Macerata-Loreto: il card. Gualtiero Bassetti celebra la messa allo stadio

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Sarà il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, a celebrare la messa del prossimo Pellegrinaggio Macerata-Loreto, in programma sabato 8 giugno allo stadio Helvia Recina di Macerata. Dopo l’ascolto di alcune testimonianze, la messa e al termine inizierà il cammino nella notte verso la Santa Casa di Loreto, lungo un percorso di 28 km scandito da preghiere, canti e testimonianze.

Un gesto di fede popolare a cui ogni anno partecipano decine di migliaia di persone, soprattutto giovani, come ha precisato don Luigi Traini, uno dei responsabili del Pellegrinaggio: “Il Pellegrinaggio quest’anno ci accoglie con un annuncio che può sorprenderci: ‘Non sarai più solo, mai’. Una pretesa che ci infastidisce, oppure una promessa che possiamo verificare nella nostra esperienza? Il Pellegrinaggio ci offre la chiave educativa per vivere di questa evidenza e di questa certezza: essere attenti a riconoscere e disponibili a seguire la strada che Lui traccia e le persone che ci mette acanto per percorrerla”.

Infatti don Traini ha invitato, in questo periodo pasquale, a porre attenzione sull’episodio di Emmaus per comprendere il gesto del pellegrinaggio: “Ascoltando in questi giorni il racconto dell’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus possiamo rintracciare qualcosa del modo con il quale Gesù si accompagna alla nostra vita per dirci che non saremo più soli, mai. Del racconto del Vangelo colpisce il fatto che i due discepoli sanno quello che Gesù ha detto e fatto: ‘fu profeta potente in opere e parole davanti a Dio e a tutto il popolo’.

Inoltre sanno anche che ‘alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto’. Tuttavia, nonostante tutto ciò di cui sono a conoscenza, essi non vanno a vedere, ma tornano alle loro case delusi e soli con la loro delusione.

Perché non basta un ricordo, pur pieno di nostalgia, a cambiare un presente triste. Ma Gesù non li abbandona alla loro delusione: si accompagna alla loro tristezza, li tira fuori dalla delusione e dalla solitudine che li ha dominati fino a quel momento per farli sentire nuovamente desiderosi di ritornare a Gerusalemme, di ripercorrere lieti undici chilometri, mentre fino a poco prima desideravano solo arrivare a casa e riposarsi”.

Così può accadere ogni giorno ciò che è successo ai discepoli: “Del cammino tra Macerata e Loreto ormai conosciamo i metri che percorriamo, le preghiere che diciamo, i gesti che compiamo, i canti che ascoltiamo. Eppure non basterebbe tutto questo ad accendere il desiderio di tornare, né di proporlo ad altri amici.

E’ l’avvenimento che accade in quella notte ad attirarci, un avvenimento che non siamo in grado di generare a casa nostra con le stesse preghiere e con gli stessi canti. E’ Lui che ritorna sul nostro cammino e che ci fa ardere nuovamente il cuore con la sua vicinanza piena di novità e di promessa. Ma il giorno dopo cosa resta? Cosa ci aiuta ad affrontare l’urto della vita quotidiana?

Certo non può bastare il bel ricordo della notte vissuta, né l’attesa della prossima. Occorre sorprendere, come ci insegna il Vangelo di Emmaus, che Lui non ci abbandona mai, ci viene a cercare, dentro ogni delusione, dentro ogni solitudine, per confermarci con la Sua Presenza, per ridirci quanto noi siamo preziosi ai suoi occhi…

Viene ad aprire la nostra mente per aiutarci a guardare la realtà di ogni giorno e scoprire nelle pieghe delle circostanze e nei volti delle persone i segni inconfondibili della Sua Presenza che non ci lascia più soli, mai. Lui viene per far ardere il nostro cuore e renderci desiderosi di raccontarlo agli altri”.

Inoltre il Pellegrinaggio sarà anche in preparazione del Mese Missionario Straordinario (ottobre 2019) indetto da papa Francesco sul tema ‘Battezzati e inviati’. Il gesto che renderà esplicito il mandato missionario, che il Pellegrinaggio ha profondamente a cuore, sarà la consegna del crocefisso ad ogni pellegrino alla presenza di Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie.

Seguire questa strada è anche camminare lasciandosi accompagnare dall’esortazione apostolica, ‘Christus vivit’, che lo scorso 25 marzo papa Francesco ha firmato nella Santa Casa di Loreto: “Egli vive occorre ricordarlo spesso perché corriamo il rischio di prendere Gesù Cristo come un buon esempio del passato, come un ricordo, come qualcuno che ci ha salvato duemila anni fa. Colui che ci colma della sua grazia, colui che ci libera, che ci guarisce e ci conforta è qualcuno che vive”.

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