“… se il fascismo dovesse arrivare in America, arriverà nel nome del liberalismo” (Ronald Reagan, 1975)
L’ex Governatore della California e futuro 40° Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan (dal 1981 al 1989, Republican Party, ex Democratic Party) disse nel 1975 in un’intervista al programma televisivo “60 Minutes Overtime” di CBS News, discutendo la sua filosofia economica con Mike Wallace: “Una volta, tanti anni fa, qualcuno ha detto molto profondamente, se il fascismo dovesse arrivare in America, arriverà nel nome del liberalismo” (… if fascism ever comes to America, it will come in the name of liberalism).
L’osservazione di Ronald Reagan era incredibilmente accurata. Nessuno negli Stati Uniti lo stava ascoltando, quando parlava degli insidiosi tentacoli sotto copertura del fascismo, che si insinuava nell’istruzione, nel governo, nei media tradizionali e nell’industria dell’intrattenimento. Immagina come Reagan reagirebbe se vedesse come oggi si sta arrivando a quello che ha detto lui e quanto detto – che probabilmente si ricordava – dall’ex Vicepresidente degli Stati Uniti Henry A. Wallace (dal 1941 al 1945, Partito Democratico), citato sul New York Times il 9 aprile 1944: “Il fascista americano veramente pericoloso… è l’uomo che vuole fare in modo americano negli Stati Uniti, quello che Hitler in modo prussiano fece in Germania. Il fascista americano preferirebbe non usare la violenza. Il suo metodo è avvelenare i canali di informazione pubblica. Con un fascista il problema non è mai il modo migliore per presentare la verità al pubblico, ma il modo migliore per usare le notizie per ingannare il pubblico nel dare al fascista e al suo gruppo più soldi o più potere… Dicono di essere superpatrioti, ma distruggerebbero ogni libertà garantita dalla Costituzione. Chiedono la libera impresa, ma sono i portavoce del monopolio e dell’interesse acquisito. Il loro obiettivo finale, verso il quale sono diretti tutti i loro inganni, è conquistare il potere politico in modo che, usando contemporaneamente il potere dello Stato e il potere del mercato, possano mantenere l’uomo comune in eterna sottomissione” (The really dangerous American fascist… is the man who wants to do in the United States in an American way what Hitler did in Germany in a Prussian way. The American fascist would prefer not to use violence. His method is to poison the channels of public information. With a fascist the problem is never how best to present the truth to the public but how best to use the news to deceive the public into giving the fascist and his group more money or more power… They claim to be super-patriots, but they would destroy every liberty guaranteed by the Constitution. They demand free enterprise, but are the spokesmen for monopoly and vested interest. Their final objective, toward which all their deceit is directed, is to capture political power so that, using the power of the state and the power of the market simultaneously, they may keep the common man in eternal subjection).