Migrantes: piccoli passi di un’ Europa che fa fatica ad essere solidale

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“Piccoli passi di un’Europa incerta e timorosa ad affrontare il dramma delle morti, il flusso di 200.000 migranti dal Nord Africa, le centinaia di migliaia di persone in fuga da guerra e terrorismo”.
E’ questo il commento di mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, alla dichiarazione seguita al vertice straordinario del Consiglio d’Europa di ieri.

Una dichiarazione in quattro punti, in cui “L’Europa ha scelto di investire più soldi – le stesse risorse che l’Italia aveva da sola garantito a Mare nostrum – in Frontex, per controllare le frontiere del Mediterraneo, per controllare le coste del Nord Africa e per combattere il traffico degli esseri umani, anche ipotizzando un’azione – da tutti gli esperti sconsigliata – di distruzione delle barche dei trafficanti nei porti. Dei migranti l’Europa si è preoccupata di velocizzare i controlli, le schedature per un rimpatrio veloce dei non aventi diritto alla protezione internazionale, con un rischio anche di una semplificazione delle procedure di riconoscimento dei richiedenti asilo, ma non si è impegnata in un rafforzamento del piano di accoglienza dei rifugiati in tutti i Paesi europei. Solo annunciate anche le azioni puntuali e precise per una cooperazione internazionale e per un’azione di pace.

Le azioni che l’ONU aveva chiesto all’Europa – rafforzamento del salvataggio in mare, canali umanitari, l’accoglienza di un numero sensibilmente più alto di rifugiati – sono state rimandate. Si è discusso solo dell’accoglienza e del trasferimento in altri Paesi europei di 5.000/10.000 rifugiati, nello stesso giorno in cui l’ANCI in Italia si è resa disponibile ad accogliere 40.000 rifugiati. Dal vertice europeo di ieri esce l’Europa dei nazionalismi. E’ rimandata la costruzione dell’Europa sociale e solidale”.

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