Numeri ufficiali Covid-19 del 19 dicembre 2020. Alcuni dati virano al rialzo. Preoccupazione per ceppi e mutazioni del Sars-CoV-2 pericolosi

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Giuseppi: “Chiudere ora per un Carnevale sereno” (Lercio.it). Pare che ci stiamo giocato anche la Pasqua…

“Sfogliare i giornali italiani di sabato pre-lockdown. Ci sono giornali Pravda, servi del governo Conte e giornali Izvestia, servi del loro editore. Che imbarazzo per le redazioni coinvolte” (Gianni Riotta @riotta – Twitter, 19 dicembre 2020).

Le nuove misure entrano in vigore dal 24 dicembre. Fino al 23 dicembre restano valide quelle previste dal Dpcm del 3 dicembre, con la classificazione delle regioni in diversi “colori” a seconda della situazione dei contagi.

Ringraziando i nostri lettori e sostenitori, ricordiamo che è possibile inviare comunicazione presso l’indirizzo di posta elettronica del “Blog dell’Editore”: QUI.

I dati Covid-19 ufficiali del Ministero della salute di oggi sabato 19 dicembre 2020

Totale casi: 1.938.083 (+16.308) (+0,95%)
In isolamento domiciliare: 592.018 (-7.192) (-1,20%)
Ricoverati con sintomi: 25.364 (-405) (-1,57%)
In terapia intensiva: 2.784 (-35) (-1,24%) [con 160 nuovi ingressi del giorno] [*]
Dimessi/Guariti: 1.249.470 (+23.384) (+1,91%)
Deceduti: 68.447 (+553) (+0,81%)
[*] Dato molto importante, perché permette di verificare al di là del saldo quante persone sono effettivamente entrate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore oggetto della comunicazione.

Il sistema “Tutor” per verificare il “trend” dell’epidemia

Media giornaliera dei decessi: 226 (+1)

Tabella con i decessi al giorno, il totale dei decessi e la media giornaliera dei decessi [A cura dello Staff del “Blog dell’Editore”]: QUI.

Il punto della situazione a cura di Lab24

La settimana epidemiologica appena conclusa (5-11 dicembre) ha segnato un punto di svolta nel corso dell’epidemia: dopo 4 settimane di calo, alcuni dati del contagio hanno virato al rialzo. In parallelo si sono mossi anche i valori di Rt che proprio l’11 dicembre, ultimo giorno della precedente settimana epidemiologica, avevano toccato il punto più basso secondo il calcolo eseguito con il metodo istantaneo Kohlberg-Neyman (K-N) modificato: 0.68 in Italia, 0.48 in Lombardia e 0.40 a Milano città. Alla sera del 18 dicembre sono risaliti rispettivamente a 0.84 (Italia); 0.73 (Lombardia); 0.73 (Milano città). Oltre al metodo K-N modificato, che permette di mitigare l’effetto delle oscillazioni nei singoli giorni ma porta a una parziale sottostima del dato, abbiamo calcolato i valori di Rt con il metodo istantaneo K-N “classico”. I valori di Rt, sempre alla sera del 18 dicembre, sono in questo caso: 1.04 (Italia); 1.21 (Lombardia); 1.18 (Milano città). Al di là dei valori in dettaglio, che attendono il riscontro delle metodiche tradizionali che implicano un ritardo di circa una settimana, è la tendenza a suscitare preoccupazione. Tornando a livello nazionale, nel periodo considerato tende a stabilizzarsi senza diminuire come auspicato il numero dei decessi: 4.507 contro 4.535 della settimana epidemiologica precedente. Rimane elevato il carico sul sistema ospedaliero: alla sera del 18 dicembre (dati Agenas) l’occupazione delle terapie intensive era al 33% (soglia di allerta 30%). In linea con la soglia di allerta (40%) il dato dell’occupazione dei posti letto in area medica. Da rilevare tuttavia che oltre il 50% delle Regioni o Province autonome (Toscana, Marche, Lombardia, Puglia, Lazio, Liguria, Veneto, Friuli, Emilia, Piemonte e Provincia autonoma di Trento) presenta tutt’ora almeno uno o entrambi i valori oltre i livelli di allerta. Da domani riprenderemo a verificare i parametri relativi ai test eseguiti a livello nazionale: i valori attuali risentono del ricalcolo al ribasso della Regione Piemonte, che il 18 dicembre ha eliminato dal totale precedentemente comunicato 232.830 test eseguiti; dai casi testati 106.675 casi; dai positivi totali 2.590 positivi (valori calcolati sui dati disponibili, in quanto non comunicati in dettaglio). La nota sul Bollettino quotidiano del 18 dicembre riporta: “La Regione Piemonte segnala che: il dato delle persone testate e dei tamponi processati con test molecolare è stato ricalcolato sulla base delle indicazioni ministeriali. Il totale dei casi positivi è stato ricalcolato sulla base della definizione di caso come da circolare ministeriale”. In termini più semplici, il Piemonte ha eliminato dal totale i test rapidi, i casi testati con i test rapidi e i positivi riscontrati con i test rapidi fino a ieri inseriti nelle comunicazioni quotidiane e cumulati nel tempo (Fonte Il Sole 24 Ore).

Covid-19 Tredici ceppi italiani del coronavirus e tanti piccoli cluster
Sono tredici i ceppi virali che hanno infettato l’Italia nell’inverno scorso e con i quali dovrà fare i conti la campagna di vaccinazione che partirà tra qualche giorno
di Paolo Viana
Avvenire, 17 dicembre 2020

Sono tredici i ceppi virali che hanno infettato l’Italia nell’inverno scorso e con i quali dovrà fare i conti la campagna di vaccinazione che partirà tra qualche giorno. Questi “lignaggi” provenivano tutti dall’estero. La seconda ondata pandemica, invece, ce la siamo costruita in casa. Siamo stati incauti come cittadini e le istituzioni non hanno tracciato i focolai come si doveva.
Anche la terza potrebbe dimostrare, dolorosamente per noi, che le politiche di distanziamento sociale possono avere una efficacia limitata, se non fermiamo i piccoli cluster locali, dalle dimensioni poco più che famigliari, che tengono in vita la pandemia, e se non riorganizziamo la mobilità che la diffonde. Sono alcune delle novità che emergono dallo studio internazionale appena diffuso dall’Università Campus Biomedico di Roma.
La ricerca è firmata da Massimo Ciccozzi e Marta Giovanetti (Unicampus di Roma), Marco Salemi (Università della Florida), Davide Zella (Human Institute of Virology di Baltimora) e da una lunga serie di ricercatori di tutto il mondo, tra cui Luiz Carlos Junior Alcantara, dell’Instituto Oswaldo Cruz di Rio de Janeiro, Eleonora Cella dell’Universita della Florida, Tulio de Oliveira dell’Università del KwaZulu-Natal di Durban, Cameron Browne della Università di Lafayette (Usa) e Jose Lourenco, dell’Università di Oxford.
Lo studio dimostra che la strategia in tre fasi del governo «ha ridotto notevolmente il numero di infezioni e di ricoveri ospedalieri durante l’estate, eppure esistono prove del mantenimento della diffusione virale tra pochi, piccoli cluster che agiscono come “serbatoi nascosti”».
Si tratta di piccoli gruppi di individui in grado di far saltare il concetto di RT: se la media della trasmissione virale è due, un superdiffusore può in realtà infettare tutta la popolazione dell’ambiente ristretto con cui è in contatto, che sia una famiglia, una Rsa, un ospedale o i commensali di una cena… Si formano così i piccoli cluster, che diventano vere e proprie bombe a orologeria. Se ne stanno silenti ma sono pronte a esplodere al minimo allentamento del lockdown.

“Pericolosi varianti del coronavirus? Come il coronavirus cerca eviterà la morte per vaccinazione – Il successo con cui i vaccini conterranno la pandemia di Covid 19 nei prossimi mesi non dipende solo da come le persone reagiscono ad essa (molto impressionante secondo i test di approvazione), ma anche la rapidità con cui l’agente patogeno Sars-CoV-2 riesce a reagire. Più precisamente, quanto velocemente il virus riesce a sfuggire alla risposta immunitaria innescata dal vaccino. Questa è una delle domande centrali a cui gli esperti sono particolarmente interessati da ieri” (Joachim Müller-Jung – Frankfurter Allgemeine Zeitung, 19 dicembre 2020).

Nel Regno Unito boom di contagi per la mutazione del nuovo coronavirus

Il Primo Ministro britannico Boris Johnson ha convocato una riunione di emergenza con ministri ed esperti, tutti preoccupati dall’aggressività dimostrata da una nuova variante del virus Sars-CoV-2 che si è diffusa nel sud-est dell’Inghilterra, un’area nella quale si trova anche la città di Londra. La mutazione non rende il virus più pericoloso, ma ne facilita la trasmissione, rendendo necessarie misure più restrittive per proteggere la popolazione.

Nuova variante virus ora “dominante” a Londra

La nuova variante del Covid-19 è stata scoperta a metà settembre a Londra e nel Kent. Lo ha detto in conferenza stampa Patrick Vallance, il capo dei consulenti scientifici del Regno Unito. “A dicembre, ha aggiunto, è diventata la “variante dominante” a Londra. Nella settimana terminata il 18 novembre, la variante è stata individuata in un caso su quattro a Londra e nel Sud-Est dell’Inghilterra e nell’Inghilterra orientale. Nella settimana terminata il 9 dicenbre, la variante è stata riscontrata nel 62% dei casi a Londra, nel 59% nell’Inghilterra orientale e nel 43% nel Sud-Est.

Johnson: necessario agire contro nuova variante Covid. Misure più dure a Londra da domani

Lo ha annunciato il premier britannico Boris Johnson in conferenza stampa. “Sembra che il virus circoli più velocemente a causa di una nuova variante, non ci sono prove di una maggiore letalità”, ha aggiunto.

Labour contro BoJo: su Natale “promesse irresponsabili”

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, e il leader del partito laburista, Ken Starmer, si sono scagliati contro il governo britannico per la tempistica con cui ha deciso di varare il lockdown per la capitale e parte del’Inghilterra durante le feste, preoccupato per la diffusione del nuovo ceppo del coronavirus nel Paese. Le restrizioni, ha denunciato Khan, sono un “colpo duro ai londinesi che speravano di trascorrere il tempo con i propri cari, in sicurezza, questo Natale”. “Si sarebbero potuti evitare questo caos e confusione senza fare false promesse e suscitare aspettative”, ha aggiunto il primo cittadino, come riporta la Bbc. A suo dire, inasprire le restrizioni non è sufficiente ma serve aumentare la capacità di testare le persone, fornire maggiore aiuto finanziario e rendere obbligatorio l’uso delle mascherine in tutti gli spazi pubblici all’aperto e affollati. Dal canto suo, Starmer ha accusato il governo di decisioni dell’ultimo minuto sostenendo che un inasprimento delle regole doveva essere introdotto molto prima.

Regno Unito, Johnson: “Variante virus ci costringe a cambiare difesa”

Il premier britannico, Boris Johnson, ha difeso il suo repentino cambio di strategia nella lotta al Covid-19, attribuendolo alla nuova variante del virus scoperta in Inghilterra. “Siamo molto rammaricati e amareggiati, ma quando cambiano i fatti devi cambiare approccio”, ha detto Johnson, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano il motivo dell’improvviso cambio di rotta dopo che solo tre giorni prima aveva detto che sarebbe stato “disumano cancellare il Natale”. “Non è possibile ignorare la velocità di trasmissione della nuova variante”, ha avvertito Johnson, aggiungendo: “Quando il virus cambia il suo metodo di attacco, dobbiamo cambiare il nostro metodo di difesa” (Fonte SkyTG24).

Covid, “nuova variante del virus circola più velocemente”. Cambio di rotta in Uk: stretta a Londra e in Inghilterra per Natale, Galles e Scozia in lockdown – Il Fatto Quotidiano, 19 settembr 2020

Abbiamo sempre detto che la conoscenza di questo nuovo coronavirus è ancora in evoluzione. Analizzando l’aggressività di questa seconda fase italiana (non seconda ondata), abbiamo sottolineato come la mortalità è l’unico dato certo, preoccupante e in costante aumento nella sua media. La mutazione rispetto all’aggressività, alla letalità del coronavirus italiano è evidente. Dopo che il vaccino è stato inoculato in primis in Inghilterra, ecco la conferma alle nostre idee per nulla strampalate di una mutazione più aggressiva e letale del virus englishstyle. Siamo in guerra, lo diciamo da più di 300 giorni. Il nemico è un coronavirus che ha capacità di mutare e divenire più letale. A chi pensa al pranzo di Natale, al cenone di Capodanno, al carro di Carnevale e all’uovo di Pasqua, continuiamo a dire: poco hanno compreso del nostro tempo, un tempo da vivere in trincea senza mai abbassare la guardia. L’Italia sta navigando verso quota 100.000 morti e i container frigoriferi sono già arrivati. #ilvirusringrazia

Il video.

Case di riposo e diritti umani

Dall’inizio della pandemia da Covid-19, migliaia di anziani hanno perso la vita all’interno delle strutture di residenza sociosanitarie e socioassistenziali in Italia. Amnesty International, ricostruendo il contesto operativo e raccogliendo oltre 80 interviste tra personale sanitario e famigliari degli ospiti delle strutture, rappresentanti di organizzazioni del settore e sindacalisti, esperti e giornalisti, ha analizzato e rilevato le violazioni e la mancata tutela del diritto alla vita, alla salute e alla non discriminazione dei pazienti anziani di tali strutture da parte delle istituzioni a livello nazionale, regionale e locale, illustrandole nel rapporto “Abbandonati” e lo ha fatto soffermandosi su tre regioni: Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.

“Mi hanno raccontato di ospiti affetti da demenza pesantemente sedati e addirittura legati ai letti, per impedire loro di girare per la struttura dal momento che non c’erano le condizioni per l’isolamento” (Parente di un’ospite di una struttura in Emilia-Romagna).

“Vedevamo persone che si spegnevano, che non venivano mandate in ospedale se non quando stavano per morire” (Operatrice sanitaria di una struttura in Emilia-Romagna).

“A me il primo tampone lo hanno fatto a fine maggio-inizio giugno” (Operatore sanitario di una struttura in Lombardia).

“Per i Dpi abbiamo dovuto fare i salti mortali all’inizio. Realizzando persino le mascherine in casa, di tutto e di più” (Direttore di una fondazione che gestisce alcune strutture in Veneto).

“Ci avevano detto di non usare le mascherine per non creare panico a utenti e famiglie ed è continuato così fino all’inizio di marzo” (Operatrice sanitaria di una struttura in Lombardia).

A quanto pare sono state posizionate davanti al forno crematorio del cimitero di Prima Porta.

Anche se non importa niente, per chi si chiede lo scopo del lock down per le feste natalizie…

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