Card. Bassetti: il cristiano difende i deboli
“E’ giusto rispettare ogni precauzione per contrastare la diffusione del virus e non creare particolari affollamenti. Benché la comunità ecclesiale e la municipalità cittadina lo onorino anche quest’anno con una serie di iniziative, ci troviamo in pochi, fisicamente, a ricordare stasera il Patrono presso il luogo della sua sepoltura, dove da molti secoli sono soliti recarsi i perugini per pregare e far memoria della loro lunga storia”: è quanto ha evidenziato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, card. Gualtiero Bassetti all’omelia dei Primi Vespri della vigilia della festa di san Costanzo, vescovo e martire, patrono di Perugia e dell’Archidiocesi.
Al patrono l’arcivescovo ha affidato l’arcidiocesi: “Con la celebrazione del Vespro ricordiamo a san Costanzo le necessità della nostra comunità, che sono, da sempre, quelle di una crescita nella fede e nella forza che viene dal Vangelo.
La Parola del Signore ci viene incontro attraverso la voce del salmista: ‘Nell’angoscia ho gridato al Signore; mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto in salvo’. E’ la testimonianza dell’uomo di fede che, dinanzi all’impotenza delle azioni umane, si rivolge direttamente a Dio per chiedere aiuto…
Le parole di speranza che ci giungono dalla Sacra Scrittura parlano di un continuo intervento di Dio nella storia umana: presenza di amore e di salvezza”.
Nell’omelia della festività il presidente della Cei si è rivolto al fondatore della comunità cristiana perugina, chiedendogli ‘sentinella, quanto resta della notte?’: “ E’ stata un’esperienza molto dolorosa. Come pastore sento moltissimo la mancanza del popolo di Dio: uomini, donne e bambini che non sono certamente un pubblico di spettatori ma sono invece un popolo sacerdotale, profetico e regale”.
Riprendendo la profezia di Isaia del ‘lieto annuncio’: “I dati della pandemia sulla nostra città, infatti, non possono non destare preoccupazione e timore. L’incremento della diffusione del virus a Perugia e nella zona del Trasimeno, in maggiore misura rispetto alle altre zone della regione, non può non suscitare inquietudine e anche molti interrogativi sul nostro stile di vita. Come arcivescovo di questa diocesi mi sento di dover esortare tutti i fedeli ad esercitare la virtù cardinale della prudenza”.
Ed ha invitato ad esercitare la virtù della prudenza: “Una virtù importantissima per la condotta morale di ogni cristiano che non significa, come alcuni pensano, che l’uomo prudente è un uomo poco coraggioso o addirittura un vile.
La prudenza, all’opposto, invita il cristiano a discernere, in ogni circostanza della vita, qual è il vero bene alla luce della sapienza di Dio. La prudenza esorta il cristiano a comportarsi in modo realistico senza farsi trascinare dalle passioni e a difendere, sempre, i più deboli”.
Il card. Bassetti ha invitato ad annunciare la ‘buona novella’: “Ricordandoci, come ci ammonisce il Vangelo di oggi, di amarci gli uni gli altri come Gesù ha amato noi e, soprattutto, che è stato il Signore a sceglierci e non c’è nessun particolare merito nostro nell’avere aderito a Cristo.
Oggi siamo chiamati a farci testimoni dell’amore di Dio come ha fatto il nostro Santo Patrono Costanzo che, con la predicazione e il martirio, portò i nostri padri alla conoscenza di Cristo e fece nascere, fecondata dal suo sangue, questa nostra Chiesa, che ancor oggi continua ad annunciare Cristo e a proclamare le meraviglie di Dio”.
Per questo il patrono di Perugia ha annunciato a non perdere mai la Speranza: “Costanzo fu autentico annunciatore del Vangelo, portando il lieto annuncio della salvezza, fasciando le piaghe dei cuori spezzati. Dal suo martirio e dai frutti della sua vita santa, emerge la vera identità della città di Perugia fondata sulla testimonianza dei nostri santi, perché le nostre radici sono profondamente cristiane…
Nel nome di san Costanzo, l’invito che mi sento di fare alla città durante questa pandemia è semplice ma forte: non bisogna mai perdere la Speranza. Anche se oggi non sappiamo rispondere alla domanda che abbiamo rivolto alla sentinella sulla durata della notte, noi sappiamo certamente che la luce risorgerà e quella luce è Cristo”.
Ed ha invitato a pensare in modo nuovo: “In questo periodo dobbiamo convivere ancora con un nemico: il virus. Non è sufficiente. Dobbiamo ribaltare anche il nostro modo di pensare. Occorre un nuovo stile di vita che domani ci permetterà di mettere al centro della nostra esistenza una fede più limpida e, al tempo stesso, la testimonianza di un amore fraterno più solido e puro”.
(Foto: Diocesi di Perugia)