Papa: “Cibo per tutti”. Incontri con la Fao, vescovi di Lettonia ed Estonia e premier canadese

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Il Papa ha incontrato i membri della Fao, facendo un discorso sul cibo, che è qualcosa di “sacro” e non deve mancare a nessuno. Prima ancora l’incontro con i vescovi di Lettonia ed Estonia, in visita ad Limina e il faccia a faccia con il premier canadese.

“L’accesso al cibo necessario è un diritto di tutti”, questo è il vero “imperativo”, perché “i diritti non consentono esclusioni”. Bergoglio si rivolge così ai partecipanti alla trentanovesima Sessione della Conferenza della Fao, in corso a Roma. Il mondo, ha detto, ha “la responsabilità di rispondere in concreto agli affamati e a tutti coloro che attendono dallo sviluppo agricolo una risposta alla loro condizione”.

Occorre combattere la “miseria di tanti nostri fratelli e sorelle”, perché quello della fame e dello sviluppo agricolo non è “uno dei tanti problemi” derivanti dalla crisi, è un fatto endemico in varie parti del mondo.

“Dobbiamo cominciare dalla nostra quotidianità se vogliamo cambiare gli stili di vita – ha detto il Papa -, coscienti che i nostri piccoli gesti possono garantire la sostenibilità e il futuro della famiglia umana. E poi continuiamo la lotta alla fame senza secondi fini! Le proiezioni della FAO dicono che entro il 2050, con 9 miliardi di abitanti sul pianeta, la produzione deve aumentare e addirittura raddoppiare. Invece di impressionarci di fronte ai dati, modifichiamo il nostro rapporto con le risorse naturali, l’uso dei terreni, i consumi, eliminiamo lo sperpero: così sconfiggeremo la fame”.

Durante l’incontro con i vescovi estoni e lettoni il Papa aveva ricordato il loro impegno fondamentale “in una società che, dopo essere stata a lungo oppressa da regimi fondati su ideologie contrarie alla dignità e alla libertà umana, oggi è chiamata a misurarsi con altre pericolose insidie, quali il secolarismo e il relativismo”. Nel discorso consegnato, Bergoglio è tornato sul tema della famiglia, “dono di Dio per la realizzazione dell’uomo e della donna creati a sua immagine e quale cellula fondamentale della società, luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri e dove i genitori trasmettono la fede ai figli”. Il matrimonio non “è una forma di gratificazione affettiva che può costituirsi in qualsiasi modo e modificarsi secondo la sensibilità di ognuno. Purtroppo tale concezione riduttiva influisce anche sulla mentalità dei cristiani, causando una facilità nel ricorrere al divorzio o alla separazione di fatto”.

Significativo anche l’incontro con il premier canadese, Stepheh Harper. “Nel corso dei cordiali colloqui – si legge in un comunicato vaticano – sono state rilevate le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede e il Canada, come pure il positivo spirito di collaborazione e di dialogo fra il Governo federale e la Chiesa. In particolare, è stato affrontato l’impegno del Canada a difendere e promuovere la libertà religiosa nell’ambito dei diritti umani fondamentali”.

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