Coronavirus. La raccomandazione ai dipendenti della Direzione dei Musei Vaticani

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La Direzione dei Musei Vaticani ha chiesto, secondo quanto apprende l’ANSA, ai dipendenti di segnalare ogni possibile sintomo influenzale e stare lontani da neonati e persone con problemi respiratori. La raccomandazione serve per limitare ogni possibile rischio connesso al Coronavirus, anche in considerazione del fatto che sono migliaia i turisti asiatici che visitano i musei ogni settimana. La comunicazione è stata fatta a voce ed in via informale ieri mattina, riporta l’ANSA.

Coronavirus, dichiarato lo stato di emergenza. Primi due casi confermati in Italia
Si tratta di due turisti cinesi in viaggio a Roma. Sono ricoverati allo Spallanzani. La loro stanza d’albergo è stata sigillata
ANSA, 30 gennaio 2020
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza della durata di sei mesi in conseguenza del rischio sanitario connesso al coronavirus. Stanziati 5 milioni di euro. I contenuti della delibera saranno stilati dalla Protezione civile e dal Ministero della Salute. “Alla luce della dichiarazione di emergenza internazionale dell’Oms – dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza – abbiamo attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese in questi casi, come già avvenuto nel 2003 in occasione dell’infezione Sars. Le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale”.
Il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha convocato il Comitato operativo della Protezione civile.
Resta, quindi, l’allarme dopo la verifica di due casi certificati di coronavirus in Italia. Una coppia di turisti cinesi provenienti da Wuhan, che erano atterrati a Milano il 23 gennaio prima di arrivare 4 giorni fa in un hotel della capitale. La coppia, ricoverata allo Spallanzani, aveva fatto una tappa a Parma prima di Roma.
La coppia dopo essere arrivata a Milano avrebbe fatto, prima di venire a Roma, solo la tappa intermedia di Parma. Da lì avrebbe affittato un auto e sarebbe arrivata autonomamente a Roma. Dunque non avrebbe raggiunto la Capitale con mezzi di trasporto collettivi. Lo si apprende da fonti informate. I due avrebbero dunque raggiunto Roma prima della comitiva di turisti cinesi, il cui bus ieri è stato recuperato a Cassino e scortato fino allo Spallanzani.
Intanto c’è un caso sospetto anche in Veneto: un minore del Trevigiano rientrato da un viaggio in territorio cinese. Intanto l’aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l’ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore. Ieri il premier Giuseppe Conte ha annunciato la chiusura dei voli da e per la Cina.
“Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”, ha affermato a Radio Capital Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma, l’Istituto dove sono ricoverati i 2 casi positivi trovati in Italia. “I cittadini devono stare tranquilli – spiega – perché il rischio reale di trasmissione si verifica con persone sintomatiche. Appena i due turisti hanno avuto i sintomi sono state seguite tutte le procedure. Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”.
In mattinata gli ultimi voli previsti in arrivo e in ‘schedule’ prima della chiusura del traffico sono atterrati agli aeroporti di Malpensa e Fiumicino. Lo sbarco dei passeggeri è avvenuto con la consueta procedura prevista dal Ministero della Salute, con i medici della Sanità aerea muniti di protezioni, tuta, guanti e maschere i quali hanno misurato la temperatura, consegnato l’apposito vademecum e richiesto a tutti di compilare una scheda con i dati sulla residenza ed eventuali spostamenti per poter tracciare i passeggeri in caso di eventuale contagio. Anche il Pakistan, la Corea del Nord e la Kenya Airways hanno chiuso i collegamenti con la Cina. Stanno sbarcando nel frattempo dalla Costa Smeralda ormeggiata al porto di Civitavecchia i 1143 passeggeri che avrebbero dovuto sbarcare ieri e che sono rimasti bloccati a bordo per il sospetto caso di Coronavirus, poi rientrato. “A bordo c’è stata la massima tranquillità e hanno gestito le cose bene”, racconta Filippo Rossi, un uomo di Monterotondo, in provincia di Roma, che è stato tra i primi a lasciare la nave.avirus a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l’ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore, in base a varie fonti sentite dall’ANSA.
“L’albergo è aperto. Siamo lavorando regolarmente, siamo tranquilli. I due casi sono stati prontamente affidati all’ospedale Spallanzani”. A dirlo all’ANSA un dipendente dell’albergo Palatino di via Cavour dove soggiornavano i turisti cinesi risultati positivi al Coronavirus. “Al momento nessun dipendente è stato sottoposto ai controlli specifici – ha aggiungo – Qualche cliente è andato via, gli altri si trovano tranquillamente in albergo. Non abbiamo paura”.
“La situazione è tranquilla. Siamo tutti qui per lavorare, nessuno si è tirato indietro. Tutti i dipendenti sono regolarmente in servizio”. A dirlo il direttore dell’hotel Palatino, Enzo Ciannelli, l’albergo a via Cavour dove alloggiavano i due cittadini cinesi risultati positivi al coronavirus. “Nessun dipendente è entrato in stretto contatto con la coppia – ha aggiunto – La Asl ci ha rassicurato. Non ci sono pericoli né per i dipendenti né per i clienti che alloggiano nel nostro albergo”, ha spiegato il direttore.
False notizie avevano collegato il ricovero dell’operaio al caso della coppia dei due turisti cinesi. La regione Lazio ha chiarito che “in merito all’operaio dell’Hotel Palatino non ci deve essere nessun allarmismo. L’uomo, che nella notte è stato trasferito dall’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli allo Spallanzani, – sostiene – non è mai entrato in contatto con i due soggetti che sono risultati positivi”.

Foto di copertina: la Conferenza stampa sul coronavirus all’Ospedale Spalanzani (ANSA).

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