Columba Marmion: un santo amante della liturgia

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Joseph-Aloysius Marmion nacque il 1° aprile 1858 a Dublino, in Irlanda. I suoi due fratelli che l’avevano preceduto su questa terra erano prematuramente scomparso e, per questo, i genitori di Joseph lo accolsero come dono di Dio e lo promisero a Lui. A 16 anni, seguendo l’esempio delle sue sorelle che si erano consacrate al Signore, decise di entrare in Seminario. Joseph, diligente e studioso, fu invitato a proseguire gli studi a Roma. Venne ordinato sacerdote nel 1881 e nello stesso anno, tornando da Roma nel suo Paese, visitò l’abbazia di Maredsous in Belgio.

Egli, affascinato dall’atmosfera liturgica che in quel luogo si respirava, dopo alcuni anni di sacerdozio, decise di entrare tra i benedettini. Non furono anni facili quelli del noviziato anche perché egli, ormai trentenne, ricco di cultura, con una certa esperienza pastorale alle spalle, dovette convivere dei confratelli meno colti di lui e meno esperti, per di più in un paese straniero e con un cultura diversa.

Nel 1891, nonostante molte difficoltà, venne ammesso alla professione solenne. Ben presto fu mandato a Lovanio a fondare una nuova abbazia e fu scelto, dopo poco tempo, contro la sua volontà, come priore del nuovo istituto. In questa veste Columba si distinse per le sue splendide qualità di direttore spirituale non solo dei monaci ma anche dei laici che a lui si affidavano.

Don Marmion divenne successivamente abate di Maresdsous, da dove egli era partito. Si dedicò con passione e con zelo a tutte le attività connesse al suo ruolo, senza tralasciare mai la direzione di quanti a lui si rivolgevano toccati dalla sua illuminante saggezza e pietà. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Joseph dovette prendere la difficile e delicata decisione di trasferire i novizi del suo Ordine in Irlanda, permettendo loro di continuare gli studi.

Egli, con non pochi problemi di salute, dovette con coraggio affrontare i contrasti che si acuivano tra gli esuli in Irlanda e il resto della comunità, in Belgio, scossa dalla crudezza della guerra. In questo periodo si dimostrò per tutti saldo punto di riferimento. Dom Marmion morì il 30 gennaio 1923 a causa di una grave forma di influenza ed è stato proclamato il 3 aprile 2000 beato da Giovanni Paolo II.

La sua testimonianza brilla perché dalla liturgia, di cui egli era profondamente innamorato, trasse la necessaria e sufficiente forza per una vita quotidiana sorretta dalla presenza dello Spirito che nel Figlio ci mette in comunicazione con il Padre. Davvero egli viveva ciò che celebrava!

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