Un oratorio per padre Matteo Ricci
Il 26 aprile nel seminario di S. Giuseppe a Macao è stata eseguita per la prima volta una ‘Missa in honorem Matthaei Ricci’, per ricordare il grande missionario gesuita e servo di Dio che visse a Pechino, alla corte imperiale, composta e diretta dal maestro Aurelio Porfiri, residente da alcuni anni a Macao. La messa ‘per assemblea, coro femminile, ottoni e organo’ si è avvalsa della presenza di ben quattro cori, oltre che dei solisti Lily Li, Mario Xia, Dian Paramita. Matteo Ricci si è molto adoperato per introdurre presso i cinesi la scienza occidentale.
Per dimostrare lo stato avanzato raggiunto dalla tecnologia europea, mostrò nei suoi incontri con i letterati confuciani e le personalità importanti un orologio automatico e la carta geografica del globo. Avendo trovato delle somiglianze tra la cultura confuciana ed alcuni aspetti della filosofia greca e latina, Ricci fece conoscere ai cinesi alcune opere fondamentali del pensiero occidentale.
Alcuni mesi fa è stata completata la documentazione per la sua causa di beatificazione; e questa messa, eseguita in forma di concerto, è un segno per una speranza affinché venga canonizzato una delle più grandi figure che, come disse san Giovanni Paolo II, ha costruito ‘un ponte’ fra l’oriente e l’occidente.
L’autore ci ha spiegato la ‘nascita’ di questa messa in suo onore: “Ovviamente non si può parlare di liturgia propria, non avendo la Chiesa pronunciato ufficialmente la sua decisione riguardo la beatificazione del missionario gesuita.
Si può dire che è una Messa che intende onorarlo in quella Macao dove egli visse per un certo periodo, prima di inoltrarsi per la Cina continentale. E’ nata con il desiderio di onorare la testimonianza del gesuita maceratese nella terra che lo ha visto nella sua fase di preparazione alla ‘conquista’ del grande impero cinese”.
Quali sono le caratteristiche di questa opera?
“E’ un lavoro che prevede anche il canto dell’assemblea ma che è soprattutto affidato ad un coro femminile, agli ottoni e all’organo”.
Come è stata accolta dai cinesi questa composizione?
“Direi molto bene, c’è stato un ampio consenso e la Chiesa del Seminario di San Giuseppe era veramente piena”.
Perché i cinesi lo onorano così tanto?
“Io non direi che lo onorano, direi che lo rispettano. E da questa parti, è già tanto…”.
Inoltre il maestro Aurelio Porfiri da tempo lavora anche ad un ‘Oratorio’ dedicato al grande missionario maceratese, con musica da lui composta e libretto del padre Gianni Criveller, che spera di portare a compimento entro la fine del 2015: “Ho chiesto al padre Gianni Criveller del PIME di scrivere un libretto che io dovrei musicare sulla vita del padre Ricci.
E’ un contributo alle tante biografie che sono state scritte sul padre, una biografia in musica, non per questo meno affidabile di quelle sui libri, fra il vero e il verosimile, come del resto è per tutto il lavoro storico, che è debitore forse più alla letteratura che alla scienza”.