Il Papa: le ceneri portano il cosmo nella liturgia e ci indicano la salvezza attraverso l’incarnazione

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E’ proprio la cenere l’elemento centrale della riflessione di Papa Benedetto XVI nella giornata in cui la Chiesa cattolica inizia il cammino della Quaresima. “La cenere è uno di quei segni materiali che portano il cosmo all’interno della Liturgia” dice il Papa alla Curia romana riunita come ogni anno nella basilica di Santa Sabina sull’Aventino. La antica statio quaresimale, la prima, la prima sosta in un cammino che porta attraverso 40 chiese dell’ Urbe fino alla Pasqua con una liturgia solenne e penitenziale. Un sacramentale, la cenere che per tradizione è di legno di olivo, che si lega ai Sacramenti dove olio, acqua, pane e vino sono la materia attraverso la quale la grazia di Cristo giunge a noi. La celebrazione inizia con la processione che da Sant’ Anselmo porta il Papa, i cardinali, i vescovi i monaci benedettini e frati domenicani e i fedeli a Santa Sabina. Benedetto XVI ha usato una piccola auto elettrica per il percorso tra le due chiese. Poi è entrato a piedi in basilica per la messa e la imposizione delle ceneri.

Il Papa le riceve dal cardinale Tomko titolare della basilica, poi a sua volta le impone ai cardinali, ai segretari a sette Bendettini e sette domenicani, ad una famiglia, a due laici della Pontificia Accademia Cultorum Mertyrum, e ai cerimonieri. Parte dalla Genesi Benedetto XVI, dal racconto del peccato originale. “ L’uomo e la donna -dice-non sono maledetti direttamente come lo è invece il serpente, ma, a causa del peccato di Adamo, è maledetto il suolo, da cui egli era stato tratto.” L’uomo è unità di materia e di soffio divino, e anche se la polvere, la terra “subisce una trasformazione negativa a causa del peccato” e prima “è una potenzialità totalmente buona, irrigata da una polla d’acqua e capace, per l’opera di Dio, di germinare «ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare» , dopo la caduta e la conseguente maledizione divina esso produrrà «spine e cardi» e solo in cambio di «dolore» e «sudore del volto» concederà all’uomo i suoi frutti . La polvere della terra non richiama più il gesto creatore di Dio, tutto aperto alla vita, ma diventa segno di un inesorabile destino di morte: «Polvere tu sei e in polvere tornerai».

Ma l’intezione di Dio è buona, e la maledizione del suolo “ha una funzione «medicinale»” perchè è dovuta al peccato, non a Dio. E così, prosegue il Papa “quando Egli dice all’uomo: «Polvere tu sei e in polvere tornerai!», insieme con la giusta punizione intende anche annunciare una via di salvezza, che passerà proprio attraverso la terra, attraverso quella «polvere», quella «carne» che sarà assunta dal Verbo.” La salvezza cristiana passa per l’incarnazione, per una persona, per Gesù. Il Mercoledì delle Ceneri è un “invito alla penitenza, all’umiltà, ad avere presente la propria condizione mortale, ma non per finire nella disperazione, bensì per accogliere, proprio in questa nostra mortalità, l’impensabile vicinanza di Dio, che, oltre la morte, apre il passaggio alla risurrezione, al paradiso finalmente ritrovato.” Noi possiamo essere perdonati perchè Dio “ ha voluto condividere la nostra condizione, ma non la corruzione del peccato.”

La conclusione del Papa è quasi poesia: “Quel Dio che scacciò i progenitori dall’Eden, ha mandato il proprio Figlio nella nostra terra devastata dal peccato, non l’ ha risparmiato, affinché noi, figli prodighi, possiamo ritornare, pentiti e redenti dalla sua misericordia, nella nostra vera patria.”

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