#PrayForTheWorld – La novena “Nostra Signora di Lourdes” da oggi fino al 25 marzo 2020 – #ilviruseugualepertutti
“Testimonium perhibere veritati – Rendere testimonianza della verità”…
Mercoledì 25 marzo 2020 è il giorno dell’Annunciazione del Signore e anniversario della XVI Apparizione della Madonna a Santa Bernadette Soubirous a Lourdes (25 marzo 1858), in cui “la bella signora” ha rivelato finalmente il suo nome: “Que soy era Immaculada Councepciou” (“Io sono l’Immacolata Concezione”, in dialetto guascone).
È clamoroso – e sottolinea ancora di più, la drammaticità del tempo che viviamo: per la prima volta nella sua storia il Santuario di Lourdes chiude. Non era accaduto neanche ai tempi dell’influenza spagnola del 1918. Già nei giorni scorsi aveva suscitato discussioni e polemiche il fatto che le piscine fossero state chiuse al pubblico. Oggi, questa nuova clamorosa decisione, la cui esecuzione è entrata in vigore alle 12 di oggi, martedì 17 marzo 2020. Nel frattempo i cappellani hanno iniziato una novena di speciale preghiera dalla grotta delle Apparizioni, una preghiera per il mondo: “La neuvaine ‘Notre-Dame de Lourdes, priez pour nous’ est une chaîne mondiale de prière en plusieurs langues jusqu’au 25 mars, jour de l’Annonciation et anniversaire de la 16ème Apparition. Ce jour-là, Elle révèle son nom : «Je suis l’Immaculée Conception»” (La novena “Nostra Signora di Lourdes, prega per noi” è una catena mondiale di preghiera in diverse lingue fino al 25 marzo, giorno dell’Annunciazione e anniversario della sedicesima Apparizione, in cui Ella ha rivelato il suo nome: “Sono l’Immacolata Concezione”).
Inoltre, di ieri è il Comunicato Stampa del Rappresentante della Stampa del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia (di nuovo irrituale – come nel caso della Nota dell’Elemosineria Apostolica dell’altro giorno – non diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede… sono tempi duri per i vaticanisti, anche per motivo della comunicazione della Santa Sede che non comunica), un’ulteriore sottolineatura della gravità di questi tempi… e della loro possibile durata: “Il Giuramento della Guardia Svizzera Pontificia, che era previsto secondo la tradizione per il 6 maggio, verrà posticipato, a causa della situazione attuale della pandemia del Coronavirus, a domenica 4 ottobre 2020″.
#insiemecelofaremo
Da notare: 6 maggio, 4 ottobre. Mesi, non settimane. Previsioni di mese denotano un’impostazione ottimista. Ascoltando stamane dei virologi a Rai News 24 (guardo TV quando sto in cucina), dico 6 mesi per uscire da questo tunnel, finché non si trova il vaccino, e amministrato a vasta scala. Penso 12 mesi ma dico 6 mesi, con la speranza nella positività dell’approccio umano al dramma dell’emergenza Sars-CoV-2, per poter riprendersi dal Covid-19. E come si sa, la speranza è l’ultima a morire.
Postilla
Intanto, più che mai ribadisco, quanto già scritto più volte: Il virus è uguale per tutti. Qui habet aures audiendi, audiat.
Poc’anzi, mi è stato confermato, che dall’hotel a cinque stelle, ubicato accanto all’Aula Paolo VI, all’ombra della Basilica di San Pietro, nella Città del Vaticano, denominato Domus Sanctae Marthae (dove continua a risiedere il Papa regnante, nonostante tutti i consigli al contrario… e mi auguro impartiti anche da parte dei fidati consiglieri della sua Corte pontificia), sempre i dipendenti (receptionisti, cuochi, camerieri, inservienti, personale delle pulizie, personale della sicurezza, ecc. e tutti i residenti (ricordiamolo, monsignori), entrano ed escono, e rientrano, e riescono dallo Stato della Città del Vaticano.
Postscriptum
Scrivo – innanzitutto per me stesso, e condivido a chi vuole (ed è capace) di leggere – e spero, che con miei pezzi (aiutato dal mio “staff” in quarantene a casa loro) anticipo i vaticanisti. Quelli da “doppia spunta blu”. Quelli che leggono, che sanno, ma non si ricordano, non comunicano e non operano per la verità. Quelli che restano in letargo, nonostante la primavera sia alle porte, ma forse non hanno balconi per vedere che nella natura la vita si è svegliata, o forse le loro porte restano chiuse perché sono in quarantena; ma la comunicazione può essere messa in quarantena? Si solo quella positiva al virus della narrazione, il virus della comunicazione deviata da veline e dal dettato dall’alto, il virus della non comunicazione. Ma noi, che operiamo sotto il motto evangelico “Testimonium perhibere veritati – Rendere testimonianza della verità”, restiamo a casa con le porte, le orecchie e gli occhi bene aperti, in attesa di un vaccino della verità, su larga scala, efficace e potente, anche per quegli organi della comunicazione positiva al virus della “non comunicazione”, della narrazione.