Il Papa si prepara ad abbracciare il Messico ed il Patriarca Kirill

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Papa Francesco si prepara al viaggio apostolico in Messico che avrà inizio il prossimo venerdì 12 febbraio, giorno in cui il Pontefice si fermerà anche a Cuba per lo storico abbraccio ecumenico con il Patriarca Ortodosso di Mosca e di tutte le Russie Kirill.

Vengo in Messico “come missionario di misericordia e di pace”. Professeremo “insieme la nostra fede in Dio e condividere una verità fondamentale della nostra vita, che Dio ci ama molto, che ci ama con un amore infinito, oltre i nostri meriti”. Sono le parole di Papa Francesco nel videomessaggio diffuso in occasione del suo imminente viaggio apostolico.

La preghiera – ha ricordato ancora Papa Bergoglio – “allarga il cuore e illumina i nostri occhi” insegnandoci “a vedere gli altri come Dio li vede, ad amare come Dio ama”.

E in una conversazione con il Corriere della Sera il Pontefice è tornato a parlare anche dell’incontro che avrà con Kirill.

“Sono felicissimo – ha confidato Francesco – Io ho lasciato fare. Ho solo detto che volevo incontrare e riabbracciare i miei fratelli ortodossi. Tutto qui. Sono stati due anni di trattative di nascosto, ben condotte da vescovi bravi. Per gli ortodossi se n’è occupato Hilarion, che oltre a essere bravo è anche un artista, un musicista. Hanno fatto tutto loro. Ponti: quelli bisogna costruire. Passo dopo passo, fino ad arrivare a stringere la mano a chi sta dall’altra parte. I ponti durano e aiutano la pace. I muri no: quelli sembrano difenderci, e invece separano soltanto. Per questo vanno abbattuti, non costruiti. Tanto sono destinati a cadere, uno dopo l’altro. Pensiamo a quello di Berlino. Sembrava eterno, e invece: puff, in un giorno è caduto giù”.

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