anche con un grazie ai suoi collaboratori. Si possono leggere così nomine come quella a nunzio in Colombia di Ettore Balestrero, sottosegretario ai rapporti con gli stati e uomo “Moneyval” in Vaticano. E’ stato lui a fare la spola per confrontarsi con i valutatori e a lavorare al loro fianco in Vaticano. E’ stato lui a raccontare e spiegare alla stampa lo stato della questione. Non a tutti è piaciuto. Invidie e gelosia sono di casa dovunque e così probabilmente il Papa ha voluto dirgli grazie e togliere al successore una decisione scomoda. Potrebbe succedere qualcosa del genere anche con Peter Wells, pari grado di Balestrero, nella sezione che si occupa degli affari interni. Tra le altre cose è stato lui a portare in Vaticano Greg Burke come media advisor.

Del resto è facilmente immaginabile che il cardinale Bertone, oggi segretario di stato e dal 28 febbraio sera solo Camerlengo, metterà nelle mani del nuovo Papa la sue lettera di dimissioni. A quel punto anche Mamberti, responsabile degli affari esteri della Santa Sede, potrebbe essere incaricato dal nuovo Papa di altro, magari anche inviato come nunzio all’estero. Infondo ha solo 62 anni. Il pomeriggio del giorno delle Ceneri, dopo la messa del Papa, sembrava più preoccupato che commosso alla fine della messa. Intanto si aprono diversi fronti come quelle della immaginata polemica tra il cardinali Re e Sodano per chi deve celebrare la messa Pro eligendo Pontifice. Un fatto interessante perché la omelia che in quel caso viene pronunciata dovrebbe essere una specie di programma di lavoro. Sodano ha 86 anni e non entra in conclave, anche se come decano del collegio cardinalizio dovrebbe celebrare la messa, il cardinale Re di fatto gestirà i lavori del conclave visto che ha solo 79 anni e a norma di legge avrà il compito di seguire tutto lo svolgimento dei lavori.

Tra u due c’è un antico amore-odio che potrebbe vivere così il suo ultimo atto. Ma le cose da decidere non finiscono qui. Ad esempio il Papa potrebbe decidere di permettere alla commissione cardinalizia che si è occupata di Vatileaks di poter parlare dei risultati dei colloqui durante le Congregazioni generali. Se così fosse potrebbero uscire alcune interessanti notizie anche su giornalisti che usavano e usano fonti interne non proprio correttamente. E le cose da chiarire non sono ancora finite. Il Papa ha pochi giorni per mettere a posto la scrivania, e lasciare al Collegio cardinalizio tutti gli strumenti per un scelta sicura del suo successore. Intanto è in preghiera, come farà da giovedì prossimo. Manca meno di una settimana alla fine del pontificato di Benedetto XVI, ma le sorprese non sono finite. E del resto appena venne eletto i veri esperti di cose vaticane dissero: sarà un Papa che ci sorprenderà.

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