Il papa ha invitato i giovani all’ascoltoterapia di Gesù

Condividi su...

Uscendo dalla cattedrale di Morelia, nome in onore a José María Morelos y Pavón eroe dell’indipendenza messicana nato nella città, papa Francesco si è intrattenuto a parlare con il coro, dicendo che ha cantato soavemente; poi con la papa mobile ha percorso 20 chilometri di strada, piena di fedeli festosi, per recarsi allo stadio ‘José María Morelos y Pavón’ all’incontro con i giovani: un momento di festa che anticipa la GMG polacca. Una vera festa da ‘stadio’ con slogan di benvenuto al papa e canti popolari.

La Pastorale giovanile messicana ha dato il benvenuto al papa con le bandiere di tutte le diocesi messicane. Il papa, pur stanco per queste giornate, si è immedesimato nella festa dei giovani e si è divertito, abbracciando due ragazze. Colori sfavillanti e danze popolari hanno fatto da sfondo a questa festa, molto gradita dal papa: “Benvenuto papa Francesco… Viviamo in un Paese in cui si vive situazioni preoccupanti, ma anche entusiasmanti”.

Poi la testimonianza di quattro giovani. Rosario ha condiviso la gioia delle famiglie: “Siamo portatori di un messaggio semplice. Per noi la famiglia ha un segno importante: è la scuola per la vita. Impariamo a distinguere ciò che è bene e ciò che male… La parola amore è difficile da pronunciare… Viviamo realtà che sono cruciali. Come recuperare il sogno di formare una famiglia e generare una società misericordiosa?” Alberto ha parlato delle difficoltà dei giovani: “Vogliamo essere portatori di vita e di riconciliazione… Convertiamo i nostri cuori… Nel Paese mancano condizioni di lavoro e di studio. Aumentano il narcotraffico e le vittime. Come poter essere costruttori di pace?”

Roberto ha affermato che la visita è un impegno per i giovani: “Ci ferisce la violenza… Ogni giorno cresce sempre più l’intolleranza. Vogliamo impegnarci a vincere la tiepidezza… Solo così possiamo essere giovani in uscita, con uno spirito evangelico”. Daniela ha detto di voler essere la speranza della Chiesa: “Ma noi dove attingiamo per avere speranza? Cristo è Dio con noi… Soltanto in Lui possiamo avere una vera speranza… Caro papa Francesco sei un vero latino americano! In te vediamo il volto della speranza… Rafforzaci nella nostra speranza!”

Papa Francesco ha preso la parola salutando i giovani, anche quelli collegati attraverso i new media: “Io conoscevo le vostre inquietudini. Però ho preso gli appunti ed ho preparato una sintesi. Quando sono arrivato in questa terra sono stato accolto con un caloroso benvenuto e ho constatato in quello stesso momento qualcosa che intuivo da tempo: la vitalità, l’allegria, lo spirito festoso del popolo messicano. Adesso, dopo avervi ascoltato, ma specialmente dopo avervi visto, constato nuovamente un’altra certezza, una cosa che ho detto al Presidente della Nazione nel mio primo saluto. Uno dei tesori più grandi di questa terra messicana ha il volto giovane, sono i suoi giovani”.

Poi ha specificato che i giovani sono la ricchezza di questa terra: “La montagna può avere minerali per la ricchezza, ma la ricchezza bisogna trasformarla in speranza. Daniela ha detto una verità: non si può vivere la speranza, sentire il domani se prima non si riesce a stimarsi, se non si riesce a sentire che la propria vita, le proprie mani, la propria storia hanno un valore. Alberto ha ragione: la speranza nasce quando si può sperimentare che non tutto è perduto, e per questo è necessario l’esercizio di cominciare ‘da casa’, cominciare da sé stessi. Non tutto è perduto. Non sono perduto, valgo e valgo molto. Vi chiedo ora silenzio”.

Ha fatto fare un esame di coscienza ai giovani sul proprio valore: “La principale minaccia alla speranza sono i discorsi che ti svalutano, che ti fanno sentire di seconda classe e ti senti avvizzito. La principale minaccia alla speranza è quando senti che a nessuno importa di te o che sei lasciato in disparte. La principale minaccia alla speranza è quando non importa a nessuno. Questo uccide, questo ci annienta e apre la porta a tanto dolore”.

Nel suo discorso il papa ha ribadito più volte che i giovani sono la ricchezza del Messico, la ricchezza della Chiesa: “Non vi sto adulando!”, non dimenticando i problemi del Messico: “E’ difficile sentirsi la ricchezza di una nazione quando non si hanno opportunità di lavoro dignitoso, possibilità di studio e di preparazione, quando non si vedono riconosciuti i diritti e questo finisce per spingere a situazioni limite.

E’ difficile sentirsi la ricchezza di un luogo quando, per il fatto che sono giovani, li si utilizza per scopi meschini seducendoli con promesse che alla fine nono sono tali”. La ricchezza e la speranza sono nel cuore dei giovani: “Voi siete la ricchezza del Messico. Roberto, hai detto che hai perso qualcosa; l’incanto di sognare insieme. Non perdete l’incanto di sognare.

Sognare non è la stessa cosa di essere dormiglioni. Non pensate che vi dica questo perché sono buono, o perché sono un esperto, no, cari amici, non è così. Vi dico questo, e ne sono convinto, sapete perché? Perché come voi credo in Gesù Cristo. Ed è Lui che rinnova continuamente in me la speranza, è Lui che rinnova continuamente il mio sguardo. E’ Lui che mi da l’incanto e la bellezza. E’ Lui che continuamente mi invita a convertire il cuore. Sì, amici miei, vi dico questo perché in Gesù ho incontrato Colui che è capace di accendere il meglio di me stesso”.

Alla fine ha invitato i giovani ad essere uniti per sconfiggere l’illegalità: “E’ grazie a Lui che possiamo fare strada, è grazie a Lui che ogni volta possiamo ricominciare da capo, è grazie a Lui che possiamo avere il coraggio di dire: non è vero che l’unico modo di vivere, di essere giovani è lasciare la vita nelle mani del narcotraffico o di tutti quelli che la sola cosa che stanno facendo è seminare distruzione e morte.

E’ grazie a Lui che possiamo dire che non è vero che l’unico modo di vivere per i giovani qui sia nella povertà e nell’emarginazione; emarginazione dalle opportunità, emarginazione dagli spazi, emarginazione da formazione ed educazione, emarginazione dalla speranza. E’ Gesù Cristo Colui che smentisce tutti i tentativi di rendervi inutili, o meri mercenari di ambizioni altrui”.

Gesù è la parola di speranza, chiedendo di abbracciare la Sua croce: “Mi avete chiesto una parola di speranza: quella che ho da darvi si chiama Gesù Cristo. Quando tutto sembra pesante, quando sembra che ci caschi il mondo addosso, abbracciate la sua croce, abbracciate Lui e, per favore, non staccatevi mai dalla sua mano, per favore, non allontanatevi mai da Lui… Perciò cari amici, da parte di Gesù vi chiedo di non lasciarvi escludere, non lasciarvi disprezzare, non lasciarvi trattare come merce”.

Per una miglior comprensione del suo pensiero ha fatto l’esempio degli alpinisti ed ha invitato i giovani ad attaccarsi alla mano di Cristo, per non rimanere ‘caduti’, chiedendo di mettersi a fianco di chi è caduto tramite l’ascoltoterapia: “Siate furbi come serpenti e semplici come colombe… Avrete una cosa che nessuno potrà togliervi, il sogno, l’esperienza di guardare il mondo a fronte alta…

Oggi il Signore continua a chiamarvi, continua a convocarvi, come fece con l’indio Juan Diego. Vi invita a costruire un santuario. Un santuario che non è un luogo fisico, bensì una comunità, un santuario chiamato parrocchia, un santuario chiamato Nazione. La comunità, la famiglia, il sentirci cittadini è uno dei principali antidoti contro tutto ciò che ci minaccia, perché ci fa sentire parte di questa grande famiglia di Dio…

Egli mai ci manderebbe a morire, ma tutto in Lui è invito alla vita. Una vita in famiglia, una vita in comunità; una famiglia e una comunità a favore della società. Voi siete la ricchezza di questo Paese, e quando dubitate di questo, guardate Gesù Cristo, Colui che smentisce tutti i tentativi di rendervi inutili, o meri mercenari di ambizioni altrui”.

Ha concluso con una frase di Rosario: “La famiglia è la prima scuola della Nazione… Nella famiglia troverete speranza, perché c’è Gesù… La famiglia è la pietra di base per la costruzione di una grande Nazione… Voi siete la ricchezza di questo Paese”. Al termine dal papa è stata consegnata ai giovani la Croce della missione ed è iniziata una festa spettacolare, piena di suoni e di colori, accompagnata da una musica molto potente e suggestiva: non poteva mancare ‘Cielito Lindo’.

Free Webcam Girls
151.11.48.50