Papa Francesco chiede una moratoria contro la pena di morte

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Papa Francesco ha compiuto 82 anni, essendo nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, il primo pontefice nato nel continente latino americano ma anche il primo proveniente dai gesuiti, a distanza di 182 anni dall’elezione di papa Gregorio XVI, nel 1831, il monaco benedettino camaldolese Bartolomeo Alberto Cappellari, proveniente da un Ordine religioso. Inoltre papa Francesco è stato battezzato a Natale dello stesso anno dal salesiano don Enrique Pozzoli, di origini italiane.

A fargli gli auguri di buon compleanno è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, attraverso un telegramma a lui inviato:
“Con il Suo alto magistero, ribadito in occasione dei numerosissimi incontri e dei significativi viaggi apostolici effettuati quest’anno, Vostra Santità ha consegnato alle Nazioni visitate e all’intera Comunità Internazionale un pressante invito ad affrontare con coraggio e secondo giustizia le sfide dell’oggi, ricorrendo al dialogo e alla comprensione per sanare le ferite sociali e condurre i popoli alla riconciliazione.

La Sua sollecitudine nei confronti dell’Italia, della quale Le sono particolarmente grato, ha trovato un momento eccezionalmente significativo nella canonizzazione del Beato Paolo VI, straordinario esempio di pastore capace di coniugare l’afflato di servizio alla Chiesa universale con la fedeltà alla matrice culturale che ha sempre nutrito il suo spirito generoso e il suo vivacissimo intelletto”.

Anche la presidenza della Cei, rivolgendogli gli auguri, ha preso lo spunto dal racconto evangelico della genealogia di Gesù: “Con il Suo magistero e la Sua personalità, infatti, Lei ci interroga e provoca a essere una Chiesa immersa nella storia, Chiesa capace di non scandalizzarsi delle contraddizioni e dei ritardi, Chiesa attenta a riconoscere i segni dello Spirito ovunque si manifestino.

Lei, Santità, ci aiuta ad aprire sui poveri gli occhi e il cuore, spingendoci a farci loro prossimo con la comprensione benevola e creativa della carità. Lei ci riporta alla freschezza liberante di una Parola che si è fatta carne e chiede di essere annunciata nella sua conformità con i fatti”.

E, come è tradizione, la ‘Dolceria Hedera’ di Borgo Pio ha realizzato la torta per il suo compleanno sul tema dei giovani: “Abbiamo seguito il tema dei giovani e del viaggio Panamense del pontefice anche per la scelta degli ingredienti e nell’esecuzione del dolce, utilizzando la frutta esotica per la crema e la farcitura a strati, lavorazione tipica delle fette di torta dedicate ai ragazzi e consumate ogni giorno da milioni di giovanissimi in tutto il mondo”, come ha riportato il sito de ‘Il sismografo’.

Però la sua attività quotidiana non ha conosciuto soste, ricevendo in udienza la Commissione Internazionale contro la Pena di Morte nel giorno in cui l’assemblea generale delle Nazioni Unite vota su una risoluzione che fa appello ad una moratoria mondiale sulla pena di morte:

“La riforma del testo del Catechismo nel punto dedicato alla pena di morte non implica alcuna contraddizione con l’insegnamento del passato, perché la Chiesa ha sempre difeso la dignità della vita umana. Tuttavia, lo sviluppo armonioso della dottrina impone la necessità di riflettere nel Catechismo il fatto che, fermo restando la gravità del delitto commesso, la Chiesa insegna, alla luce del Vangelo, che la pena di morte è sempre inammissibile perché lede l’inviolabilità e la dignità della persona”.

Ed ha fatto appello agli Stati che ancora non hanno abolito la pena ‘capitale’: “Chiedo agli Stati che continuano ad applicare la pena di morte di adottare una moratoria in vista dell’abolizione di questa forma crudele di punizione. Capisco che per arrivare all’abolizione, che è l’obiettivo di questa causa, in certi contesti può essere necessario passare per complessi processi politici.

La sospensione delle esecuzioni e la riduzione dei delitti puniti con la pena capitale, come pure la proibizione di questo tipo di punizione per minorenni, donne incinte o persone con disabilità mentale o intellettuale, sono obiettivi minimi per i quali i leader di tutto il mondo devono impegnarsi”.

Eppoi ha sottolineato la legittimità alla difesa della propria vita, secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, benché sia ‘necessaria e misurata’: “La legittima difesa non è un diritto bensì un dovere per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige di porre l’aggressore nella condizione di non poter recare danno.

Per questo motivo, quanti hanno autorità legittima devono respingere ogni aggressione, persino con l’uso delle armi, sempre che sia necessario per la salvaguardia della propria vita e di quella delle persone affidate alla loro custodia. Di conseguenza, qualsiasi uso di forza letale che non sia strettamente necessario a tal fine, può essere ritenuto solo come un’esecuzione illegale, un crimine di stato”.

Infine ha evidenziato che c’è bisogno di una giustizia non solo ‘paterna’, ma anche ‘materna’: “I gesti di cura reciproca, propri dell’amore che è anche civile e politico, si manifestano in tutte le azioni che cercano di costruire un mondo migliore. L’amore per la società e l’impegno per il bene comune sono una forma eccellente di carità, che non riguarda solo i rapporti tra gli individui, ma ‘anche le macro-relazioni: rapporti sociali, economici, politici’…

In questo contesto, l’amore sociale ci spinge a pensare a grandi strategie che incoraggino una cultura della cura nei diversi ambiti della vita in comune. Il lavoro che fate è parte di questo sforzo a cui siamo chiamati”.

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