Riccardo e Barbara: un matrimonio da condividere con gli ‘ultimi’
Lui è un giornalista 47enne, vincitore del premio ‘Diritti Umani 2015’, un tempo addetto stampa dei Verdi e portavoce del presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, che vive nella casa famiglia ‘Oasi della Divina Provvidenza’ a Pedara (Catania), con oltre 70 persone in difficoltà: povere, disabili fisicamente o psichicamente, disoccupate, agli arresti domiciliari e con altri problemi. Lei, un architetto 45enne di Ragusa, ha deciso di condividere questa scelta di vita.
Riccardo Rossi e Barbara Occhipinti sono due persone molto concrete: “Un sogno quando è condiviso è già a metà dell’opera. Io e Barbara vogliamo aiutare chi nella nostra società è lasciato indietro. Lei ha mollato lavoro e casa per seguirmi nella comunità dove vivo e opero. Abbiamo scelto di celebrare un matrimonio in povertà e di regalare la lista nozze alla casa famiglia dove abbiamo scelto di vivere e assistere la gente accolta”.
E come viaggio di nozze hanno scelto di incontrare papa Francesco a piazza San Pietro, avvenuto il 24 febbraio: “Moltissime persone colpite dalla nostra scelta ci hanno regalato tutto per il nostro matrimonio: dalle fedi al coro, dai fiori al ricevimento, dal fotografo al mio vestito da sposo e all’acconciatura ai capelli della mia sposa. Un noto pasticciere del catanese ci ha fatto la torta nuziale e una signora ci ha regalato i confetti”.
A loro abbiamo chiesto se questo matrimonio si può considerare da favola. Riccardo ha risposto: “Sicuramente sì. Il primo sogno è che una donna abbia scelto di amarmi e seguirmi in casa famiglia. Il secondo è stato che dopo avere scelto di sposarci in povertà, decine e decine di persone hanno deciso di regalarci tutto: dalle fedi, al ricevimento, dallo champagne ai fiori. Poi tanti giornali stanno parlando di noi e ogni giorno, da diversi giorni, riviviamo la nostra scelta”.
Anche Barbara ha concordato su questo matrimonio da favola: “Sì. Trovare un uomo con cui condividere il bisogno di aiutare gli altri è stato un sogno. La cerimonia indimenticabile e i nostri invitati ci hanno confessato di aver vissuto o rivissuto tramite noi il sacramento del matrimonio nella sua purezza. Questa è una favola!”
Come è stato l’incontro con papa Francesco?
Riccardo: “Emozionantissimo. Quando aspettavamo il turno per parlare con papa Francesco le gambe quasi non mi reggevano. Prima gli abbiamo baciato la mano ed è stato un sogno ad occhi aperti. Parlarci è stato meraviglioso, gli ho raccontato della nostra scelta di vivere in casa famiglia (www.insieme.ct.it), del nostro matrimonio realizzato in Provvidenza e carità. Gli abbiamo regalato la nostra bomboniera che era composta da una coroncina di rosario in un elegante sacchettino. Dopo che ho parlato papa Francesco lui ci ha guardati e ci ha chiesto una preghiera”.
Barbara:” Stupendo! papa Francesco emana una luce e una pace fuori dal comune che mi hanno ricaricata e dato tanta speranza. Per me è un esempio di coraggio e di coerenza”.
Cosa significa per una giovane coppia ‘mollare tutto’ e vivere in una casa comunitaria?
Riccardo: “Per me significa il coronamento di un sogno! Io vivevo già da oltre 12 anni nella casa famiglia ‘Oasi della Divina Provvidenza’ a Pedara, in provincia di Catania dove sono al servizio degli ultimi. Ho trovato in Barbara una donna che mi ha seguito e ha abbracciato questa scelta. E’ bello avere accanto una persona che ti ama e che mi fa crescere ogni giorno nell’amore. A volte arrivavano i momenti di solitudine, ora ho lei accanto che mi segue in tutto e si propone. E’ tutto, con lei, molto più completo!”
Barbara: “Non abbiamo mollato tutto in realtà. Abbiamo semplicemente cambiato prospettiva. Se non ci lasciamo distrarre da tutto il superfluo e dalle falsità che ci circondano, è più facile di quanto si pensi capire che l’unica strada percorribile è quella del servizio e della carità. Vivere in una casa comunitaria è un arricchimento continuo, perché ogni giorno negli occhi degli accolti incontriamo Dio”.
Agli invitati avete chiesto un regalo speciale: in cosa consiste?
Riccardo: “Non abbiamo voluto nulla per noi, ma donare la nostra lista nozze a tre progetti dell’associazione ‘Insieme Onlus’ rivolti a persone svantaggiate. Uno di questi, quello per la realizzazione di un impianto di coltivazione di lumache, si è realizzato proprio grazie alla nostra lista nozze a cui hanno aderito amici, parenti e gente conosciuta tramite la mia pagina facebook ‘La Gioia https://www.facebook.com/lagioiapage/”.
Barbara: “Gli altri progetti riguardano la raccolta della spirulina, alga altamente proteica e la coltivazione dello zafferano. Tutti lavori che richiedono molta manualità, cosa utile soprattutto alla riabilitazione delle persone con disabilità fisiche. Questi obiettivi da raggiungere sono soltanto l’inizio: lavoreremo per tanti altri progetti in cantiere per ridare una speranza a chi non riesce più ad inserirsi nella società”.
Ancora una domanda ‘professionale’ a Riccardo: come si può raccontare di buone notizie?
“Le Buone Notizie fanno bene al cuore e il primo che ne trae giovamento sono io! Sono sempre stato un pessimista e il cercare le buone notizie ( che pubblico nella mia pagina https://www.facebook.com/lagioiapage/?fref=nf ) mi ha aperto scenari immensi. Mi ha fatto scoprire la speranza, la gioia, l’apprezzare le cose belle della vita.
Tutti possiamo raccontare Buone Notizie: di un bel gesto, di una vita recuperata, di persone che si dedicano agli altri. Accanto a noi ci sono tante persone che fanno cose belle, i giovani che fanno volontariato (scout in prima fila) , esercizi commerciali che donano cibo a chi è in difficoltà, tanti che regalano il proprio tempo… Invece di riempire i social network di lamenti e cavolate, diventiamo strumento per divulgare le buone notizie!”