Numeri ufficiali Covid-19 del 25 febbraio 2021. Autorità Nazionale Palestinese blocca vaccinazione Israele su Spianata delle Moschee
Una richiesta di permesso delle autorità sanitarie israeliane di aprire una postazione vaccinale nell’area della Spianata delle Moschee (Monte del Tempio per gli ebrei) a Gerusalemme è stata respinta dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Lo riporta il Times of Israel che cita la Tv pubblica israeliana Kan. Secondo l’emittente la settimana scorsa Israele ha inviato la lettera di richiesta all’ANP e al WAQF, l’ente religioso musulmano che gestisce la Spianata, con l’obiettivo di poter vaccinare i fedeli che si recano nel luogo sacro ma ad opporsi all’idea sarebbe stato il Presidente Abu Mazen per il quale “l’atto avrebbe dato ad un struttura ufficiale israeliana presenza sulla Spianata”. Secondo la stessa fonte sarebbe stata respinta anche una seconda offerta secondo cui i vaccini potevano essere somministrati “da personale sanitario arabo israeliano e con vestiti senza alcuna indicazione di strutture mediche israeliane” (Fonte SkyTG24).
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I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi giovedì 25 febbraio 2021
Ricoverati con sintomi: 18.257 (+40) (+0,22%)
In terapia intensiva: 2.168 (+11) (+0,51%) [con 178 nuovi ingressi del giorno] [*]
I pazienti in terapia intensiva aumentano per l’8° giorno di fila, con un quadro molto variegato tra regioni che vedono un forte aumento e altre in calo.
Deceduti: 96.974 (+308) (+0,32%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla popolazione (aggiornato al 25 febbraio 2021 Ore 17:48): 1.355.543 (2,27% di una platea di 50.773.718 persone da vaccinare)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**] Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.
Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia
Media giornaliera dei decessi: 261 (-)
Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.
“Chiudiamo oggi per chiudere a Pasqua” (Paolo SavonaRola @MinistroEconom1 – Twitter, 25 febbraio 2021).
Esercito in Molise, Toma conferma l’arrivo
L’arrivo in Molise di militari dell’Esercito è stata confermata all’Ansa dal Governatore della Regione, Donato Toma. Il Governatore ha riferito che nel pomeriggio c’è stato un incontro tecnico con i vertici dell’Azienda sanitaria regionale (Asrem) e la Struttura commissariale (Fonte SkyTG24).
Ue: “Stop export aziende se non rispettano impegni”
Il Consiglio europeo è orientato a chiedere un approccio più rigido nell’applicazione del divieto di esportare per quelle aziende farmaceutiche che non rispettano gli impegni presi nella fornitura di vaccini. È quanto si apprende da fonti europee (Fonte SkyTG24).
Draghi: “Occorre andare più veloce” con i vaccini. “Non è momento per donazioni”
Alla videoconferenza dei leader europei il Premier Mario Draghi ha rilevato che per rallentare la corsa delle mutazioni occorre aumentare le vaccinazioni. “Occorre andare più veloce”, ha sollecitato, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche europee. In particolare, rispetto alla diapositiva sulle consegne delle dosi di vaccino del secondo e del terzo trimestre, mostrate dalla presidente Ursula von der Leyen, ha affermato che non sono rassicuranti perché non danno certezze.
Draghi inoltre ha detto, secondo fonti diplomatiche europee, di sostenere il Covax, lo strumento per l’accesso globale ai vaccini anti Covid-19, ma ha messo in rilevo un problema di credibilità nei confronti dei cittadini europei se si avviassero le donazioni in questo momento. Draghi ha detto di comprendere in pieno le ragioni morali, ma di non essere a favore delle donazioni ora, perché l’Unione europea è troppo indietro sulle vaccinazioni (Fonte SkyTG24).
Stato di follia, genitori senza pietà per i figli e #ilvirusringrazia “l’inadeguatezza delle misure di contenimento” è la mancanza di responsabilità dei singoli e l’assenzo di buon senso
Domani a Bologna protesta contro chiusura scuole
Manifestazione in piazza a Bologna, domani alle ore 18.00, per protestare contro la chiusura delle scuole, misura che scatterà da lunedì quando, in tutta l’area metropolitana, verranno applicate le regole previste per la zona “arancione scuro”. Anche se manca ancora l’ordinanza regionale, per sancire le nuove disposizioni per contenere contagi da coronavirus, “Priorità alla scuola” su Facebook ha indetto una manifestazione in Piazza Maggiore. “Nonostante le preoccupazioni condivise per il peggioramento della situazione epidemiologica, è pericolosa, inaccettabile e infondata – si legge nel post – l’idea che la chiusura delle scuole, da sola, costituisca la condizione e lo strumento per evitare il passaggio di una regione alla zona rossa. La chiusura delle scuole deve essere l’ultima ed estrema misura, non la prima come da un anno a questa parte. Ancora una volta a pagare le spese della pandemia saranno i più giovani, i più deboli e le donne. La scuola non può essere la foglia di fico per l’inadeguatezza delle misure di contenimento” (Fonte SkyTG24).
Emiliano: “Non utilizzare Did è omissione sicurezza”
“Se vogliamo la scuola aperta in presenza, dobbiamo vaccinarla”. Lo ha detto il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano in riunione con i Ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza e i Governatori delle Regioni. In base alla nuova ordinanza firmata da Emiliano, dopo che il Tar ha sospeso il precedente provvedimento, fino al 14 marzo tutte le scuole pugliesi di ogni ordine e grado dovranno adottare la Didattica digitale integrata (Ddi) al 100%, riservando la presenza per l’uso di laboratori, o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’inclusione degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.
Rivolgendosi ai ministri, Emiliano ha aggiunto: “Questa particolare situazione prevede o che voi eliminate completamente i poteri ex art. 32 dei Presidenti delle regioni, lasciando a noi solo al massimo l’onere di segnalare situazioni di particolare pericolosità; oppure che si decida, sulla scuola, di utilizzare la Didattica integrata a distanza (Did) in questa fase, perché non farlo sarebbe una omissione di misure di sicurezza sul lavoro estremamente grave e rilevante in caso di incidente sul lavoro“. “Ed è pacifico – ha concluso – che per il personale della scuola contagiarsi corrisponde ad un infortunio sul lavoro”.
“Nel giro di 20 giorni al massimo, se ci impegniamo, noi potremmo vaccinare tutto il personale della scuola ed evitare le eventuali accuse delle procure sull’inosservanza delle misure di sicurezza sul lavoro, avendo fatto tutto ciò che è possibile per evitarlo”, ha detto Emiliano, durante la riunione. “Il bene tutelato è la salute del personale della scuola, che non è carne da cannone, e la prevenzione da una variante inglese, che peraltro ha una incubazione così breve che renderebbe più difficile anche il tracciamento”. Il motivo “per legare il termine della campagna vaccinale delle scuole alla possibilità di riprendere la didattica in presenza ce lo abbiamo – ha aggiunto Emiliano – è giuridicamente granitico, fortissimo. E mette in sicurezza tutti perché è una misura di buon senso che tutti capirebbero, e che peraltro ci impone di terminare la campagna vaccinale della scuola in modo rapido” (Fonte SkyTG24).
Quegli agganci con la rete prodiana del mediatore d’oro sotto inchiesta
Gli intrecci che riconducono ai fedelissimi dell’ex premier
di Giuseppe Marino
Ilgiornale.it, 24 febbraio 2021
La vera storia nella storia dell’inchiesta sulle mascherine d’oro di Arcuri è la permeabilità della classe dirigente italiana ai Forrest Gump.
Al centro del caso mediazioni d’oro per gli acquisti del commissario Domenico Arcuri c’è infatti un uomo che vanta una lunga serie di titoli ed esperienze altisonanti in parte inventati. E nonostante venga coinvolto in scandali che vanno dal crac bancario della Popolare di Spoleto (è nel Cda) al Vatileaks, riesce a comparire a fianco di ministri, sottosegretari e sindaci. I quali, dopo avergli conferito sterminati incarichi, sostengono di non conoscerlo granché bene. Eppure annodando tutti i fili, si arriva al pianeta dei Prodi boys.
Il personaggio in questione è Mario Benotti, uomo chiave dell’inchiesta mascherine, che Arcuri diceva di non conoscere ma con cui ha avuto nell’ultimo anno oltre 1.200 contatti telefonici (svelati in tv a Quarta Repubblica) per trattare commesse in Cina da 1,2 miliardi. Il curriculum accademico di Benotti, sottoposto al vaglio delle inchieste de La Verità e di Non è l’Arena, si è squagliato. A Benotti piaceva farsi chiamare professore ma sia la Temple University che l’Ateneo di Tor Vergata hanno smentito le docenze che vantava. Ma non solo: sono smentite anche la sua Laurea in Giurisprudenza alla Sapienza e quella presso l’Università pontificia che comparivano nel suo Cv.
Eppure Benotti riesce da anni ad accreditarsi come consigliere di potenti del Pd, spesso a titolo gratuito, come gratuita doveva essere la mediazione per Arcuri: secondo la Finanza però, Benotti ha poi intascato milioni dai fornitori cinesi.
Nel 2015 viene coinvolto nel caso Vatileaks e si dimette dal ruolo di consigliere per gli affari interreligiosi del sindaco di Firenze Dario Nardella. Solo un rovescio momentaneo, perché per lui ogni incarico diventa un lasciapassare per accedere al successivo. Graziano Delrio, da Ministro delle Infrastrutture, lo nomina consigliere giuridico, ma ora sostiene di non averci avuto a che fare. Del resto Benotti è stato anche consigliere presso il Ministero del Lavoro, ma il ministro di allora, Giuliano Poletti, nega di conoscerlo. A firmare l’incarico è l’ex deputato Pd Luigi Bobba, al quale, risulta al Giornale, lo presenta Sandro Gozi, che da Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in era Renzi lo nominò come capo della segreteria particolare. Gozi è un prodiano doc, già assistente politico dell’allora presidente della Commissione europea. E qui si riannodano i fili che portano alla incredibile trattativa miliardaria con Arcuri: sebbene molti ricordino gli incarichi ricevuti da D’Alema, il commissario si racconta come «scoperto» da Romano Prodi: «Chiamò all’Iri dieci di noi ben laureati della Luiss». Proprio come Gozi. Guarda le coincidenze.