Padre Arsenio da Trigolo, testimone della misericordia

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Padre Arsenio Migliavacca, battezzato con i nomi di Giuseppe Antonio, nacque a Trigolo il 13 giugno 1849, in una famiglia numerosa e profondamente cristiana. A 13 anni entrò nel Seminario di Cremona e fu ordinato sacerdote nel 1874 da mons. Geremia Bonomelli.

Dopo due anni di servizio apostolico nella sua Diocesi (Paderno Ponchielli e Cassano D’Adda), seguendo l’impulso interiore dello Spirito che lo chiamava alla vita religiosa, entrò nella Compagnia di Gesù. Dopo la probazione in Francia e in Austria, pronunciò i voti solenni nel 1888, con la qualifica di coadiutore spirituale, incaricato perciò del ministero di predicatore e confessore.

Egli svolse con instancabile generosità questo suo servizio, soprattutto a Venezia e a Piacenza, e fu stimato da molti come uomo di Dio, saggio e misericordioso. Pochi anni dopo arrivò la prova: accusato di ‘imprudenze’ e per non essere privato della possibilità di esercitare il suo ministero apostolico, si vide costretto ad accettare le dimissioni dalla Compagnia.

Mentre attendeva la decisione finale del suo caso, il misterioso disegno di Dio portò padre Giuseppe a Torino, dove l’Arcivescovo, mons. Davide Riccardi, lo invitò a tenere un corso di esercizi al gruppo di giovani donne che si occupavano di orfane sotto la direzione di una certa Fumagalli, già diffidata dalle Curie di Torino e Milano.

Proprio per questo l’Arcivescovo lo pregò di restare presso la nascente Famiglia religiosa, assumendone la responsabilità e la formazione. Per esse adeguò le regole ignaziane, diventando così fondatore delle Suore di Maria Santissima Consolatrice (1893). Alle suore insegnò, con la parola e con l’esempio, a vivere in umiltà, carità e semplicità, servendo i fratelli nelle opere di misericordia, per la maggior gloria di Dio.

Guidò la Congregazione per dieci anni; poi sopraggiunse di nuovo la prova forse più dura e umiliante: a Milano le suore stesse, sulla base di false accuse, misero il cardinale Carlo Andrea Ferrari nella necessità di allontanarlo dall’Istituto (1902). Egli chiese umilmente di essere accolto tra i Padri Cappuccini ed entrò nel noviziato a Lovere (Bergamo), prendendo il nome di Arsenio da Trigolo.

Dopo la professione visse a Bergamo, dove continuò a dedicarsi alla predicazione e alle confessioni, e curò la formazione di vari gruppi del Terz’Ordine. Conservò e mostrò sempre grande serenità, nascondendo nel silenzio il bene compiuto nella sua vita passata. Morì a Bergamo il 10 dicembre 1909, conosciuto da molti e rimpianto come sacerdote zelante, umile e saggio, semplice e generoso.

E’ stato beatificato il 7 ottobre 2017 a Milano.

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