Luigi Stepinac: un vescovo imprigionato per la fede

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Luigi Stepinac nacque l’8 maggio 1898 a Brezaric, parrocchia di Krasic, in Croazia. Entrato giovanissimo in seminario, Luigi completò gli studi di teologia a Roma, dove venne ordinato sacerdote. Quattro anni dopo, a soli trentasei anni, venne nominato arcivescovo coadiutore di Zagabria, della cui Chiesa diventò arcivescovo titolare nel 1937. Come motto e programma del suo episcopato, Luigi scelse la frase del salmo 31: ‘In te, Domine, speravi’.

Da subito si dimostrò buon pastore, mettendo a disposizione dei più poveri i beni della Chiesa, istituendo nuovi centri parrocchiali, dando spazio alla stampa e alle associazioni cattoliche. Egli orientò tutto il suo magistero alla riscoperta delle fonti bibliche della fede e dell’insegnamento della Chiesa.

In campo sociale, Luigi si prodigò per arginare la pratica dell’aborto, molto diffusa nella Croazia del tempo. Con i comunisti al potere, il presule fu costretto a subire, per la sua opposizione alla creazione di una Chiesa a servizio del regime, un processo politico conclusosi nel 1946 con una condanna a sedici anni di carcere.

Per il suo coraggio e per la sua testimonianza, papa Pio XII, nel 1953, lo creò cardinale. Luigi morì in prigionia a Krasic nel 1960. Giovanni Paolo II lo proclamò beato il 3 ottobre 1998. Luigi è rimasto fedele al suo motto episcopale fino alla fine e, dunque, in ogni momento seppe dare prova della speranza che era in lui.

Egli si dimostrò capace di confrontarsi con le sfide della storia, indicando sempre il Vangelo come sola difesa e garanzia della persona umana, della sua dignità, della sua libertà, che le ideologie cui si ispiravano i politici del suo Paese – nazionalismo prima, comunismo poi – negavano, testimoniandolo in prima persona.

Inoltre, ai giudici che lo accusavano, Luigi rispose: ‘Sappiate che Gesù Cristo è Dio! Per Lui siamo disposti a morire in ogni momento’, mostrando a tutti come la sua fede fosse solida e non incline ad incertezze quando si trattava di dare la vita per Gesù e per il Vangelo.

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