Petizione “No violenza sulle donne, no a Cally a Sanremo”

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Testo della Petizione lanciata da Angela Rosauro, Dirigente scolastico IC Donizetti Pollena Trocchia, che al momento ha ottenuto già 13.478 firme.

Spett.le Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
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I sottoscritti dirigenti scolastici, docenti di scuola dell’infanzia, di scuola primaria, di scuola di primo e secondo grado, assistenti amministrativi, collaboratori scolastici, genitori degli alunni di ogni ordine e grado delle scuole pubbliche d’ Italia,
a nome di tutti i bambini e le bambine e di tutti i ragazzi e le ragazze a cui ci rivolgiamo ogni giorno affinché costruiscano un armonico progetto di vita personale e sociale,
ritengono che sia vergognoso nonché pericolosissimo, in termini educativi e formativi, che sia concessa la partecipazione al festival della canzone italiana di Sanremo, al rapper Junior Cally che non disdegna nelle sue canzoni definire le donne e il rapporto con esse attraverso i seguenti ” versi”:
“Lei si chiama Gioia , beve e poi ingoia.
Balla mezza nuda, dopo te la da.
Sì chiam Gioia, perché fa la troia,sí, per la gioia di mamma e papà. Questa non sa cosa dice, porca troia, quanto chiacchiera? L’ ho ammazzata, le ho strappato la borsa, c’ ho rivestito la maschera.
State buoni, a queste donne alzo le minigonne
me la chivo di brutto mentre legge Nietzsche Ci scopimo Giusy Ferreri ( la cantante)
lo sai che fottimo Greta Menchi ( una influencer) lo sai voglio fottre con la Canalis ( la conduttrice)
queste puttne con le Lelly Kelly non sanno che fottono con Junior Cally”

I sottoscritti ritengono che la Rai in quanto servizio pubblico non debba consentire che questo tipo di messaggi possano raggiungere e nemmeno sfiorare il Festival della canzone italiana, pena un’accusa infamante di complicità e favoreggiamento della violenza sulle donne.
Nel convincimento di un’immediata e chiara presa di posizione si porgono distinti saluti

Firma questa Petizione.

Contatta l’autore di questa Petizione.

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Ovviamente, c’è chi osserva: “Il rapper non ha mai ricevuto così tanta pubblicità: a nessuno sarebbe importato nulla degli inconsistenti testi delle sue canzoni se non fossero stati riportati da tutti i giornali. Sono d’accordo sulla protesta per come viene usato il denaro pubblico, ma certe proteste si fanno semplicemente ignorando e facendo estinguere da sola una manifestazione oramai melensa”.
Certamente il rapper si fa pubblicità (e non da escludere che tutta la “bagarre”, iniziando con l’invito… è stata montata ad arte, pianificata come una diabolica campagna di marketing, in vista della montagna di soldi che girano in quel ambiente). Ma parimenti si attivano degli anticorpi. Io propendo (ovviamente) per la seconda opzione (parlane, lo faccio “di mestiere”, da comunicatore professionale…) per cui mi difendo, insieme ad (alcuni) amici e (pochissimi) colleghi cattolici. Per inciso, vorrei sottolineare che non si tratta di parlare di musica, di gusti musicali e certamente non del Festival di Sanremo (a cui, se mi ricordo ben, non ho mai degnato attenzione). Si tratta di una questione etica ed educativa, di bambini e giovani in età vulnerabile. Se di fronte a loro si sta zitti – preferendo di non sostenere questa operazione di marketing (e certamente con il silenzio non si contrasta) – si diventa collusi e corresponsabili di un mondo futuro terribile, “disumano” (in cui sì, ci sarà acqua – e pure “etico”, come scrive La Civiltà Cattolica (che ci fa sapere che ha l’inventato acqua e neanche tanto calda, però almeno etico) – ma non ci saranno più “umani”, creati ad immagine e somiglianza di Dio, e saranno rimasti (eventualmente) solo “animali”, che non sanno cosa sia l’etica ed “educano” soltanto per istinto, per la sopravvivenza dei geni più forti, più abili, più furbi, ecc. ecc..).
Nella sua omelia durante la Santa Messa per la festività liturgica di Sant’Agnese, ieri 21 gennaio 2020 a Sant’Agnese in Agone a Piazza Navona, di cui è Diacono titolare, il Cardinale Gerhard Ludwig Müller ha detto: “Già da bambina Agnese seppe distinguere chiaramente tra l’unico vero Dio e i tanti falsi idoli venerati dai pagani. Il mondo è stato creato per l’uomo, gli serve da abitazione e fonte per procurarsi il cibo. L’uomo esiste in virtù di se stesso ed è creato naturalmente orientato verso Dio, Colui nel quale soltanto il nostro cuore trova riposo. Coloro che sono creati a immagine e somiglianza di Dio vivono nella consapevolezza della loro dignità di essere figli e figlie di Dio. E perciò non temiamo né le forze distruttive della natura, né i capricci del destino o l’ira dei tiranni. Non pratichiamo un culto della personalità dei ricchi, belli e potenti. La gloria del mondo è passeggera e tutti gli uomini sono mortali. «Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 6, 23)”.
Per inciso, è opportuno spiegare, ha osservato un stimato amico, che è un cretino, non Satana”. Certamente, ho risposto, non è Satana, solo un povero disgraziato. Ma è anche bene far capire, che il Male si serve dei cretini. Ovviamente, non si serve solo di loro, non l’ho escluso e non è mia intenzione di escluderli, ricordandomi la massima: “Quos Deus perdere vult, dementat prius”.

Concludo – per il momento, proseguirò – con una citazione di un amico: “Dedicato a chi pensava, molto poco umilmente e molto presuntuosamente, che quelle su Sanremo fossero sterili polemiche e per di più pilotate dalla ‘Spectre’, la fantomatica agenzia di spionaggio internazionale da 007 di James Bond!”.

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