Il caso dei tagli al video della telefonata di Papa Francesco al ragazzo di Caravaggio (e con sua mamma e suo papà)

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La notizia della telefonata del 29 aprile 2020 di Papa Francesco a 19enne Andrea Pirotta, diversamente abile con tratti autistici, ha fatto il giro di Caravaggio dove Andrea e sua mamma Maria Teresa Baruffi sono molto conosciuti. Successivamente la notizia è stata ripresa dai giornali locali ed è andata virale sui social.

Però, un nostro lettore ha attirato la nostra attenzione sul fatto che Papa Francesco, ad un certo punto della telefonata dice come augurio: “Forse ci troveremo nell’inferno”.

Invece, andando a verificare il video pubblicato sulla pagina Facebook della Diocesi di Cremona, non c’è traccia di questa frase. Infatti, questo video è solo uno spezzone di 2’29’’ del video integrale di 4’58’’, che si trova sul canale YouTube del quotidiano La Provincia di Cremona. Anche se l’audio non è di buona qualità si sente al minuto 3’43’’ Papa Francesco che dice: “Forse ci troveremo nell’inferno” e Maria Teresa Baruffi che risponde: “Guardi, credo forse per lei no Santità, magari per noi”.

Il video integrale di 4’58’’ sul canale YouTube del quotidiano La Provincia di Cremona.

Lo spezzone video di solo 2’29’’ sulla pagina Facebook della Diocesi di Cremona.

Visto che siamo delle persone molto devoti, soprattutto alla verità, questa segnalazione del nostro lettore ci ha obbligato ad ascoltare la telefonata della durata di 4’58” per intero, e così – con la particolare devozione alla lente – abbiamo scoperto, che lo spezzone più breve è stata tagliata.

Però, con l’occasione abbiamo notato che, oltre ad essere stata tagliata la frase sull’inferno, manca pure tutta la descrizione che la mamma fa delle zie di Andrea e manca anche l’intervento del papà di Andrea. Infine, manca pure un’altra parte ancora. Si tratta di una parte molto significativa e quindi ci soffermiamo sulla frase tagliata, che riguarda il contatto delle mani, che Andrea ha sottolineato come “critica” a Papa Francesco in questo tempo di pandemia. Sembra che Andrea abbia letto Korazym.org e i nostri articoli nei quali abbiamo parlato molto di questo aspetto all’interno della Domus Sanctae Marthae e in generale nello Stato della Città del Vaticano e alla Santa Sede. In particolare, mette sotto la lente l’atteggiamento della poca versatilità del Papa a cambiare abitudini per proteggersi dal virus.

La verità viene svelata ai puri di cuore, ai puri di spirito e Andrea ha colpito nel segno con la sua critica al Papa.

Pensiamo alle innumerevole lettere indirizzate a Papa Francesco, dagli amici e conoscenti di Eugenio Hasler, lettere che stanno a marcire nei sotterranei della Città del Vaticano senza aver ricevute una risposta. Ci piacerebbe che anche le innumerevoli lettere a favore di Hasler della Dott.ssa Orietta Cano (una ogni mese dal 2017) e della Sig.ra Edith Wimmer (almeno 30) – per citarne solo due… per il momento – avessero sortito in Papa Francesco lo stesso effetto come la lettera di Andrea Pirotta, come “segno di un’azione pastorale che trova ogni giorno gli strumenti per raggiungere chi è in maggiore difficoltà”.

Questo uomo vestito di bianco sembra scisso in due parti: una parte apparentemente buona mansueta e amorevole, l’altra parte da asfaltatore, rottamatore e killer spietato. Se non fosse un Papa, si potrebbe pensare ad un soggetto sociopatico con tendenza borderline e doppia personalità. Ma è il Papa e non sarà mai sottoposto a dei test psichiatrici (anche se lui medesimo ha auo-definiti alcuni delle sue decisioni e azioni in termini psichiatrici). Quindi non potremo mai conoscere a fondo la sua vera personalità. Continueremo ad analizzare i suoi atteggiamenti e comportamenti concreti, perché – come lui stesso afferma – bisogna “dire le cose come sono”. L’ha ricordato anche Maria Chiara Gamba di Cremona il 30 aprile su Avvenire.it: “Papa Francesco, durante la messa del mattino, nell’omelia, aveva citato quella lettera come esempio della spontaneità dei ragazzi, della ‘loro concretezza, della loro libertà di dire le cose come sono’, non risparmiando nemmeno ‘un rimprovero’ al Papa. Poi la chiamata, segno di un’azione pastorale che trova ogni giorno gli strumenti per raggiungere chi è in maggiore difficoltà.
Noi siamo qui per ricordare sempre le cose come sono, quelle belle che volentieri vengono ricordate e quelle meno belle che sempre più spesso in Vaticano vengono insabbiate, negli ultimi tempi.

In questi ultimi tempi in Vaticano tra gli addetti ai lavori si parla spesso di Korazym.org. Le inchieste del “Blog dell’Editore” destano molto interesse e divengono giorno dopo giorno racconti, nei quali chi vive e lavora nella Città del Vaticano spesso riconosce la realtà specchiata. Korazym.org è un punto di riferimento per apprendere notizie dello Stato della Città Vaticano e della Santa Sede, anche per chi in questo Stato e in questa Istituzione ci vive e ci lavora.

Giorni fa, nei corridoi del Palazzo del Governatorato S.C.V. un collega chiedeva ad un altro “ma come facciamo a sapere quello che succede qua dentro?”. Il suo collega ha risposto “ti giro il link di un sito che racconta quello che succede qua dentro per filo e per segno. Questo sito si chiama Korazym.org e racconta il Vaticano come in pochi fanno”… Vox populi vox dei…

La narrazione ufficiale (censurata) della telefonata del Papa ad Andrea Pirotta

Sulla pagina Facebook della Diocesi di Cremona del 29 aprile 2020, Luca Maestri riporta la notizia della telefonata di Papa Francesco ad Andrea Pirotto, citando come fonte TeleRadio Cremona Cittanova:

Felice sorpresa il 29 aprile per la famiglia Pirotta da parte del Santo Padre che al mattino nella Messa a Santa Marta aveva citato proprio le lettera ricevuta il giorno prima da Andrea
«Pronto, sono papa Francesco». Non capita tutti i giorni che squilli il cellulare e a chiamare sia nientemeno che il Papa. È successo nella mattinata di mercoledì 29 aprile a Caravaggio a Maria Teresa Baruffi Pirotta. Il Pontefice voleva parlare con suo figlio Andrea, un ragazzo diversamente abile con tratti autistici che il mese prossimo compirà 19 anni, con un grande amore per la religione e per le celebrazioni, cui partecipa con particolare attenzione. Tanto da spingerlo a scrivere al Papa per “rimproverarlo”.

Infatti la sua grande attenzione per le liturgie ha portato la scorsa settimana Andrea Pirotta a scrivere una lettera al Papa (con il metodo CAA, della comunicazione aumentativa alternativa) chiedendogli due cose: la prima, e più importante, di non pronunciare più, durante la celebrazione dell’Eucarestia, la frase “Scambiatevi il segno della pace”, perché in tempi di coronavirus si dovrebbe evitare la stretta di mano; la seconda avere in regalo una papalina.

«Ero in fila al supermercato per fare la spesa – racconta Maria Teresa – quando, alle 10.55, mi è suonato il telefono. Sul display è apparsa la dicitura numero privato. Ho risposto. Era papa Francesco. Oddio, mi sono detta. Non ho pensato a uno scherzo perché mi sono ricordata che nella lettera avevo lasciato il mio numero di cellulare e che forse il Papa si era ricordato di noi. Ho riconosciuto la sua voce, inconfondibile. Inoltre, nella Messa di stamattina (mercoledì 29 aprile, ndr) delle 7, trasmessa in tv, lui aveva detto di aver ricevuto il giorno prima (martedì, ndr) una lettera da un ragazzo di Caravaggio, di nome Andrea, che gli raccomandava di non pronunciare la frase “la pace sia con voi” perché con la pandemia noi non possiamo toccarci». Il riferimento del Santo Padre era alla concretezza delle lettere dei bambini e dei ragazzi alla libertà che loro hanno di dire le cose come sono, proprio come ciascuno dovrebbe fare noi con il Signore.

«Ovviamente ero emozionatissima e piuttosto agitata – prosegue la mamma di Andrea – l’hanno capito anche le persone che erano in fila con me. Con il Papa, cui ho detto dove mi trovavo, mi sono scusata perché mio figlio non era con me in quel momento. Lui mi ha risposto che non c’erano problemi e che mi avrebbe richiamato. Così, ho fatto la spesa in fretta e furia, sono tornata a casa e ho raccontato della telefonata ad Andrea e al resto della famiglia. Alle 12.15 è squillato il telefono: era di nuovo Papa Francesco».

A quell’ora tutta la famiglia Pirotta era in casa. La conversazione è durata pochi minuti [2′ 29’’ secondo la Diocesi di Cremona e 4′ 58’’ secondo La Provincia di Cremona, V.v.B]. che rimarranno indelebili nella memoria dei protagonisti di questo bel momento. Francesco ed un felicissimo Andrea, che dice solo poche parole, si sono salutati, con quest’ultimo che ha inviato un bacio al Papa, gesto che ha rifatto anche poco dopo.

«Ciao Andrea – ha esordito Francesco – sono contento della lettera che mi hai inviato. Tu vai avanti!». Poi la spiegazione sul segno della pace: «Io nella Messa dico alla gente che sia dia il segno della pace, ma non ci si tocca. Si salutano con la testa, un piccolo segno».

«Mi è piaciuto tanto quello che Andrea ha detto – ha proseguito papa Bergoglio rivolgendosi a Maria Teresa – perché si vede che lui è molto interessato a queste cose. Vi do la benedizione e vi invierò la papalina”.

La notizia della telefonata dal Vaticano sta facendo il giro di Caravaggio dove Andrea e sua mamma sono molto conosciuti. Maria Teresa Baruffi è infatti presidente della locale associazione Gloria, nata nel 2011 per gestire progetti per bambini diversamente abili che frequentano le scuole dell’obbligo caravaggine (nella fattispecie l’acquaticità presso la piscina di Caravaggio e l’ippoterapia al maneggio Candiana di Fornovo) e che di recente ha donato al Comune, per i bisognosi, i 5.000 euro inizialmente destinati a questi due progetti, interrotti dall’emergenza-Covid 19.

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