Concistoro, tante berrette rosse e due zucchetti bianchi
Il concistoro ordinario pubblico per la creazione di nuovi cardinali è un evento di grande importanza per la vita della Chiesa. E nella solennità dell’occasione Papa Francesco ha voluto invitare, come l’anno passato, il suo predecessore Benedetto XVI che ha di buon grado accolto la richiesta del Pontefice.
Come suo costume il Papa emerito ha partecipato al rito di creazione nella massima discrezione. Ha stretto le mani ai tanti cardinali che gli si sono avvicinati, ha sorriso e salutato e poi l’incontro al termine della processione d’ingresso con il suo successore Francesco. Un abbraccio sincero, carico di affetto e di stima reciproca. Replicato al termine del concistoro.
Non è un caso che nei momenti più solenni e importanti il Papa venuto dalla fine del mondo voglia che il Papa salito sul monte sia presente insieme a lui. Francesco lo ha detto sempre chiaramente: Benedetto XVI non è un corpo estraneo per la Chiesa. Anzi. E’ il nonno, il nonno saggio. Colui che prega senza sosta per l’intero popolo di Dio e per chi ne è alla guida terrena.
L’insistenza con cui Papa Bergoglio prova a coinvolgere negli eventi pubblici Papa Ratzinger è giustificata dalle parole che Francesco ha usato ripetutamente per descrivere il suo predecessore.
“Il Papa emerito – spiegava il Pontefice al Corriere della Sera – non è una statua in un museo. È una istituzione. Lui è discreto, umile, non vuole disturbare. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso insieme che sarebbe stato meglio che vedesse gente, uscisse e partecipasse alla vita della Chiesa. La sua saggezza è un dono di Dio. Qualcuno avrebbe voluto che si ritirasse in una abbazia benedettina lontano dal Vaticano. Io ho pensato ai nonni che con la loro sapienza, i loro consigli danno forza alla famiglia e non meritano di finire in una casa di riposo”.
Tra Francesco e il Papa emerito dunque esiste un vero e proprio rapporto di ‘collaborazione’. Dall’enciclica Lumen Fidei, scritta a 4 mani, ai tanti consigli che Bergoglio chiede a Ratzinger andando a trovarlo al monastero Mater Ecclesiae.
Chissà se stamane, entrando nella Basilica Vaticana, Benedetto XVI avrà pensato alla sua ultima messa celebrata all’Altare della Confessione. Era il 13 febbraio di due anni. Due giorni l’annuncio della rinuncia. Il clima era di raccoglimento ed emozione ma anche di tristezza. Stamane invece era un giorno di festa. E il sorriso sulle labbra del Papa emerito lo ha certificato.