Accendiamo una luce. E apriamo gli occhi sulla tratta delle persone
La prima giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta delle persone avrà luogo il prossimo 8 febbraio, e avrà come tema “Accendi una luce contro la tratta”. Accendere una luce affinché si aprano gli occhi sul fenomeno della tratta delle persone. Papa Francesco ha fatto del suo pontificato un impegno continuo contro la tratta delle persone, ed è questo un tratto originale del suo pontificato. La prima giornata internazionale di preghiera si inserisce invece nel modo peculiare di fare diplomazia di Papa Francesco. Che fa della preghiera un vero e proprio strumento diplomatico, come aveva dimostrato in occasione della giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria a settembre 2013.
La giornata è promossa dalle Unioni internazionali femminili e maschili dei superiori generali (Uisg e Usg) ed è patrocinata dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e dai Pontifici Consigli della pastorale per i migranti e gli itineranti, e della giustizia e della pace.
Suor Carmen Sammut, presidente dell’Uisg, ha ricordato che milioni di bambini, donne e uomini sono venduti e condotti in schiavitù per il lavoro forzato, la prostituzione o il traffico di organi” .
C’è una realtà in campo che si batte con forza contro la tratta delle persone, ed è l’associazione Talitha Kum, che coordina le reti locale nella lotta della tratta.
Perché la giornata si celebra l’8 febbraiio? Perché quello è il giorno della memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, la religiosa sudanese che alla fine dell’Ottocento compì con coraggio il percorso dalla schiavitù alla libertà, citata anche da Benedetto XVI nell’enciclica Spe Salvi.
Proprio la vicenda di Bakhita è la prima delle storie di speranza e libertà che gli organizzatori della giornata invitano a mettere in rete, in un sito realizzato per l’occasione (www.a-light-against-human-trafficking .info) insieme a messaggi di adesione e solidarietà: a ogni messaggio inserito la cartina del mondo si colorerà e sarà testimonianza visiva di una presa di coscienza comune.
Per gli organizzatori, è fondamentale partire dalla preghiera. Nella giornata, tutti sono invitati ad accendere simbolicamente una candela. E in tutto il mondo verranno preparate veglie di preghiera.
Sono state presentate anche delle testimonianze. Si è parlato delle donne costrette a prostituirsi, ma anche della realtà dei clienti delle prostitute, che – afferma suor Gandini – “devono capire che alimentano dei criminali e che un uomo che paga per il sesso non è un vero uomo: sono destinati a disgregare le famiglie”.
Il cardinale Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, ha sottolineato che occorre “conoscere, comprendere, pregare e diventare più efficaci dei criminali che dimostrano un grande acume nel condurre i loro traffic”. Il cardinale Braz de Aviz, prefetto per la Congregazione degli Istituti di Vita Consacrata, ha definito “significativo” il fatto che in questo progetto siano coinvolti soprattutto religiosi e religiose perché, “come ci ha ricordato Papa Francesco, i religiosi sono chiamati a svegliare il mondo”. Il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, ha infine invitato ad allargare i confini dell’impegno, a sentirci tutti coinvolti perché “per eliminare la piaga della tratta serve una mobilitazione comparabile nelle dimensioni a quelle del fenomeno stesso”.