Papa all’Angelus: la fede “sboccia” se c’è “relazione”
La fede è “relazione”, ha una “dinamica”, ma è anche “dono”. “E’ come un seme nel profondo del cuore, sboccia quando ci lasciamo ‘attirare’ dal Padre verso Gesù, e ‘andiamo a Lui’ con animo aperto, senza pregiudizi; allora riconosciamo nel suo volto il Volto di Dio e nelle sue parole la Parola di Dio, perché lo Spirito Santo ci ha fatto entrare nella relazione d’amore e di vita che c’è tra Gesù e Dio Padre”. Papa Francesco parte dal Vangelo di oggi per spiegare che “persona umana e persona di Gesù” entrano in relazione attraverso il “ruolo decisivo” del Padre e dello Spirito Santo.
Durante l’Angelus di oggi in Piazza San Pietro, il Papa ha spiegato che per capire il significato vero di “Pane della vita”, bisogna ricordare che “in Gesù, nella sua “carne” – cioè nella sua umanità concreta – è presente tutto l’amore di Dio, che è lo Spirito Santo. Chi si lascia attirare da questo amore va verso Gesù con fede, e riceve da Lui la vita, la vita eterna”.
Dopo la preghiera mariana il Papa ha ricordato la tragedia della bomba atomica ad Hiroshima e Nagasaki con un nuovo monito contro qualsiasi forma di conflitto: “L’unico modo per vincere una guerra è non farla”.
“A distanza di tanto tempo – ha detto il Papa -, questo tragico evento suscita ancora orrore e repulsione. Esso è diventato il simbolo dello smisurato potere distruttivo dell’uomo quando fa un uso distorto dei progressi della scienza e della tecnica, e costituisce un monito perenne all’umanità, affinché ripudi per sempre la guerra e bandisca le armi nucleari e ogni arma di distruzione di massa”.
“Questa triste ricorrenza ci chiama soprattutto a pregare e a impegnarci per la pace, per diffondere nel mondo un’etica di fraternità e un clima di serena convivenza tra i popoli. Da ogni terra si levi un’unica voce: no alla guerra e alla violenza e sì al dialogo e alla pace!”, ha commentato.
Quindi un appello per El Salvador, “dove negli ultimi tempi si sono aggravati i disagi della popolazione a causa della carestia, della crisi economica, di acuti contrasti sociali e della crescente violenza”.