Fabrizio Cotogno: ritratto a papa Francesco

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Fabrizio Cotogno disegna a matita e lo fa attraverso un sito: www.disegniamatita.it. E’ un’artista autodidatta, nato a Tolentino nel 1970. Fin da bambino è stato affascinato dalla creatività (disegno, pongo, das) e dopo varie esperienze (scultura in legno, fumetto, ecc) ha sperimentato il disegno a matita: “La matita un mezzo semplice, ma nello stesso tempo affascinante, con il quale è possibile creare un’infinità di sfumature ed emozioni. Non seguo le mode, la contemporaneità, ma mi affido solo al mio stile, alla mia passione per questa straordinaria forma artistica che è il disegno a matita.

Fare ciò che si ama fare, dare libero sfogo alla propria creatività: una straordinaria sensazione di libertà e di appagamento, di realtà e sogno. Tutto ciò unito alla gratificazione di poterlo condividere con altre persone”.

Ha molti disegni in attivo, ma visitando il sito sono rimasto ammirato da due disegni: il primo dedicato all’Expò milanese sul tema ‘Nutrire il pianeta’ ed il secondo raffigurante papa Francesco sorridente. Partiamo dal disegno dedicato ad Expò 2015, chiedendogli quale è la sua fonte di ispirazione:

“La natura, e il corpo umano in particolare, sono la mia fonte di ispirazione. Raffigurare l’essere umano nella sua parte più profonda, nella sua completa bellezza e unicità. Utilizzo la fotografia non come punto di arrivo, ma di partenza per descrivere sensazioni, emozioni, personalità. La foto è per me un’ispirazione, l’inizio del viaggio che cerca di cogliere l’anima del soggetto andando oltre la pura rappresentazione stilistica.

Non cerco l’iperrealismo, ma il realismo, reinterpretando con la mia ‘sensibilità’ ciò che ritraggo; non solo la ‘forma’, ma il carattere, l’essenza dei soggetti ritratti, la sostanza più che l’aspetto, il sentimento più che la tecnica. I disegni a matita sono prevalentemente realizzati su sfondo bianco per dare maggior risalto alle figure e alle sensazioni che esprimono”.

Allora, come è nato questo disegno dal tema ‘Nutrire il pianeta’?
“L’idea del disegno per l’Expo 2015 di Milano (la più grande manifestazione mai realizzata sull’alimentazione e sulla nutrizione, ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’ è infatti il tema scelto per questa edizione), è nata con la speranza che garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli diventi finalmente una realtà e non si fermi a puro slogan, ad una semplice fiera solo per fare affari. Perché è necessario ricordarsi di chi ancora non ha cibo, denaro, lanciando una lotta vera alla malnutrizione e alla povertà. Un futuro sostenibile è possibile, adesso!”

Quale è il messaggio che comunichi?
“Attraverso l’immagine di un bambino povero e affamato, ripiegato su se stesso, alla raccolta del poco cibo a disposizione, ho voluto appunto rappresentare la povertà e la fame, i due cancri che noi tutti, anche nel nostro piccolo, dobbiamo cercare di combattere.

Un disegno che spero possa, per quanto possibile, aiutare a farci comprendere che la dignità umana si rispetta solo con un uso consapevole delle risorse, ricordandosi di chi ha bisogno, non girandosi dall’altra parte per non vedere, per non permettere più che un bambino debba raccogliere in terra cibo insufficiente alla sua alimentazione. Per costruire insieme un’economia di condivisione e non di esclusione.

Come Papa Francesco ha ricordato nel videomessaggio per l’ ‘Expo delle Idee’ di Milano ‘la prima preoccupazione deve essere la persona stessa, quanti mancano del cibo quotidiano e hanno smesso di pensare alla vita e lottano solo per la sopravvivenza’ viviamo quello che il santo Papa Giovanni Paolo II indicava come ‘paradosso dell’abbondanza’. Infatti, ‘c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi. Questo è il paradosso!”.

Hai disegnato anche papa Francesco sorridente: cosa vuoi esprimere?
“Il ritratto ‘Papa Francesco, un sorriso che conquista’, è un omaggio alla sua personalità umile, radiosa, sensibile, normale, una normalità che tanto mancava alla Chiesa.

Papa Francesco, con il sorriso sulle labbra, sta cambiando uomini e strutture e rappresenta un vento di rinnovamento per la Chiesa, riconducendola ai veri valori ai quali essa si ispira. Infatti fin da subito papa Francesco si è presentato a noi con un semplice ma comunicativo ‘buonasera’:

comunicativo perché con quella parola è riuscito a trasmettere la sua personalità semplice, solare, attenta, aperta, sensibile, normale, una normalità che tanto mancava alla Chiesa. Ha sorpreso tutti, ma si è reso vicino, presente.

Con il suo carisma, con le sue scelte in merito al linguaggio (semplice ed ispirato) ed al modo di presentarsi (sobrio e cordiale), sta affascinando il mondo intero. Ha il senso dell’umorismo ed è seminatore di gioia. Papa Francesco rappresenta un vento di rinnovamento che sta trasformando la Chiesa, riconducendola ai veri valori ai quali essa si ispira”.

Allora, come nasce un disegno?
“Premessa: credo che il disegno debba trasmettere emozioni in chi lo osserva, questo è il mio obiettivo. E’ comunque difficile dire, riuscire a spiegare come nasce un disegno. Non accade mai allo stesso modo: a volte dopo profonda riflessione, a volte all’improvviso mentre cammino, altre ascoltando della musica…

Per cercare di dare una risposta alla tua domanda, per quanto riguarda i ritratti posso dirti che quello che cerco di trasmettere è quello che essi esprimono, le emozioni che suscitano in me che li osservo e che vorrei far percepire a chi li guarda: emozioni colte in quell’istante e che resteranno immortalate nel disegno.

Per quanto riguarda i corpi, soprattutto femminili, cerco di rendere l’armonia delle curve, la grazia e la delicatezza che un corpo femminile trasmette, mai in maniera eccessiva, perché per me il disegno deve sopra ogni cosa emozionare, allietando lo sguardo e la mente. Voglio rappresentare la bellezza vera, tutto quello che ci circonda, cercando di arrivare all’intima essenza delle cose. Un’arte semplice, realistica, non idealizzata e astratta. Perché le cose (persone, animali, oggetti) già da sole, esprimono idee”.

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