Rondoni: Gesù è un racconto sempre nuovo
“Stanno per battere il chiodo nella mano. Lo scatto del pollice, che si chiude rigido nel palmo, segno che è entrato fino al punto giusto. Fino al punto giusto. Con i colpi successivi arriva al legno scuro del patibolo. Fissa l’arto al legno e il legno all’arto. Ala, carezza bloccata”. Il libro di David Rondoni, ‘Gesù, un racconto sempre nuovo’, a prima vista, può sembrare un azzardo, ma dopo una lettura attenta è un testo destinato a confrontarsi all’idea che ognuno si è fatto al meditarlo: “Lui voleva un Dio giovane. Un Dio che brucia il cuore, non una noia”.
Così pensava Nicodemo prima di incontrare Gesù, quando si sentiva insoddisfatto dalle diatribe legalistiche del Sinedrio. Un pensiero di tutti, anche se forse per tanti inespresso. Certamente così è stato il Gesù reale. E Rondoni riesce a renderlo con efficacia. Nel libro l’autore non si addentra nei pensieri e nelle emozioni del Dio fatto uomo, ma lo osserva con lo sguardo di chi gli sta intorno. In particolare i Dodici, ben caratterizzati e di cui risalta la profonda stima e intesa reciproca, al di là di ogni discussione.
Attraverso lo studio di saggi e Vangeli apocrifi, restituisce la figura di ‘Colui che segnò un confine tra il prima e il dopo’ al suo contesto storico, politico, fatto di rapporti tra uomini e donne, di mediazioni e di scontri. Fedele alle fonti storiche, il libro scava nella mente e nei cuori di Erode il Grande, di Erode Antipa, della giovane Maria e di Giuseppe, di Giovanni il Battista, degli apostoli:
Simone chiamato Pietro, Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Giuda Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, dei sacerdoti Hannah e Caiaphas, di Pilato e sua moglie.
Nel racconto di Rondoni, anche figure minori come l’indemoniato, trovano spazio e vengono rilette nella logica dell’incontro con il Salvatore. Quindi è un racconto della vita di Gesù, non un libro di storia o di teologia, come ha puntualizzato l’autore, a cui abbiamo chiesto di raccontarci la genesi di questo racconto su Gesù:
“E’ nato un po’ per caso, perché avevo suggerito di fare un libro di racconto sulla vita di Gesù, perché in Italia non ci sono e l’editore mi ha chiesto di farlo. Ho fatto quello che potevo, perché la storia religiosa è infinita… però è una storia che vale la pena di raccontarla sempre, perché interessa l’uomo”.
Perciò il cristianesimo è sempre vivo?
“Il cristianesimo è vivo perché è il racconto di una Presenza che anima sempre la storia. La vita del cristianesimo torna sempre a raccontare la sua origine”.
Quali fonti ha usato nella descrizione degli Apostoli?
“Di alcuni non si conosce quasi niente e quindi bisogna inventare sulla base di qualche gesto o carattere. Il mio è un romanzo e quindi desume da certi gesti delle persone; di altri si sa qualcosa di più preciso, perché il profilo storico è stato più ricostruito e ci sono notizie in abbondanza. La ricostruzione è avvenuta tenendo conto di ciò e tenendo conto di come loro, come io stesso, siamo partecipi di un evento eccezionale, che stando vicino a Gesù si vedono cose straordinarie”.
Accanto agli apostoli ci sono anche le donne…
“Non sono accanto, ma sono dentro il gruppo più stretto che seguiva Gesù. Molte donne si mettono a seguire Gesù e devo dire che queste donne non hanno paura e sono anche le prime testimoni; sono quelle che fanno compagnia ai discepoli ed a Gesù, anzi sono quelle che corrono più avanti, perché non hanno paura”.
Singolare nel libro è l’ipotesi di Giuda Iscariota che, secondo l’autore, non intendeva tradire Gesù bensì favorire un incontro con la classe sacerdotale per evitare lo scontro frontale, dandogli ampio spazio, in quanto aegna il conflitto di Gesù con i sacerdoti del Tempio:
“A mio avviso, Giuda cerca di evitare lo scontro con i sacerdoti e prova ad evitarlo consegnando Gesù, perché sperava che facesse un accordo. Poi si è accorto che non c’era intenzione di fare questo patto, ma il Sinedrio voleva ucciderlo e da qui nasce la sua disperazione e si impicca”.