Non si tratta di statue vandalizzate o abbattute. Questa è una guerra alla civiltà | di John Horvat II – Return to Order

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Il testo di John Horvat II che segue in inglese è tratto da Return to Order e la traduzione italiana è a cura di Aldo Maria Valli per Duc in altum.

Mentre infuria la violenta guerra delle statue, sta diventando sempre più chiaro che il problema non riguarda queste ultime. Questa è una guerra alla civiltà. Le motivazioni per distruggere figure storiche sono in continua crescita. I rivoltosi mirano a buttare giù tutto ciò che una volta era venerato. Niente è sicuro; nessuno è risparmiato.
Dapprima di trattava dei soldati della Confederazione (il Sud, ndr) che dovevano cadere per avere sostenuto una causa che includeva la schiavitù. Dopodiché è stato il turno dei Padri Fondatori, perché possedevano schiavi. Più di recente, è stata decapitata una statua di Cristoforo Colombo a Boston.
I creatori di piedistalli
Ora qualsiasi monumento può essere vandalizzato o abbattuto. Persino le figure che supportano la causa dei rivoltosi potrebbero essere attaccate. Non vengono risparmiati dallo scherno né le Chiese, né i monumenti ai veterani o ai caduti di guerra contro le tirannie. I rivoltosi non fanno distinzioni giacché tutti fanno parte di quella civiltà che deve essere rovesciata.
Questa è una guerra condotta da coloro che potrebbero essere chiamati i creatori di piedistalli. Vanno in giro ovunque a creare nuovi monumenti consistenti in piedistalli vuoti. Non chiedono nessuna autorizzazione e si assumono la responsabilità di essere i giudici di ciò che deve essere abbattuto. Non nascondono le loro azioni e possono contare su media ossequiosi che filmano e diffondono la loro distruzione e il loro terrore culturale. Agiscono poi impunemente poiché gli ufficiali di giustizia non riescono a imputare la responsabilità della loro distruzione ai creatori di piedistalli vuoti.
I piedistalli devono rimanere vuoti. I creatori di piedistalli vuoti non hanno interesse a sostituire le statue abbattute con eroi a loro immagine e somiglianza. Tale impegno richiederebbe tempo e fatica. Non si ritengono figure che possano sostituire quelle che demoliscono poiché fare qualcosa di rilevante richiede anch’esso tempo e fatica. La loro missione è semplicemente distruggere. Preferiscono affidare la memoria di ciò che sono ai piedistalli vuoti.
In effetti, queste turbe senza leader non hanno personalità per sostituire quelli che vogliono abbattere. Nemmeno i loro eroi del passato vengono qualificati. Per loro, l’era dell’eroismo, degli ideali e delle grandi imprese è finita. I creatori di piedistalli vuoti sono gli odierni livellatori che vogliono vedere tutto pareggiato. Chiunque sia ora ricordato per risultati straordinari deve essere necessariamente uno sfruttatore. Tutto deve essere buttato giù dal piedistallo e messo al livello delle persone che si ritiene siano state sfruttate.
D’altronde, neppure i membri dell’establishment dirigente liberale hanno nuove figure da commemorare. Anch’essi credono che l’era dell’eroismo e del successo siano finiti. In questi tempi, è meglio non distinguersi. È più sicuro rifiutare le offerte di qualsiasi piedistallo. I loro leader competono tra loro per vedere chi potrebbe placare di più i creatori di piedistalli vuoti.
La crisi dei creatori di piedistalli vuoti
La crisi dei creatori di piedistalli vuoti è morale e proviene da una cultura e da una società che hanno perso il senso della finalità. Le persone non hanno alcun desiderio di ricordare quanti si sono sacrificati per il bene comune attraverso un eroismo intrepido. Tutto si incentra su se stesse e sulla gratificazione di passioni sfrenate.
Pertanto, c’è da aspettarsi la distruzione delle imprese del passato da parte di una società nichilista priva di un significato stabilito per la vita, al di là di ciò che ognuno immagina di essere. I livellatori che svuotano i piedistalli sono privi degli ideali permanenti propri alle grandi figure. La postmodernità non offre alcuna dimensione trascendentale a cose che puntano su realtà metafisiche superiori e invitano al bene, al vero e al bello.
Soprattutto, non esiste una ricerca religiosa di santità che spinga gli individui verso Dio, da cui e per cui sono stati creati. Al suo posto, esiste solo quella condizione che san Tommaso d’Aquino chiama acedia (accidia), che definisce la stanchezza per le cose sante e spirituali con una conseguente tristezza, frustrazione e mancanza di gioia nella vita.
Attenzione ai creatori di piedistalli vuoti
L’Occidente ora indugia nella mediocrità di quell’accidia. Tutto ciò che ricorda i valori e le imprese del passato è un richiamo ad andare oltre se stessi. Tutti devono quindi essere livellati per evitare le conseguenze di questi richiami. Nessuno dovrebbe brillare per eroismo o santità. Dove un tempo sorgevano le aspirazioni all’eccellenza, oggi emerge il nulla.
Ma attenzione ai creatori di piedistalli vuoti perché la loro rabbia non conosce limiti. Insisteranno nel perseguire il vuoto, che può solo generare disordine.

This Is Not About Statues. It Is a War on Civilization!
by John Horvat II
Return to Order

As the violent statue war rages on, it is becoming increasingly clear that the issue is not about the statues. This is a war on civilization. The criteria for toppling historical figures is ever-broadening. Rioters aim to throw down all that was once revered. Nothing is safe; no one is spared.
First, it was Confederates who fought in the Civil War that must come down since they supported a cause, which included slavery. Then it was the Founders; they recognized and even owned slaves. More recently, it was a Christopher Columbus statue in Boston that was beheaded.
The Pedestal Makers
Now, any monument can be vandalized or toppled. Even figures that support the rioter’s cause might be attacked. Churches, veteran’s monuments or war memorials against tyranny are not spared from becoming objects of scorn. Rioters make no distinctions since all are part of the civilization that must be overthrown.
This is a war waged by those who might be called the pedestal makers. They go about creating new monuments of empty pedestals everywhere. They ask no one for permission, but take it upon themselves to be the judges of what must be toppled. They do not hide their actions and can count on a fawning media to film their destruction and spread their cultural terror. They act with impunity since officials often fail to hold the pedestal makers responsible for their destruction.
Keeping Pedestals Empty
The pedestal makers have no interest in replacing the statues with heroes in their image and likeness. Such undertakings take time and effort. They would never consider themselves as figures to replace the ones they tear down since standing out also takes time and effort. Their mission is to destroy. They prefer to leave the ruins of the empty pedestals as a memorial of who they are.
Indeed, the leaderless mobs have no figures to replace the old ones. Not even their past heroes qualify. To them, the age of heroism, ideals and achievement is over. The pedestal makers are today’s Levelers that want to see all equalized. Anyone that is now remembered for extraordinary accomplishments must necessarily be an exploiter. All must be brought down from the pedestal to the level of the supposedly exploited people.
On their part, members of the ruling liberal establishment also have no new figures to memorialize. They also believe the age of heroism and achievement is over. In these times, it is better not to stand out. It is safer to refuse any offered pedestal. Its leaders compete with one another to see who might placate the pedestal makers more.
The Crisis of the Pedestal Makers
The crisis of the pedestal makers is a moral one. It comes from a culture and society that has lost its sense of purpose. People have no desire to remember those who sacrifice themselves for the common good through awe-inspiring heroism. Everything is turned toward self and the gratification of unbridled passions.
Thus, destroying past achievements is to be expected of a nihilistic society in which there is no established meaning to life beyond what each imagines life to be. The leveling pedestal makers have no enduring ideals from which come great figures. Postmodernity offers no transcendental dimension to things that point to higher metaphysical realities and invite to the good, true and beautiful.
Above all, there is no religious quest for sanctity that drives individuals toward God, by and for Whom they were created. In its place, there is only that condition that Saint Thomas Aquinas calls acedia, which he defines as the weariness for holy and spiritual things and a subsequent sadness, frustration and lack of joy in life.
Beware the Pedestal Makers
The West now lingers in the mediocrity of that acedia. Those things that remind people of past values and achievements are indictments that call them to think beyond themselves. All must be leveled to avoid the consequences of this call. None should shine in heroism or sanctity. Where aspirations to excellence once stood, nothingness is now uplifted.
Beware the pedestal makers for their rage knows no bounds. They will insist upon enshrining the emptiness that can only generate disorder.

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