Numeri ufficiali Covid-19 del 31 gennaio 2021. Assembramenti “liberi tutti” in molte città. Rischio curva schizzi verso numeri difficilmente gestibili

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“Leggete, studiate, e lavorate sempre con etica e con passione; ragionate con la vostra testa e imparate a dire di no; siate ribelli per giusta causa, difendete sempre la natura e i più deboli; non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore; siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto” (Mario Rigoni Stern).

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi domenica 31 gennaio 2021
Ricoverati con sintomi: 20.096 (-2) (-0,01%)
In terapia intensiva: 2.215 (-3) (-0,14%) [con 97 nuovi ingressi del giorno] [*]
Deceduti: 88.516 (+237) (+0,27%)
Vaccinati [**] e percentuale sulla popolazione (aggiornato al 31 gennaio 2021 Ore 17:45): 617.867 (1,02%)
[*]
Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.
[**]
Persone che hanno completato la vaccinazione (prima e seconda dose). Vaccinazione in tempo reale: QUI.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 256 (-)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

“Il virus è vivo tra noi”

Il punto della situazione a cura di Lab24

Il passaggio in zona gialla di gran parte delle Regioni a partire dal 1° febbraio ha provocato, con 48 ore di anticipo e quindi in violazione delle regole, un’immediata ripresa degli assembramenti con una sorta di “liberi tutti”, come testimoniato dalle immagini registrate in molte città. Se questi comportamenti trovassero conferma nei prossimi giorni, avremmo un’inevitabile ripresa del contagio nell’ultima decade di febbraio. Le riaperture, come abbiamo visto ieri, avvengono peraltro in una fase che sta segnando una leggera ripresa rispetto al termine del periodo rilevato dall’Istituto Superiore di Sanità (18-24 gennaio): che si è chiuso una settimana fa ed è alla base degli allentamenti delle misure di mitigazione (Fonte Il Sole 24 Ore).

Covid, da Nord a Sud sabato sera di folla nei centri storici e nelle vie dello shopping

Un sabato pomeriggio (e sera) da “liberi tutti” in alcune Città d’Italia. A Milano, nonostante la Lombardia abbia ancora le limitazioni della zona arancione, sono segnalati assembramenti alla Darsena sui Navigli. A Roma folla in via del Corso. A Napoli, dove c’è già la zona gialla, migliaia di persone hanno affollato le vie dello shopping. Nella zona dei “baretti” di Chiaia, centinaia di giovani – spesso senza mascherina – si sono incontrati davanti ai locali (Fonte SkyTG24).

Miozzo (Cts): evitare assembramenti, rischio curva esploda

Il ritorno in area gialla “non significa normalità”. È necessario “evitare assembramenti” poiché c’è il rischio “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili”. Lo dice il coordinatore del Cts Agostino Miozzo sottolineando che è fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando “molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi” (Fonte SkyTG24).

Governatore della Lombardia Fontana contro Sindaco di Milano Sala, che questa mattina è tornato a chiedere certezza sui dati del contagio: “Cambiamo insieme regole astruse Dpcm”

«In attesa che il Tar del Lazio si pronunci sul tardivo passaggio della Lombardia in zona arancione e confermi, come ne sono certo, le nostre ragioni, rilancio al sindaco di Milano, Beppe Sala – che oggi in termini generali si lamenta per l’incertezza dei dati – la proposta che intendo condividere con le Regioni.
Una proposta che, mi auguro, trovi anche l’adesione dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, a partire dai sindaci delle grandi città. Proponiamo insieme, in tempi rapidi, di modificare le attuali determinazioni in capo a Dpcm che confermo essere astrusi e incomprensibili. Lavoriamo insieme per fare in modo che, attraverso regole certe e controlli efficaci, venga superato questo sistema delle zone “a colori” che ogni settimana produce chiusure insensate e incomprensibili per la stragrande maggioranza dei cittadini e aperture sempre soggette a revisioni successive. Abbiamo bisogno di un sistema più stabile che sia chiaro sui comportamenti consentiti, con regole certe che consentano a cittadini e attività di programmare la propria vita in sicurezza.
Sindaco Sala, se ci sei batti un colpo! E dichiara pubblicamente che sosterrai la proposta che la Lombardia intende sottoporre a quello che sarà il nuovo Governo» (Attilio Fontana – Facebook, 31 gennaio 2021 Ore 18:28).

Vaccinazione

Al momento sono 8 in tutto i vaccini anti coronavirus cinese di Wuhan: 3 già utilizzati in Europa e in Italia, mentre per gli altri 5 si attende il via libera definitivo che potrebbe arrivare già nelle prossime settimane. Si tratta di una piccola parte dei 67 sieri sviluppati a tempo di record in tutto il mondo e che sono in corso di sperimentazione sull’uomo (Fonte SkyTG24).

Nicola Fratoianni nelle conclusioni al dibattito del II Congresso Nazionale di Sinistra Italiana ha detto: “Chiediamo da questo congresso al governo italiano, e speriamo che arrivi presto una scelta in tal senso, che ponga subito e con forza in tutte le sedi internazionali, la questione della sospensione dei brevetti dei vaccini, l’unica condizione in grado di sottrarre al monopolio delle multinazionali farmaceutiche questo bene prezioso. E per mettere nelle condizioni non solo il nostro Paese ma gran parte del mondo di combattere con efficacia la pandemia. I vaccini sono e devono essere un bene comune” (Fonte SkyTG24).

L’OMS chiede di fermare le vaccinazioni dopo la prima fase (operatori sanitari e soggetti più vulnerabili)
L’Organizzazione Mondiale della Sanità vorrebbe che gli Stati membri interrompessero le vaccinazioni sul proprio territorio una volta inoculate le dosi alle categorie degli operatori sanitari e dei soggetti più vulnerabili, in modo da garantire un “equo” accesso al vaccino a livello globale. Ma per il virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano “c’è un nodo da sciogliere: tutti i Paesi sanno che quanto più velocemente si porta a termine la vaccinazione di massa prima riparte l’economia. Ed è difficile pensare agli altri se hai una situazione critica da risanare”
AGI, 30 gennaio 2021


L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta chiedendo agli Stati membri di interrompere le vaccinazioni sul proprio territorio, una volta inoculate le categorie degli operatori sanitari e dei vulnerabili, in modo da garantire un “equo” accesso al vaccino a livello globale. A riferirlo è stata la portavoce dell’OMS, Margaret Harris, sottolineando che si tratta della cosa giusta da fare a “moralmente” ed “economicamente”. “Stiamo chiedendo ai Paesi membri che, una volta vaccinate queste categorie, garantiscano che le forniture a cui hanno avuto accesso siano assicurate anche ad altri”, ha dichiarato Harris parlando alla Bbc. “È chiaro che sia la cosa moralmente ed economicamente giusta da fare”, ha aggiunto, spiegando che “diverse analisi interessanti dimostrano che vaccinare il proprio Paese e poi rimanere seduti a dire ‘stiamo bene’ non funziona a livello economico”. “La frase ‘nessun uomo è un’isola’ si applica anche all’economia”, ha ammonito la portavoce OMS.
Un recente studio ha rilevato che gli 85 Paesi più poveri al mondo non raggiungeranno l’immunità di massa dal Covid-19 fino almeno al 2024 e alcuni probabilmente mai, a causa della carenza di dosi di vaccino.
La proposta dell’OMS è “assolutamente da prendere in considerazione” per il virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco. “Non possiamo dimenticare i Paesi più poveri. E non solo per una questione etica”, spiega Pregliasco all’AGI. Il problema “è anche sanitario”, spiega l’esperto. “Senza un vaccino lì, in quei territori, il virus può diffondersi incondizionatamente, col rischio che si sviluppino delle varianti”. La proposta dell’Oms, dunque, “è assolutamente da prendere in considerazione. Valutiamo di vaccinare le persone a rischio negli altri Paesi prima di immunizzare i nostri giovani”. Ma per Pregliasco “c’è un nodo da sciogliere: tutti i Paesi sanno che quanto più velocemente si porta a termine la vaccinazione di massa prima riparte l’economia. Ed è difficile pensare agli altri se hai una situazione critica da risanare”.

Quanto è costato il contratto Ue-AstraZeneca?
Der Spiegel riesce a leggere il contratto “segreto” prima dell’oscuramento e scopre il prezzo pattuito tra la Commissione e l’azienda anglo-svedese per 300 milioni di dosi di vaccino
AGI, 31 gennaio 2021


Le disposizioni segrete del contratto concluso lo scorso 27 agosto tra Ue e AstraZeneca, pubblicato questa mattina, erano parzialmente leggibili su un comune programma di lettura dei file Pdf. La Commissione è dovuta intervenire e ha pubblicato una nuova versione. Ma prima che riuscisse a porvi rimedio, il quotidiano tedesco Der Spiegel era riuscito a leggere il documento completo in pdf e a salvare alcune informazioni rilevanti; e ha potuto scoprire che il prezzo pattuito tra la Commissione e l’azienda anglo-svedese per 300 milioni di dosi del suo vaccino era di 870 milioni di euro.
La casa farmaceutica AstraZeneca, su richiesta della Commissione europea, aveva acconsentito alla pubblicazione dell’accordo fino a ieri secretato a patto che le informazioni più sensibili venissero oscurate. “Il 95% delle clausole oscurate sono state richieste dall’azienda”, aveva spiegato un funzionario Ue commentando le parti pubbliche dell’accordo. Ma l’errore tecnico ha permesso al settimanale tedesco di aggirare l’ostacolo tramite la funzione “segnalibri” del programma Acrobat Reader.
Secondo il settimanale, in questi 870 milioni di euro sono previsti tutti i costi diretti e indiretti che peseranno su AstraZeneca per la produzione del vaccino: dal materiale al controllo qualità, dalle tasse ai dazi doganali, dalle spese amministrative all’immagazzinamento. La casa farmaceutica non dovrà subire perdite legate allo sviluppo del vaccino; se infatti che i costi supereranno la cifra richiesta di 870 milioni di euro, l’azienda informerà la Commissione; e se l’aumento supera il 20%, AstraZeneca si impegna a documentarlo.
La pubblicazione del contratto, firmato il 27 agosto, segue la bufera creata dal braccio di ferro tra Brussel e l’azienda anglo-svedese sulle forniture e i tempi di consegna del vaccino, il terzo approvato dalle autorità europee, dopo quelli di Pfizer/BioNTech e Moderna.
Secondo le parti leggibili della versione pubblicata da Bruxelles, la società si impegna a fare “sforzi ragionevoli per produrre le dosi iniziali da distribuire nell’Ue” e anche a rispettare le due scadenze per le consegne (delle 300 milioni di dosi) una volta ricevuta l’autorizzazione da parte dell’Ema. Il contratto prevede anche la possibilità, ad oggi non utilizzata, di ordinare 100 milioni di dosi aggiuntive del vaccino.
La mossa a sorpresa dell’Ue per fermare la “fuga” dei vaccini anti-Covid-19
La Commissione europea ha annunciato l’attivazione di un meccanismo di emergenza per controllare ed eventualmente bloccare le esportazioni di vaccini verso paesi terzi, ovvero anche la Gran Bretagna visto che meno di un mese fa è entrata in vigore la Brexit.
Guerra dei vaccini tra Brussel e Londra. L’Ue minaccia il blocco dell’export
Lo stop scatterebbe in caso di incongruenza dei contratti. Allarme di Londra: a rischio milioni di dosi. Intanto l’Ema dà il via libera ad AstraZeneca per la commercializzazione
Brussel rende noto il contratto con AstraZeneca: ecco il testo [QUI].
Il presidente della Commissione Ursula von der Leyen: “Il contratto è chiarissimo e contiene ordini vincolanti”
Germania: “Il vaccino Astrazeneca solo sotto i 65 anni”. Raccomandazione di Berlino che considera ancora insufficienti i dati per accertare l’efficacia del siero per i più anziani.

Ecco, l’autodenuncia.
Appariamo? Ma mi faccia il piacere (come disse Totò all’Onorevole Trombetta). Il mondo ci ride dietro. A lui però!

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