Foley è tornato a casa, O’Brien è il nuovo Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro
Quando partì per Roma ventisette anni fa, John Patrick Foley chiese a John Kroll, allora arcivescovo di Filadelfia, se sarebbe potuto tornare nella sua diocesi per trascorre gli ultimi anni della sua vita. “Sì – gli rispose Krol – ma non aspettarti che io sia ancora qui a salutarti. Da febbraio, Foley è tornato in diocesi. Cardinale dal 2007, dopo una lunga carriera in Curia e la nomina a Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Foley ha deciso di rassegnare le dimissioni da Gran Maestro lo scorso febbraio, dopo che gli era stato diagnostico un forte stato anemico e leucemico. E proprio da febbraio è tornato a Darby, nella diocesi di Filadelfia, dove risiede a Villa St. Joseph con altri 47 sacerdoti in pensione. L’ultima volta che Foley ha incontrato Benedetto XVI, era il dieci febbraio. Due giorni prima aveva inviato in Segreteria di Stato la sua lettera di dimissioni. Al Papa, aveva sottolineato che lasciava l’antico ordine cavalleresco – fondato nel 1050 – con un numero record di membri (28 mila), i quali hanno raccolto nel 2010 l’equivalente di 13,5 milioni di dollari, la maggior parte donati per supportare parrocchie cristiane, scuole, università e ospedali in Terra Santa. Per anni presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, Foley è stato commentatore inglese per le trasmissioni internazionali del Venerdì Santo, la Pasqua e i servizi di Natale che riguardavano il Vaticano dal 1984 al 2008. La sua voce era ascoltata da oltre 250 milioni di persone.
Una carriera partita in un ghetto non cattolico di Sharon Hill, la sua città, proseguita passo dopo passo, fino al 1979, anno in cui viene nominato alla Commissione Etica dello Stato da Milton Shapp, allora governatore della Pennsylvania, ma soprattutto anno in cui cura le relazioni con i media durante il viaggio di Giovanni Paolo II negli Stati Uniti. In sette giorni, il Papa tocca sei città, e Foley coordina oltre 270 membri della stampa che seguono il viaggio. Dal 1984, Foley diventa presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, del Centro Televisivo Vaticano e della Filmoteca Vaticana. Nel 2007, diventa Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro. La carica, considerata da molti un parcheggio onorifico per curiali con merito che vanno verso la pensione, non è di poco conto. L’ordine cavalleresco, nato nel 1099 e legato alla chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, proprio perché di subcollazione pontificia, può definirsi come la sola istituzione laicale della Santa Sede incaricata di sopperire alle necessità del Patriarcato Latino di Gerusalemmee di sostenere le attività ed iniziative a favore della presenza cristiana in Terra santa. Il Patriarcato ha quindi come principale fonte contributiva istituzionale le oblazioni erogate dai Cavalieri e dalle Dame dell’Ordine. Al posto di Foley, oggi è stato nominato Edward O’Brien, arcivescovo di Baltimora, che sicuramente prenderà la berretta cardinalizia il prossimo concistoro. È dal 1949, infatti, che l’ordine ha come responsabile un cardinale delegato del Romano Pontefice.
A 72 anni, Edward O’Brien lascia la città di Baltimora. In molti avevano puntato in lui come il prossimo arcivescovo di New York (ma l’incarico è andato invece a Timothy Dolan), e in molti ora sperano che nel nuovo incarico O’Brien mantenga la sua immagine di vescovo senza peli sulla lingua, che non aveva esitato a rendere pubbliche le sue idee sulla reale capacità di una vera riforma da parte dei Legionari di Cristo o ad attaccare il governatore del Maryland Martin O’Malley per la sua posizione in favore dei matrimoni gay.