XIV Domenica del Tempo Ordinario
Ogni volta che leggiamo questa principe evangelica ci vengono in mente fatti, persone, situazioni ed episodi che ci fanno dire: “È proprio così”. Si, chissà quante volte ci sarà capitato di vedere situazioni simili. Preconcetti annidati nel comune sentire di ogni comunità piccola o grande che sia animano i cattivi sentimenti della gelosia e dell’invidia. Non riusciamo a riconoscere il bello, il buono e qualche volta anche lo straordinario che altri hanno e mostrano con la loro vita. Non riusciamo ad apprezzare le doti, le capacità e la bravura che gli altri hanno e testimoniano con la loro vita. Siamo poveri, a volte meschini altre volte irriconoscenti.
Incapaci di ammirare i gesti, le parole e le azioni che altri meglio e più di noi sanno fare. E questo é il meno. Di fronte a questa realtà ci organizziamo per denigrare, mettere in cattiva luce e spargere maldicenze giungendo al punto da inventare storie false pur di ostacolare chi è più bravo e più portato di noi a fare certe cose.
Gesù sperimenta questa realtà nella sua cittadina, fra la sua gente. Viene preso di mira perché parla bene, perché compie opere a favore di chi è nel bisogno. Tutto questo non piace e il chiacchiericcio sparge maldicenza su di lui. Non riescono a credere che quel giovane possa essere così bravo e che da quella sua semplice famiglia possa nascere qualcosa di buono.
Quanta invidia, quanti preconcetti, quante gelosie costruiscono attorno a Gesù ostacoli e generano opposizione. Di fronte a queste misere cattiverie neanche Gesù può far nulla. L’unica soluzione e lasciar perdere e andare oltre. Neanche Gesù perde tempo con questa gente e va oltre. Porta la sua Parola negli altri villaggi e realizza la sua missione dove è accettato, accolto, ascoltato e invitato. Va di villaggio in villaggio … esce dalla sua casa, esce dal suo villaggio per abitare altri luoghi e altri contesti dove annuncia il Regno di Dio e con le sue Parole e i suoi gesti trasfigura la realtà.
Questo episodio della vita di Gesù deve guidare anche noi tutti battezzati che ci dobbiamo sentire chiamati ad uscire per abitare la terra e custodirla. Uscire per annunciare il Cristo morto e risorto che ha salvato la nostra vita donandoci la libertà della quale dobbiamo servirci per trasfigurare il reale e mostrare che la vita in Cristo è pace e gioia.