Intervista di Giovanni Minoli a Vittorio Feltri per “Il Mix delle 5”. Il Cardinale Becciu vittima di un’operazione di diffamazione mondiale

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Di seguito riportiamo la trascrizione della puntata di Il Mix delle 5 – trasmessa lunedì scorso, 8 febbraio 2021 – pubblicata oggi dal quotidiano Libero. Il giornalista e conduttore Giovanni Minoli ha intervistato Vittorio Feltri, riprendendo l’inchiesta di Libero sul “caso Becciu”, divenuto il “caso L’Espresso”.
Minoli è stato ed è un grande innovatore del linguaggio televisivo e radiofonico, nella salvaguardia dell’essenza del giornalismo: in particolare, la curiosità di scoprire e la passione di raccontare verità occultate.
Feltri è uno che giornalista lo è per davvero anche se non più iscritto all’Ordine dei giornalisti, è saggista e opinionista, già Direttore de L’Indipendente, Il Giornale, Il Borghese, Quotidiano Nazionale e Libero, di cui è il fondatore.

La genesi del “caso L’Espresso” va indietro al 24 settembre 2020, quando il Cardinale Angelo Becciu si dimette da Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e rinuncia ai diritti e prerogative connessi al cardinalato (tra cui la partecipazione ad un Conclave), dopo un colloquio con Papa Francesco la sera prima, a proposito di un servizio dell’Espresso sulla presunta distrazione di fondi della Santa Sede. Poi, il 19 novembre 2020 un’inchiesta del fondatore di Libero, Vittorio Feltri smonta le accuse contro il Cardinal Becciu, definendole una montatura giornalistico-giudiziaria, rivolgendo dodici domande sulle incongruenze e i tempi della pubblicazione (a cui noi ne abbiamo aggiunte due) all’Espresso, che non risponderà [1].

Cardinale Angelo Becciu.

Una telefonata allunga la vita, rinnova l’amicizia, accresce la stima, conduce al perdono, al ritorno del dialogo profiquo, alla trasformazione di un rapporto umano e professionale. Il tutto all’alba del terzo millennio, dove si affaccia la Chiesa cattolica romana con tutti i suoi pregi e difetti terreni. È da tempo che affermiamo questo concetto. Anche un pontefice può tornare sui suoi passi e sulle sue decisioni. E può farlo, soprattutto se tali decisioni hanno causato sofferenza in modo inappropriato, ad una persona per bene e ad un sacerdote fedele alla Chiesa e al Vicario di Cristo, come il Cardinale Angelo Becciu. Tali decisioni, quantomeno sono state prese in modo affrettato e indotte da fattori che hanno poco a che fare con la saggezza lungimirante, che dovrebbe essere segno di inequivocabile distinzione del Romano Pontefice, che appare spesso troppo impulsivo. Il Cardinal Becciu è stato un “signore”. Lo abbiamo affermato e difeso convinti di essere nella verità. I fatti continuano a farci rimanere dove abbiamo deciso di stare, già in tempi non sospetti, sempre nella verità [2].

Il Papa da tempo ha capito il nodo della questione e ne abbiamo dato notizia in data 8 febbraio 2021 [3]. Ci fa piacere leggere nel titolo del quotidiano Libero del 10 febbraio il concetto da noi formulato. Ci fa piacere sapere dalle parole autorevoli degli stimati giornalisti di lungo corso Minoli e Feltri, che le nostre intuizioni hanno fondamento di verità. Una verità nella quale abbiamo deciso di stare sempre.

Riguardo al “caso Becciu” divenuto “caso L’Espresso” – fatto di falsari lanciatori di coriandoli e mistificatori della realtà pontificia difesi, dal Perry Mason de noantri che non scrive più, perché impegnato con gli avvocati a fare i conti con il reato penale di diffamazione a mezzo stampa – il Papa ha capito. Presto il Cardinal Becciu sarà riabilitato all’interno dell’istituzione della Chiesa Cattolica Romana, come abbiamo sempre sostenuto. All’interno della famiglia della Chiesa Cattolica Romana è sempre rimasto rispettando e non rinnegando mai il Papa, anche se umiliato, delegittimato e lasciato al pubblico ludibrio. Noi non gli abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno, la nostra sincera amicizia, nel momento più duro, quello della prova, prima del canto del gallo… [3].

Ascolta l’audio della puntata di “Il Mix delle 5” dell’8 febbraio 2021: QUI.

L’intervista a Vittorio Feltri
“Anche il Papa ha capito e vuole riabilitare Becciu”
di Giovanni Minoli
Libero, 10 febbraio 2021


Benvenuti al Mix delle 5 e mentre Draghi continua la sua fatica per formare un governo di svolta che si presenta come fortemente inedito, noi continuiamo a raccontare storie che per un giorno sono sembrate sconvolgenti, ma poi quando si capisce che non sono così, ma diverse da come sono state raccontate, vengono abbandonate sperando nel silenzio. È il caso del Cardinale Angelo Becciu, principe della Chiesa, numero 3 della gerarchia vaticana, che con una modalità inedita e sospetta si vede privato dei diritti e delle prerogative di cardinale, viene escluso dal futuro Conclave, per avere tra le altre cose, speso fondi della Santa Sede per infangare con accuse infamanti il cardinale George Pell, sotto processo in Australia per pedofilia (infine assolto, ndr). La notizia trapela, l’Espresso, il Corriere, e seguendo loro i media di tutto il mondo la riprendono, perché Becciu, che appunto è il numero tre della gerarchia vaticana, fa notizia e lo scalpore è enorme, dato che secondo Google, la notizia esce su 3100 siti del globo [4].

Dopo l’uscita della notizia, Lucetta Scaraffia, professoressa alla Sapienza, ex direttrice del mensile dell’Osservatore Romano, Donna Chiesa e Mondo, il 23 novembre scrive un articolo su QN e confessa la sua incredulità rispetto alla notizia e qui da noi in trasmissione dice: “È chiaro che il cardinale è stato scelto come capro espiatorio per nascondere qualcosa di grosso e dare un’idea del Vaticano, rinfrescare l’immagine del Vaticano, diciamo così, come luogo dove si fa giustizia colpendo anche le cariche più alte”.

Minoli: “L’Espresso ha scritto che Becciu si era dimesso, lo ha scritto sette ore e cinquanta minuti prima che il cardinale addirittura incontrasse il Papa, una magia giornalistica praticamente”.
Scaraffia: “Sì, suppongo che non lo sapesse ancora neanche il Papa, quindi questo mi ha stupito tantissimo e chiaramente questa è una coincidenza che fa pensare a un complotto”.

Minoli: “I media potrebbero aver presa per vera, nella migliore delle ipotesi, quella che potrebbe essere invece solo una clamorosa truffa…”.
Scaraffia: “Questo è evidente, mi stupisce che i media poi non si siano domandati quando la truffa è stata poi rivelata da queste date, da queste coincidenze sbagliate e che non abbiano detto andiamo a vedere cosa c’è dietro. Il silenzio che è succeduto agli articoli fa pensare che i media non abbiano nessuna intenzione di rivedere quello che avevano già scritto”. Ha aggiunto la professoressa Scaraffia concludendo: “C’è poi una evidenza, che evidentemente tutto sto materiale è uscito dal Vaticano” [5].

E infatti, nessuno dei media che ha strillato la notizia delle presunte colpe di Becciu, ha sentito il bisogno di raccontare anche la notizia che viene dall’Australia, proprio nei giorni scorsi, e che scagiona il cardinale Becciu dal presunto uso distorto dei fondi vaticani. Dice espressamente l’Australian Federal Police: “Non si è riscontrato, identificato nessuna condotta criminale nei pagamenti arrivati in Australia dal Vaticano” [6]. E qui in Italia, solo Libero e il suo direttore, Vittorio Feltri, non hanno mollato l’osso e continuano a parlarne, e hanno ripreso la notizia.

Minoli: “Direttore Feltri, che cosa ti ha convinto a continuare a seguire il caso?”.
Feltri: “Dal primo momento ho avuto il sospetto che ci fosse qualcosa di storto e mi sono immediatamente persuaso che fosse partita la più grande operazione mondiale di diffamazione nei confronti di un uomo, come Becciu, che io conosco, so essere una persona specchiata. E quindi mi sono interessato, ho cercato di scavare e ho raccontato quella che poi si è rivelata essere una verità incontestabile”.

Minoli: “Hai avuto una fonte credibile, particolare dentro al Vaticano?”.
Feltri: “Sì, ho avuto naturalmente delle persone che conoscevo.  Io fra l’altro non sono neanche un credente, quindi non ho dei rapporti particolari col mondo della Chiesa. Qualcuno però lo conosco… Ho fatto delle verifiche e guarda caso confermavano quello che io sospettavo e cioè che Becciu non c’entra niente, non ha fatto assolutamente nulla, è un capro espiatorio e non si capisce con quale criterio sia stato scelto. Io sono contro a tutti i capri espiatori”.

Minoli: “Lo so bene”.
Feltri: “In particolare, hanno scelto un uomo perbene, fra l’altro se sue origini sono veramente una garanzia, eppure nonostante tutto questo è stato ‘schioppettato’ anche dal Papa, è questo che mi ha indotto a indagare”.

Minoli: “Ma come ti spieghi il silenzio totale sul proscioglimento in Australia di Becciu di chi prima aveva strillato la notizia? È un comportamento normale?
Feltri: “Sì, diciamo che non è una novità nella stampa italiana, questo succede anche a un poverocristo che viene perseguito dalla giustizia, viene naturalmente sputtanato su tutti i giornali, poi salta fuori che è innocente e la notizia viene magari anche data, ma a una colonna e in una pagina nascosta…”.

Minoli: “In questo caso neanche una colonna… dopo mille siti che hanno dato la notizia… niente, zero, solo voi”.
Feltri: “Sì, perché c’è stata un’indifferenza nei confronti nelle altrui disgrazie. Specialmente se un innocente viene preso a calci, la cosa non desta alcuno scalpore. Questo è veramente bruttissimo, lo trovo indegno di una società civile”.

Minoli: “Tu credi che il Papa prenderà atto di questa decisione del tribunale australiano? In fondo è stato ingannato magari suo malgrado, anzi, senz’altro…”.
Feltri: “Io ho saputo da fonte, naturalmente, attendibilissima, che il Papa e Becciu si sentono periodicamente al telefono, il che vuol dire che stanno studiando il modo migliore per rientrare in scena senza, diciamo così, far ridere la gente” [2].

Minoli: “Quindi è possibile una riabilitazione del Cardinale Becciu?”.
Feltri: “Secondo me è anche molto prossima” [3].

Minoli: “Quindi tu continuerai a indagare e darai la notizia per primo”.
Feltri: “Assolutamente, io quando le ho le notizie le do sempre, non è che mi faccio degli scrupoli”.

Minoli: “Lo so”.
Feltri: “Quelle poi che sono positive, come in questo caso, vanno addirittura montate”.

Minoli: “Benissimo, allora aspettiamo di leggere su Libero il rientro di Becciu nel suo ruolo nella Chiesa”.
Feltri: “Me lo auguro vivamente. Io ho anche parlato con Becciu, che mi ringraziava per quello che avevo fatto, e gli ho detto: guardi per favore, non mi ringrazi perché mi sono limitato a fare il mio dovere”.

Minoli: “Il giornalista”.

[1] Dies irae. La difesa infima dell’Espresso. E si “dimentica” di rispondere alle 12+2 domande. Altra carta straccia, per il giorno del giudizio che arriverà. Dies illa… – 28 novembre 2020
[2] Una telefonata allunga la vita. “I pensieri del Papa sono ben lontani da quelli sbandierati da alcuni giornalisti” – 2 dicembre 2020
[3] Libertà violate, verità occultate. Nuova linea di osservazione papale. Attese le parole in volo per Iraq – 8 febbraio 2021
[4] Tutti gli orrori dell’Espresso su Becciu. Gravi affermazioni da codice penale. Vicenda emblematica per la libertà di espressione e di stampa – 29 novembre 2020
[5] Muro impenetrabile della Santa Sede. Silenzio assordante dell’Espresso. Che dicano la verità. Scaraffia e Libero non allentano la presa sul killeraggio mediatico dell’Espresso – 26 novembre 2020
[6] Australian Gate. Comunicazione della Polizia Federale Australiana circa bonifici dal Vaticano in Australia: commesso alcun crimine. Si sfalda il castello delle calunnie contro Becciu – 5 febbraio 2021

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