Il papa: cattolici e luterani per mostrare Dio misericordioso
Nella Dichiarazione congiunta cattolico luterana è stata scritta la volontà di superare ogni conflitto: “Oggi ascoltiamo il comando di Dio di mettere da parte ogni conflitto. Riconosciamo che siamo liberati per grazia per camminare verso la comunione a cui Dio continuamente ci chiama…
Molti membri delle nostre comunità aspirano a ricevere l’Eucaristia ad un’unica mensa, come concreta espressione della piena unità. Facciamo esperienza del dolore di quanti condividono tutta la loro vita, ma non possono condividere la presenza redentrice di Dio alla mensa eucaristica. Riconosciamo la nostra comune responsabilità pastorale di rispondere alla sete e alla fame spirituali del nostro popolo di essere uno in Cristo. Desideriamo ardentemente che questa ferita nel Corpo di Cristo sia sanata. Questo è l’obiettivo dei nostri sforzi ecumenici, che vogliamo far progredire, anche rinnovando il nostro impegno per il dialogo teologico”.
E la Dichiarazione esorta i luterani e cattolici “a lavorare insieme per accogliere chi è straniero, per venire in aiuto di quanti sono costretti a fuggire a causa della guerra e della persecuzione, e a difendere i diritti dei rifugiati e di quanti cercano asilo. Oggi più che mai ci rendiamo conto che il nostro comune servizio nel mondo deve estendersi a tutto il creato, che soffre lo sfruttamento e gli effetti di un’insaziabile avidità. Riconosciamo il diritto delle future generazioni di godere il mondo, opera di Dio, in tutta la sua potenzialità e bellezza. Preghiamo per un cambiamento dei cuori e delle menti che porti ad una amorevole e responsabile cura del creato”.
Il contenuto della Dichiarazione è stato approfondito durante la Preghiera Ecumenica Comune nella Cattedrale Luterana di Lund, celebrata da papa Francesco insieme al primate della Chiesa di Svezia, l’Arcivescovo Antje Jackelén, al vescovo cattolico di Stoccolma, mons. Anders Arborelius, ed al segretario generale della LWF, Rev.do Martin Junge.
Il papa ha affermato che le parole di Gesù durante l’Ultima Cena “ci consentono di accostarci al cuore di Cristo poco prima del suo donarsi definitivo sulla croce. Possiamo sentire i suoi battiti di amore per noi e il suo desiderio di unità per tutti coloro che credono in lui. Ci dice che lui è la vera vite e noi i tralci; e che, come Egli è unito al Padre, così noi dobbiamo rimanere uniti a lui, se vogliamo portare frutto”.
Questo momento per il papa è significativo: “Cattolici e luterani abbiamo cominciato a camminare insieme sulla via della riconciliazione. Ora, nel contesto della commemorazione comune della Riforma del 1517, abbiamo una nuova opportunità di accogliere un percorso comune, che ha preso forma negli ultimi cinquant’anni nel dialogo ecumenico tra la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa Cattolica. Non possiamo rassegnarci alla divisione e alla distanza che la separazione ha prodotto tra noi. Abbiamo la possibilità di riparare ad un momento cruciale della nostra storia, superando controversie e malintesi che spesso ci hanno impedito di comprenderci gli uni gli altri”.
Poi ha ricordato l’esperienza spirituale di Martin Lutero alla ricerca di un Dio misericordioso: “In effetti, la questione del giusto rapporto con Dio è la questione decisiva della vita. Come è noto, Lutero ha scoperto questo Dio misericordioso nella Buona Novella di Gesù Cristo incarnato, morto e risorto. Con il concetto di ‘solo per grazia divina’, ci viene ricordato che Dio ha sempre l’iniziativa e che precede qualsiasi risposta umana, nel momento stesso in cui cerca di suscitare tale risposta. La dottrina della giustificazione, quindi, esprime l’essenza dell’esistenza umana di fronte a Dio…
Insieme possiamo annunciare e manifestare concretamente e con gioia la misericordia di Dio, difendendo e servendo la dignità di ogni persona. Senza questo servizio al mondo e nel mondo, la fede cristiana è incompleta. Luterani e cattolici preghiamo insieme in questa Cattedrale e siamo consapevoli che senza Dio non possiamo fare nulla; chiediamo il suo aiuto per essere membra vive unite a lui, sempre bisognosi della sua grazia per poter portare insieme la sua Parola al mondo, che ha bisogno della sua tenerezza e della sua misericordia”.
Infine, ultima tappa di giornata si è recato, insieme al Presidente della LWF (Lutheran World Federation), al Vescovo Munib Yunan, al Segretario Generale, Rev.do Martín Junge, ed al Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Card. Kurt Koch, alla Malmö Arena per l’Evento Ecumenico, che ha aperto le celebrazioni per il quinto centenario della Riforma. L’evento è stato introdotto dal canone ‘misericordia tibi cantabo’ e da quattro testimonianze: una giovane indiana, un sacerdote colombiano, una donna dal Burundi e una rifugiata dal Sud Sudan che hanno rimarcato l’impegno comune nella solidarietà.
Nel discorso il presidente della LWF ha ringraziato i testimoni per la loro vita coraggiosa per un mondo migliore. Papa Francesco ha ringraziato Dio per la possibilità della commemorazione congiunta del quinto centenario della Riforma e del dialogo per un cammino in comunione: “Uno dei frutti prodotti da questo dialogo è la collaborazione tra diverse organizzazioni della Federazione Luterana Mondiale e della Chiesa Cattolica. Grazie a questo nuovo clima di comprensione, oggi Caritas Internationalis e Lutheran World Federation World Service firmeranno una dichiarazione comune di accordi, allo scopo di sviluppare e consolidare una cultura di collaborazione per la promozione della dignità umana e della giustizia sociale.
Saluto cordialmente i membri di entrambe le organizzazioni che, in un mondo frammentato da guerre e conflitti, sono state e sono un esempio luminoso di dedizione e servizio al prossimo. Li esorto a continuare sulla strada della cooperazione”. Ha anche ringraziato le persone che hanno portato le proprie testimonianze e “mettono a disposizione la vita per costruire un mondo che corrisponda sempre di più ai disegni di Dio. Pranita si è riferita alla creazione. E’ certo che tutta la creazione è una manifestazione dell’immenso amore di Dio verso di noi; per questo, anche attraverso i doni della natura noi possiamo contemplare Dio…
Tutti siamo responsabili della salvaguardia del creato, in modo particolare noi cristiani. Il nostro stile di vita, i nostri comportamenti devono essere coerenti con la nostra fede. Siamo chiamati a coltivare un’armonia con noi stessi e con gli altri, ma anche con Dio e con l’opera delle sue mani. Pranita, ti incoraggio a proseguire nel tuo impegno a favore della nostra casa comune. Mons. Héctor Fabio ci ha informato sul lavoro congiunto che cattolici e luterani svolgono in Colombia.
E’ una buona notizia sapere che i cristiani si uniscono per dar vita a processi comunitari e sociali di comune interesse. Vi chiedo una speciale preghiera per quella terra meravigliosa affinché, con la collaborazione di tutti, si possa giungere finalmente alla pace, tanto desiderata e necessaria per una degna convivenza umana. Sia una preghiera che abbracci anche tutti i Paesi in cui si stanno protraendo gravi situazioni di conflitto.
Marguerite ha richiamato la nostra attenzione sul lavoro in favore dei bambini vittime di tante atrocità e sull’impegno per la pace. E’ qualcosa di ammirevole e, al tempo stesso, un appello a prendere sul serio innumerevoli situazioni di vulnerabilità sofferte da tante persone indifese, quelle che non hanno voce. Quello che tu consideri come una missione, è stato un seme che ha prodotto frutti abbondanti, e oggi, grazie a questo seme, migliaia di bambini possono studiare, crescere e recuperare la salute…
Rose, la più giovane, ha offerto una testimonianza davvero commovente. Ha saputo trarre profitto dal talento che Dio le ha dato mediante lo sport. Invece di sprecare le sue forze in situazioni avverse, le ha impiegate in una vita feconda. Mentre ascoltavo la tua storia, mi veniva in mente la vita di tanti giovani che hanno bisogno di testimonianze come la tua. Mi piacerebbe ricordare che tutti possono scoprire la meravigliosa condizione di essere figli di Dio e il privilegio di essere benvoluti e amati da Lui.
Rose, ti ringrazio di cuore per i tuoi sforzi e i sacrifici per incoraggiare altre ragazze a tornare a scuola, e anche per le preghiere che reciti ogni giorno per la pace nel giovane Stato del Sudan del Sud, che ne ha tanto bisogno”. Infine ha esortato tutti a lavorare insieme per rendere tangibile l’amore misericordioso di Dio ed ha ringraziato mons. Antoine Audo, vescovo di Aleppo per la testimonianza di vita dei cristiani in Siria:
“Le notizie ci riferiscono quotidianamente l’indicibile sofferenza causata dal conflitto siriano, che dura ormai da più di cinque anni. In mezzo a tanta devastazione, è veramente eroico che rimangano lì uomini e donne per prestare assistenza materiale e spirituale a chi ne ha necessità. E’ anche ammirevole che tu, caro fratello, continui a lavorare in mezzo a tanti pericoli per raccontarci la drammatica situazione dei siriani. Ciascuno di loro è nel nostro cuore e nella nostra preghiera. Imploriamo la grazia della conversione dei cuori di quelli che detengono la responsabilità dei destini di quella regione”.
E mons. Audo ha raccontato la vita dei cristiani ad Aleppo, che nonostante la persecuzione testimoniano la bellezza della vita cristiana.