Card. Turkson: la Quaresima è tempo di redenzione

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Oggi in Vaticano è stato presentato il messaggio del papa per la Quaresima, che è un invito a diventare ‘persone nuove’, come ha sottolineato il prefetto del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, card. Peter Kodwo Appiah Turkson. Il messaggio quaresimale, tratto dalla Lettera ai Romani -‘L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio’- è un invito a sentirsi partecipi della creazione, come ha sottolineato il prefetto:

“Nella Dottrina Sociale della Chiesa la classica espressione dello ‘sviluppo autentico e integrale’ è radicato in una relazione antropologica nonché in una interconnessione con tutte le cose. La persona umana perciò non è il centro auto-referenziale della creazione. Nel carattere distintivo della sua creazione a immagine e somiglianza di Dio, e nel suo stare nello spirito di Dio, l’essere umano è una parte interconessa e interdipendente del mondo così creato.

Dando nomi e significato a tutte le cose che esistono, nonché agli animali, e incaricato del Creato come un giardino da coltivare e curare, l’essere umano è considerato e compreso nel suo ruolo proprio, come ‘sommo sacerdote’ del creato. L’uomo e la donna rappresentano la creazione, della quale essi sono parte davanti a Dio; e le loro azioni dunque drasticamente e radicalmente hanno effetti sul destino della creazione”.

Inoltre il card. Turkson ha sottolineato la logica del messaggio nella prospettiva della salvezza, partendo dal racconto genesiaco del ‘diluvio universale’: “Questa è la logica che è alla base del nostro Messaggio di Quaresima di quest’anno! La redenzione dell’umanità e la sua liberazione dal male e dal peccato esprimono la redenzione di tutta la creazione dalla maledizione e da tutti i mali che essa soffre a causa del peccato dell’umanità.

La redenzione e la liberazione dell’umanità dal peccato sono concepite, nel nostro Messaggio quaresimale, in termini di rigenerazione filiale: la rinascita dell’umanità (Adamo) come figli/figlie di Dio; ed è questo che la creazione attende con ansia!”

Il messaggio papale, quindi, è un invito alla festa: “A Pasqua, nella morte e nella risurrezione di Gesù, l’opera di redenzione si compie e si offre all’umanità per essere fatta propria. E così l’anelito della creazione per la sua liberazione si esprime in due direzioni: nella realizzazione dell’opera di redenzione da parte di Cristo, e nell’umanità che fa propria la morte e la risurrezione di Cristo stesso. E’ per questo che la creazione attende ancora ‘con impazienza la rivelazione dei figli di Dio’…

Il Messaggio di Quaresima di quest’anno ci invita a celebrare la Pasqua come una festa della chiamata dell’uomo a una nuova generazione, la realizzazione della quale, se è una esperienza proiettata nel futuro, è pure radicata nel presente: nella condizione umana che è la sovrapposizione. Ovvero la sovrapposizione delle età e dei tempi tra ciò che è già stato e ciò che sarà, tra Adamo e Cristo, la caduta e la redenzione!”

Richiamando la lettera di san Paolo ai Romani il cardinale ha sottolineato la tensione dell’uomo a diventare ‘figlio di Dio’: “Il presente della condizione umana, e con questo naturalmente tutto ciò che riguarda la creazione, è una tensione tra l’eredità di Adamo e la redenzione di Cristo e del suo Spirito, già al lavoro nella vita dell’uomo. Noi conosciamo l’eredità di Adamo, il lavoro e la tentazione della carne…

Perciò noi continuiamo a essere risucchiati dalle differenti manifestazioni del potere del peccato e dalle sue conseguenze nella nostra vita, ma la redenzione di Cristo offre a tutti noi al tempo stesso ‘un’altra base di operazione e di lavoro’ per le nostre vite che tendono al peccato. Ed è esattamente da questa base che siamo chiamati a partire, a vivere e agire.

Vivere la realtà della redenzione di Cristo, che ci ha resi ‘figli di Dio’, aprendoci le porte alla relazione con Cristo e con il suo Spirito (possiamo citare San Giovanni Paolo II che diceva: ‘aprite, anzi spalancate le porte del cuore a Cristo e alla Sua divina potestà’), e maturare in noi l’immagine di Cristo stesso, Figlio di Dio”.

Concludendo con la lettera di san Pietro, in cui c’è l’invito a rigenerarsi dalla Parola di Dio, il card. Turkson ha sottolineato l’impegno dei cristiani nella Quaresima: “La maturazione e la crescita dell’immagine di Cristo in noi ci guidano alla rigenerazione nella Gloria dei figli di Dio, e con noi così anche il resto del Creato.

Questa è l’ambientazione del nostro impegno quaresimale quest’anno: facendo costantemente esperienza del peccato umano (che è cioè un rapporto di figliolanza tradita), noi abbiamo al tempo stesso la possibilità della Grazia della redenzione di Cristo e del dono del suo Spirito, per dare gradualmente forma alle nostre vite ed entrare nella Gloria di essere figli e figlie di Dio”.

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