Il Sinodo indica le sfide della famiglia
Domani sera, con una veglia di preghiera in piazza San Pietro, si aprirà la XIV Assemblea Generale Ordinaria, che dal 4 al 25 ottobre tratterà il tema ‘La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo’, dopoché nel discorso conclusivo del Sinodo dello scorso anno papa Francesco ha dato il compito di “maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare”.
Il documento di studio che ha accompagnato la Chiesa in questo cammino è articolato in tre parti, che mostrano la continuità tra le due Assemblee: l’ascolto delle sfide sulla famiglia (I parte) richiama più direttamente il primo momento sinodale; il discernimento della vocazione familiare (II parte) e la missione della famiglia oggi (III parte) introducono il tema del secondo momento, con il proposito di offrire alla Chiesa e al mondo contemporaneo stimoli pastorali per una rinnovata evangelizzazione.
Quindi il documento concentra l’obiettivo introno alle sfide a cui la famiglia può dare una risposta qualificata per non far perdere il sapore del sale al mondo. Per portare questo sale la famiglia è chiamata ad una sfida economica per combattere le diseguaglianze: “Una rinnovata solidarietà intergenerazionale comincia con l’attenzione ai poveri del presente, prima che a quelli del futuro, tenendo in particolar conto i bisogni delle famiglie”.
La sfida economica, a cui la famiglia è chiamata, non deve dimenticare quelle famiglie nelle cui case c’è qualcuno con disabilità e può essere vinta con l’aiuto della Comunità intera: “Tale processo, di per sé straordinariamente complesso, diventa ancor più faticoso in quelle società in cui sopravvivono forme impietose di stigma e di pregiudizio, che impediscono l’incontro fecondo con la disabilità e l’emergere della solidarietà e dell’accompagnamento comunitario.
Un incontro che in realtà può costituire, per ciascuno e per la comunità intera, un’occasione preziosa di crescita nella giustizia, nell’amore e nella difesa del valore di ogni vita umana, a partire dal riconoscimento di un profondo senso di comunanza nella vulnerabilità.
E’ da augurarsi che, in una comunità realmente accogliente, la famiglia e la persona con bisogni speciali non si sentano sole e scartate, ma sia dato loro di trovare sollievo e sostegno, specialmente quando le energie e le risorse familiari vengono meno… Se la famiglia riesce ad accettare con occhi di fede la presenza nel suo seno di persone con disabilità, essa potrà anche aiutarli a non vivere il proprio handicap soltanto come un limite e a riconoscere il proprio differente e originale valore.
Potrà così essere garantita, difesa e valorizzata la qualità possibile di ogni vita, individuale e familiare, con i suoi bisogni, con il suo diritto a pari dignità e opportunità, a servizi e cure, a compagnia ed affettività, a spiritualità, bellezza e pienezza di senso, in ogni fase della vita, dal concepimento all’invecchiamento e alla fine naturale”.
Un’altra sfida, oggi molto drammatica, è quella delle migrazioni; ed il futuro dell’umanità dipenderà da come interagirà la famiglia: “Una risorsa preziosa per il superamento di queste difficoltà si rivela proprio l’incontro tra famiglie, e un ruolo chiave nei processi di integrazione è svolto spesso dalle madri, attraverso la condivisione dell’esperienza di crescita dei propri figli”.
Un’ulteriore sfida per i prossimi anni, a cui la famiglia è chiamata a rispondere, riguarda la bioetica: “Da più parti si rileva che la cosiddetta rivoluzione biotecnologica nel campo della procreazione umana ha introdotto la possibilità tecnica di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dalla relazione sessuale tra uomo e donna.
In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie, non necessariamente eterosessuali e regolarmente coniugate. Questo fenomeno si è presentato negli ultimi tempi come una novità assoluta sulla scena dell’umanità, e sta acquistando una sempre maggiore diffusione.
Tutto ciò ha profonde ripercussioni nella dinamica delle relazioni, nella struttura della vita sociale e negli ordinamenti giuridici, che intervengono per tentare di regolamentare pratiche già in atto e situazioni differenziate”.
Alla bioetica è strettamente collegata la sfida ecologica: “Per tali ragioni, anche grazie all’impulso di Papa Francesco, la Chiesa auspica e collabora ad un profondo ripensamento dell’orientamento del sistema mondiale, attraverso una cultura ecologica capace di elaborare un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità.
Dal momento che tutto è intimamente connesso, è necessario approfondire gli aspetti di una ‘ecologia integrale’ che includa non solo le dimensioni ambientali, ma anche quelle umane, sociali ed economiche, per lo sviluppo sostenibile e la custodia del creato”.
Tali sfide possono essere ‘vinte’ se la famiglia saprà vivere uno stile nuovo del matrimonio: “Il sacramento del matrimonio apre un dinamismo che include e sostiene i tempi e le prove dell’amore, che richiedono una graduale maturazione alimentata dalla grazia…
La testimonianza di coppie che vivono in pienezza il matrimonio cristiano mette in luce il valore di questa unione indissolubile e suscita il desiderio di intraprendere sempre nuovi cammini di fedeltà coniugale.
L’indissolubilità rappresenta la risposta dell’uomo al desiderio profondo di amore reciproco e duraturo: un amore ‘per sempre’ che diventa scelta e dono di sé, di ciascuno dei coniugi tra loro, della coppia nei confronti di Dio stesso e di quanti Dio affida loro.
In questa prospettiva è importante celebrare nella comunità cristiana gli anniversari di matrimonio per ricordare che in Cristo è possibile ed è bello vivere insieme per sempre. Il Vangelo della famiglia offre un ideale di vita che deve tener conto della sensibilità del nostro tempo e delle effettive difficoltà a mantenere gli impegni per sempre”.