Dalla Germania la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
‘L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione’: è il motto biblico, ispirato al capitolo 5 della Seconda Lettera ai Corinzi, che è proposto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani dal 18 al 25 gennaio, visto che quest’anno ricorre il quinto Centenario della Riforma protestante, avviata da Martin Lutero con l’affissione delle 95 tesi sulle indulgenze, avvenuta il 31 ottobre 1517 a Wittenberg, in Germania.
E non è un caso che il materiale per la preghiera sia stato preparato dalle Chiese cristiane tedesche, attraverso la Comunità di lavoro delle Chiese cristiane in Germania (Arbeitsgemeinschaft Christlicher Kirchen, ACK), l’organismo ecumenico in cui sono rappresentate tutte le tradizioni cristiane. Però è stata l’esortazione apostolica di papa Francesco, ‘Evangelii Gaudium’, che ha suggerito il tema con la citazione, al paragrafo n. 9, ‘L’amore di Cristo ci spinge’: con questo versetto (2 Cor 5, 14) il Comitato tedesco ha formulato il tema della Settimana di preghiera del 2017.
Nell’Introduzione teologico – pastorale al tema, stilata dal Gruppo locale tedesco insieme alla Commissione internazionale, si sottolinea che al comitato preparatorio è apparso subito chiaro che i materiali per la Settimana avrebbero dovuto avere due accenti: da un lato, la ‘celebrazione dell’amore e della grazia di Dio’, in particolare mettendo in rilievo quella ‘giustificazione per sola grazia’ che è stata ed è al centro della teologia delle Chiese della Riforma.
Dall’altro, un accento ‘penitenziale’, nel riconoscimento delle profonde divisioni di cui ha sofferto la Chiesa, offrendo al tempo stesso l’opportunità di fare ulteriori passi verso la riconciliazione. Nella nota congiunta mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della CEI, il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia ed il metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e Malta ed Esarca per l’Europa Meridionale, hanno scritto:
“Il fatto che i cristiani possano ricordare insieme, oggi, un evento del passato che ha diviso i cristiani in occidente con un senso di speranza e ponendo l’accento su Gesù Cristo e la sua opera di riconciliazione è un ‘notevole risultato’… E’ importante sottolineare che, così come nell’espressione ‘l’amore di Cristo’ si tratta non del nostro amore per Cristo, ma dell’amore che Cristo ha avuto e ha per noi, che si è manifestato nella sua morte per tutti, la riconciliazione verso cui siamo spinti è in primo luogo quella che Dio ci offre in Cristo:
‘Dio ha riconciliato il mondo con sé per mezzo di Cristo’ e ha fatto di noi gli ‘ambasciatori’ di questa riconciliazione, il cui incarico è quello di supplicare ‘da parte di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio’. La riconciliazione, insomma, prima di essere lo sforzo umano di credenti che cercano di superare le divisioni che esistono fra loro, è un dono di Dio”.
I rappresentanti delle tre Chiese presenti in Italia hanno ricordato che nel 1997 a Graz, in Austria, si svolgeva la seconda Assemblea ecumenica europea sul tema ‘Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova’. Nel messaggio finale dell’Assemblea le chiese europee affermavano: ‘Vogliamo vivere il dono di Dio della riconciliazione… Se saremo guidati da questo dono nella vita quotidiana, quotidiana, nella vita delle nostre chiese e nella vita del nostro continente, potremo promuovere l’unità della chiesa e dell’umanità’.
Ma la riconciliazione è un invito a costruire ponti, che aprano a nuovi stili di vita; e nel sussidio le Chiese tedeschi portano esempi concreti di questo ‘ministero di riconciliazione’, come l’ospitalità offerta a tanti rifugiati provenienti dalla Siria, dall’Afghanistan, dall’Eritrea e da altri paesi.
A tale proposito anche in Italia è avvenuto un atto concreto verso gli immigrati grazie al progetto ecumenico dei ‘corridoi umanitari’, inaugurato nello scorso anno grazie agli sforzi della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, della Comunità di Sant’Egidio e della Tavola valdese, e che entro la fine del 2017 porterà in Italia 1000 richiedenti asilo individuati tra soggetti particolarmente vulnerabili:
“Che questa Settimana di preghiera sia l’occasione per pregare per questo e altri progetti ecumenici in cui sono coinvolti protestanti, cattolici e ortodossi, e per l’avanzamento della comune testimonianza dei cristiani alla riconciliazione che Dio ci ha donato in Cristo”.