Al Meeting di Rimini l’Inps fa il punto della situazione italiana
Girando fra gli stand della Fiera di Rimini, allestita dal Meeting dell’Amicizia tra i popoli, ci si imbatte in un enorme padiglione del Ministero del Lavoro, tra cui occupa un posto prioritario l’Inps, che fornisce alcuni dati interessanti sul lavoro in Italia, in un momento particolare di crisi e mentre il governo si prepara ad approvare una nuova manovra finanziaria, che forse interesserà le nuove pensioni.
Sono oltre 20 milioni (per l’esattezza 20.336.605) i buoni lavoro venduti fino alla fine di luglio 2011. Di questi, oltre 13 milioni sono stati venduti negli ultimi 12 mesi (nel periodo da gennaio a luglio 2011 i voucher venduti sono stati oltre 7 milioni). La diffusione dei “buoni lavoro” è stata avviata nell’agosto 2008, in occasione della vendemmia, per retribuire i lavori saltuari, e si è consolidata nel tempo, rivelandosi un utile strumento per far emergere quelli che fino a ieri erano considerati “lavoretti”, o tecnicamente lavoro occasionale e accessorio: fino ad oggi ne hanno fatto uso oltre 160.000 lavoratori.
Il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ha commentato: “Un successo dovuto anche alla crescente facilità con cui è possibile entrare in possesso dei buoni. La rete di distribuzione continua ad allargarsi e, dopo l’apertura ai tabaccai, si è ulteriormente arricchita con la convenzione stipulata con l’Istituto Centrale delle Banche Popolari, che consentirà di trovare i voucher anche presso gli sportelli bancari”. In virtù di questo accordo, la Banca Popolare di Sondrio ha messo a disposizione l’intera rete di 296 sportelli, mentre la Banca Popolare Emilia Romagna inizierà da settembre con gli 83 che operano nel territorio delle province di Bologna e Modena e, nei tre mesi successivi, estenderà il servizio all’intera rete dei suoi 382 sportelli.
La situazione aggiornata a fine luglio registra il maggior numero di vendite di buoni nel settore agricolo (23,8%), in quello delle manifestazioni sportive, culturali o di solidarietà (13,7%), e in quelli del commercio e dei servizi, ciascuno con l’11,5%. Il Veneto continua a mantenere il primato fra le regioni che maggiormente utilizzano i voucher, con il 16,5%, seguito dalla Lombardia (13,8%), dall’Emilia Romagna (12,8%) e dal Piemonte (11,9%).
“Oltre alle nuove opportunità offerte ai pensionati, alle donne e ai cassintegrati, ha proseguito il presidente dell’Inps, penso alla utilità di questo strumento per i giovani che ancora studiano, che possono iniziare a costruire la propria vita lavorativa e cominciare a riempire il proprio cassetto previdenziale”. Ciascun voucher è acquistabile dal datore di lavoro a 10 euro (e in multipli da 20 e 50 euro) ed è rimborsabile al lavoratore per 7,50 euro netti.
Inoltre il presidente dell’Istituto della Previdenza Sociale ha commentato i risultati del contrasto all’evasione contributiva: “I dati diffusi dalla Guardia di Finanza mostrano il grande intervento al servizio della legalità che le forze dell’ordine in collaborazione con l’Inps stanno svolgendo”. Il contrasto all’evasione contributiva, il controllo di legittimità delle prestazioni erogate costituiscono una delle priorità dell’Inps: “Ci stiamo adoperando per estendere ogni controllo su tutta l’immensa mole di prestazioni erogate. La legalità è un impegno dell’Inps. In due città campione sono stati avviati controlli a tappeto sulla riscossione indebita delle rate di pensione a titolari che sono risultati defunti. Nel 40% dei casi le somme indebitamente percepite sono state restituite senza contestazioni”.
Ci sono almeno 90.000.000 di euro che nel corso dei controlli avviati risultano incassati indebitamente da delegati sulle prestazioni previdenziali e assistenziali. Inoltre nei primi sette mesi dell’anno l’Inps ha incassato oltre 73,2 miliardi di euro da pagamenti ordinari di contributi: 2,1 miliardi (+3%) in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando le riscossioni hanno raggiunto i 71,1 miliardi, e con un incremento di circa 750 milioni sul preventivo 2011. Se si considerano anche gli importi derivanti dall’attività di recupero crediti, il totale delle riscossioni sale a 76,2 miliardi di euro, con un incremento del 2,8%, vale a dire oltre due miliardi in più rispetto ai 74,1 del 2010.
Anche in questo caso si segnala un aumento sul preventivo 2011 di circa mezzo miliardo di euro. Il totale delle contribuzioni ordinarie 2011 a carico delle aziende si è infatti attestato, nello scorso mese di luglio, a quasi 61 miliardi di euro, contro i 58,2 dei primi sette mesi del 2010: 2,7 miliardi in più, con uno scostamento di oltre mezzo miliardo in più sul preventivo.