Allarme educazione!

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Carissimi genitori, carissimi educatori, docenti e catechisti! Carissimi responsabili dell’educazione e della formazione di fanciulli,  adolescenti e ragazzi! A noi tutti che ogni giorno ci ascoltiamo nei luoghi dove il nostro vivere quotidiano si concretizza, nelle relazioni, quando ci  ritroviamo ammassati sui mezzi pubblici negli orari di punta, dove si mescolano età, razze, posizioni sociali di tutte le categorie. Cosa succede? Quali messaggi si captano? Che linguaggio si usa? Quali sono gli argomenti prevalenti? Le tasse, la disoccupazione, le vacanze, la scuola, la moda, gli sceneggiati televisivi, il razzismo, il rispetto per le “diversità”, l’omofobia, la presenza invadente degli zingari: temi, riflessioni, realtà serie o fugaci, di tutto di più!

Spesso sono argomentazioni superficiali, riportate come acquisite anche senza una vera autocritica,  prendendo notizie sparse qua e là, eppure si parla, si critica, si denuncia, si distrugge, si giudica. Si disperdono energie senza, in realtà, conoscere e approfondire nulla seriamente.

Ci sono dei periodi in cui si sollevano delle emergenze, si scatenano delle paure e delle preoccupazioni che improvvisamente sembrano interessare tutti. Questo  è il momento dell’ideologia del gender e delle modalità educative in tutte le dimensioni.

Partiamo dal mondo della Politica: il Governo Renzi ha promosso l’ideologia del gender nelle scuole italiane. Il 31 ottobre 2014 il “Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca” (MIUR) e il “Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri” hanno infatti inviato una circolare ai dirigenti scolastici di ogni ordine e grado esortandoli a mettere in atto le azioni previste dal Protocollo d’Intesa, siglato il 30 gennaio 2013, tra il “MIUR” e il “Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, con il quale le parti “si impegnano a promuovere un piano pluriennale di attività comuni, nel rispetto della propria autonomia e nell’ambito delle rispettive competenze, di sensibilizzazione e formazione, volte a promuovere nei giovani, sulla base delle norme e dei valori della Costituzione italiana, la cultura del rispetto e dell’inclusione, nonché per la prevenzione e il contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione”. Nella circolare si sottolinea “l’alto valore civile ed educativo dell’iniziativa“.

Si tratta, quindi, di informare e formare, degli studenti sul tema specifico della violenza e discriminazione di genere (D.L n.93/2013 e L. n.119, 15 ottobre 2013).

“Maschio e femmina li creò”? No, ci sarebbero tanti generi e ogni essere umano può liberamente scegliere a quale genere appartenere. Così viene a trasformarsi il concetto di natura umana che, come conseguenza, minaccia la famiglia e la società stessa.

Quello che si sente è l’avanzata dell’ideologia del gender camuffata dai valori quali l’altruismo, il rispetto del più debole, nel rispetto delle diversità utilizzando un linguaggio ambiguo che, volutamente, si schiera e promuove il “gender diktat”.

In molte scuole, dalla materna all’ultimo ciclo di istruzione, sono entrati percorsi didattici e progetti formativi sul tema dell’educazione all’affettività e al rispetto delle persone in virtù di un piano presentato come anti-discriminazione dal Ministero dell’Istruzione e l’Unar (Ufficio nazionale anti-discriminazione): nella sostanza si tratta di   occasioni per l’indottrinamento dell’ideologia del gender attraverso una campagna che punta a convincere i bambini, fin dalla prima infanzia, che le differenze sessuali tra maschio e femmina sono «una costruzione culturale e sociale frutto dell’educazione, una sovrastruttura».

Già Papa Benedetto XVI  si era espresso sull’origine ateista della tesi del gender, in quanto è ribellione anche contro Dio e in un’udienza tenuta il 19 gennaio 2013, affermò che: “… la Chiesa ribadisce il suo grande sì alla dignità e bellezza del matrimonio come espressione di fedele e feconda alleanza tra uomo e donna, e il no a filosofie come quella del gender si motiva per il fatto che la reciprocità tra maschile e femminile è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore “.

Papa Francesco ha ribadito che l’ideologia del gender non ammette contraddittorio, “impone un pensiero unico” e l’ha paragonata alle dittature del secolo scorso.

Educhiamo a contrastare le discriminazioni, le molteplici forme di violenza, l’omofobia: giustissimo. Ma stiamo attenti a non farci confondere e a non farci trascinare da coloro che appoggiano come possibile ipotesi di reato sostenere che l’unica famiglia possibile sia la famiglia naturale, quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna.

Carissimi genitori, carissimi educatori, docenti e catechisti: informiamoci, formiamoci, partecipiamo ai dibattiti che si svolgono per comprendere a che punto ci troviamo, quale educazione e formazione scegliamo per i nostri figli, per i ragazzi del catechismo, per gli alunni nelle scuole.

Due proposte concrete:

a Roma con Franco Nembrini, attualmente rettore del Centro scolastico La Traccia di Calcinate in provincia di Bergamo, terzo e ultimo incontro sull’educazione dal titolo “Conversazioni sul rischio di educare”:

sabato 21 febbraio ore 21,15 

presso il Teatro Orione in via Tortona 3-7 (Parrocchia di Ognissanti in via Appia).   

L’ingresso è libero.

il prossimo 7 e 8 Marzo 2015 a Roma

Seminario di studi 

nell’Aula Magna dell‘

presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum,

in via degli Aldobrandeschi, 190 in Roma (zona Aurelia),

sabato 7 marzo dalle 09.00 alle 19.00 e domenica 8 marzo dalle 09.00 alle 13.30.

Due giornate di formazione per docenti, educatori e genitori che intendono dotarsi di strumenti educativi sui temi dell’affettività e della sessualità, in riferimento alle diverse fasce di età e secondo un approccio che tiene conto della totalità della persona perché integra gli aspetti fisici, emozionali, intellettuali, sociali e spirituali.

SAPERE PER EDUCARE dedica una particolare attenzione alle esigenze formative dei genitori, a cui è dedicata una sessione di lavoro, affinché questi possano essere sempre più preparati a confrontarsi con i loro figli su queste tematiche così sensibili, delicate e sempre più emergenti.

SAPERE PER EDUCARE  propone una ricognizione scientifica del contesto socioculturale  contemporaneo,  e quindi  anche delle teorie di “genere” e  delle possibili ricadute sul piano dell’educazione e su quello psicologico.

Il seminario offrirà concreti strumenti pedagogici e di progettazione educativa, anche attraverso la formula dei workshop in piccoli gruppi (divisi per fasce di età scolastiche), condotti da tutor psicopedagogisti ed esperti in progetti di educazione affettiva e sessuale, mediante modalità di formazione interattiva ed un linguaggio semplice e stimolante.

SAPERE PER EDUCARE sarà l’occasione per riflettere su decisive  e attualissime  questioni culturali, per fare rete  e confrontarsi su buone prassi di educazione affettiva e sessuale, già sperimentate in Italia e a livello internazionale, come il Teen STAR , La Luna nel Pozzo, progetto Pioneer e altre ancora.

Tra queste una proposta concreta di bellezza: il progetto di Pupi Avati Cineforum per le scuole, Amare le differenze per un amore che fa la differenza (dal film Un matrimonio). Insieme al regista interverranno studiosi ed esperti di chiara fama in ambito medico, scientifico e pedagogico. 

SAPERE PER EDUCARE  vuole anche essere una risposta alle sempre più numerose segnalazioni, da parte di genitori, in merito a progetti di educazione affettiva e sessuale  (spesso confusi con progetti contro l’omofobia). Progetti che stanno entrando nelle scuole (di ogni ordine e grado) e che mettono a rischio il benessere psicologico ed emotivo di bambini e ragazzi, creando confusione nella definizione della loro identità sessuale e promuovendo una sessualità precoce. Pochi sono a conoscenza di quanto sta realmente accadendo.

SAPERE PER EDUCARE nasce dall’intuizione di alcuni genitori, docenti, educatori e psicologi che aderiscono all’Associazione “Non si tocca la famiglia” e “Comitato Articolo 26”  (associazioni che nascono con la specifica finalitá di sostenere il diritto dei genitori, e della famiglia, a decidere in tema di educazione dei loro figli, diritto sancito dal suddetto articolo 26, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’ Uomo).  Molte sono le organizzazioni e singoli cittadini che hanno aderito e all‘iniziativa, patrocinata anche dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari, dall’Associazione Nazionale Scienza & Vita, dall’AGE (Associazione Italiana Genitori) e dall’AGESC  (Associazione Genitori Scuole Cattoliche).

La partecipazione al seminario é gratuita.

Le modalitá di iscrizione sono semplici: e’ sufficiente inviare un sms al numero 342 9234184 

o una email a sapereducare@gmail.com (specificando nome, cognome e workshop a cui si intende partecipare).

Info: 333.2105009  www.comitatoarticolo26.it   www.nonsitoccalafamiglia.org

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