Chiunque sia bisogna capire perché

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Lo sconcerto è grande in Vaticano. Le indagini hanno stretto il cerchio intorno a chi ha rubato le carte private del Papa e del segretario particolare Georg Gaenswein. Padre Lombardi parla di un laico ma non dice il nome, il Foglio si dice certo di un nome. Aspettiamo di averne la certezza. Per ora quello che è certo è che la sicurezza vaticana ha svolto con efficienza l’indagine e che la commissione cardinalizia voluta dal Papa ha saputo fare le dovute ricerche con discrezione ed efficacia.

Tomko, Herranz e De Giorgi forse però non hanno ancora terminato il loro compito. Se la persona che indica l Foglio è davvero il colpevole per il furto e il passggio delle carte private del Papa, è molto probabile che il mandante sia più in alto e lo abbia convinto invocando chissà quale ipotetico bene della Chiesa. C’è poi la voce fatta girare ieri ( ad arte?) di un coinvolgimento di Gotti Tedeschi nel passaggio dei documenti. Cosa abbastanza incredibile. Il problema IOR ha tutt’altra motivazione ed è molto semplicemente un problema “tecnico”. La manovra è chiara. Si vuole far vedere che la Curia è in balia del vento, che il Papa non riesce a governare, che il Segretario di stato è inutile e via di seguito. Ma i fatti invece dimostrano il contrario. I problemi quando ci sono vengono affrontati direttamente e senza paura. E vengono risolti. Noi non pubblichiamo nomi prima che le autorità ne diano e spieghino che cosa succederà. Perché speculare senza sapere i motivi dei gesti non è rispettoso per le persone coinvolte, familiari ed amici, e porta fuori strada per capire la verità. Chiunque abbia fatto da passacarte non ha agito da solo.

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