In India aumentano i cristiani in tre stati
Orissa, Chhattisgarh e Jharkhand. Questi sono i nomi dei tre territori indiani in cui una ricerca del Centre for Policy Studies – CPS – ha evidenziato la crescita della componente cristiana. Un dato che entusiasma in quanto l’aumento è corredato da un tasso di crescita più veloce rispetto ai dati demografici nel decennio 2001 – 2011.
Secondo i valori ottenuti dal censimento, le persone di fede cristiana in India sono circa 27.800.000, 2.500.000 dei quali abitanti dei tre stati di Orissa, Chhattisgarh e Jharkhand. In tali zone dell’India, come in alcuni sotto-distretti della regione di Ranchi, la popolazione cristiana giunge fino all’80% del totale.
Larga diffusione sin dal 1981 nel famoso distretto di Kandhamal, in Orissa, teatro dei pogrom anticristiani nel 2008, in cui la percentuale dei cristiani è passata dal 9,4% della popolazione al 20,3% nel 2011. I numeri rappresentano certamente un fermento in atto, un’istanza spirituale che esplora il messaggio evangelico per trovare risposte laddove altri contesti sono incapaci a darne.
Storicamente il cattolicesimo in India affonda radici profonde, almeno risalenti alla conquista portoghese di Goa nel 1510. Le istituzioni ecclesiali locali godono di grande considerazione, allargando la propria sfera di influenza – come confermano i dati.
Non bisogna però tralasciare il problema delle tensioni sociali legate alle dottrine religiose che convivono nel vasto territorio indiano. Il pensiero corre alle vicende legate ai ‘dalit cristiani’. Di fatto, in certe situazioni, la religione è il pretesto per conflitti che sfociano in logiche economiche e di appropriazione.
Intesi dal sistema sociale e religioso induista come i ‘fuori casta’, i dalit – o paria – cristiani, sono costretti a sottostare a disparità quotidiane, che non comprendono soltanto l’ambito escatologico ma anche quello legislativo e burocratico, ledendo diritti fondamentali quali l’accesso al lavoro.
Come ha sottolineato Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians – Gcic – l’India “è uno Stato laico e la discriminazione religiosa è proibita dall’articolo 15 della nostra Costituzione. Chiediamo che siano prese azioni positive a favore dei dalit cristiani”.
Conclude il presidente del Gcic: “Il diritto fondamentale alla libertà religiosa è uno dei diritti più importanti, invece i dalit cristiani vengono discriminati non solo in quanto dalit, ma anche perché cristiani”.