Arcivescovo Gänswein: “La dottrina e la cura pastorale sono gemelle”

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La sua lealtà a Benedetto XVI e il suo nuovo approccio pastorale. Le malattie della Curia. Il rigetto della tesi che Benedetto XVI abbia voluto prendere parte al sinodo. Ne parla l’arcivescovo Georg Gänswein prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare del Papa emerito Benedetto XVI, in una intervista al settimanale tedesco Christ & Welt. Korazym.org ne offre una traduzione per i lettori italiani.

Christ & Welt: Prima di Natale Francesco ha fatto scalpore con il suo discorso sulle 15 malattie della Curia Romana. Lei era seduto vicino al Papa che ha pensato mentre lo leggeva?

Georg Gänswein: Come Prefetto della Casa Pontificia, come sempre mi sono seduto come in queste occasioni alla destra del Papa. E come sempre avevo una copia del discorso nella mia cartella, ma non aveo auto il tempo di leggerlo prima. Quando ha iniziato la lista delle malattie mi sono detto: ora è interessante, ed stato emozionante. Fino alla nona malattia…

Christ & Welt: Che cosa ha pensato ?

Normalmente, il Papa utilizza l’udienza di Natale per guardare all’ultimo anno di attività e dare uno sguardo al prossimo. Questa volta è stato diverso. Francesco ha preferito, rivolgendosi a vescovi e cardinali, mettere uno specchio davanti agli occhi della loro coscienza.

Christ & Welt: Si è sentito interrogato?

Naturalmente. Mi sono domandato: Qual è la tua malattia, da cosa sei affetto, che cosa devi correggere? E in quel momento ho pensato alla mie molte casse da trasloco.

Christ & Welt: Si riferisce all’ aneddoto del trasloco del gesuita con tante cose? Francesco ha detto che i traslochi erano segnato della malattia dell’accumulo.

Esattamente. Dal trasloco dal Palazzo Apostolico dopo le dimissioni di Papa Benedetto nel febbraio del 2013, molte delle mie cose sono in casse in magazzino. Ecco si può vedere così l’inizio della mia malattia!

Christ & Welt: Che scopo ha questo tipo di “fustigazione” del Papa? Potrebbe essere demotivante?

Una domanda che si sono fatti anche molti mie colleghi. Francesco è Papa da quasi due anni e conosce la Curia abbastanza bene. Evidentemente ha creduto necessario parlare chiaramente e provocare un esame di coscienza.

Christ & Welt:Quali sono state le reazioni?

Ovviamente per i media è stata una delizia. Dopo il discorso ho visto titoli del genere: Il Papa denuncia i prelati di Curia; Francesco fa la predica ai suoi impiegati. Purtroppo esteriormente si ha l’impressione che ci sia una crepa tra il Papa e la Curia. Ma è una impressione ingannevole, perché non coincide con la realtà. Però la risposta ha vuotato di acqua i mulini.

Christ & Welt: Il discorso è stato criticato internamente?

Le reazioni variavano dalla sorpresa alla incomprensione.

Christ & Welt: Forse la Curia si deve adattare a Francesco e fare esercizi spirituali permanenti?

Lo si è detto molte volte. Francesco ha una certa formazione religiosa, non è un segreto, è un gesuita, completamente dominato dalla spiritualità del fondatore dell’ Ordine Sant’ Ignazio di Loyola.

Christ & Welt: Coma ha vissuto questi due anni di pontificato di Francesco?

Francesco è un uomo che ha detto chiaramente fin dal principio che voleva le cose in modo differente. Questo vale per la scelta dell’appartamenti, per l’auto, e tutto il funzionamento inpubblico in generale e in particolare. Si può immaginare che all’inizio si doveva usare un alto grado di flessibilità. Ma ormai è diventata normalità quotidiana. Il Santo Padre è un uomo di straordinaria creatività e con lo swing dell’ America Latina.

Christ & Welt: Molti tuttavia si chiedono:  dove ci si dirige?

Chi ascolta attentamente le parole del Papa vede un messaggio chiaro. Senza dubbio una volta o l’altra viene la domanda: Fino a dove vuole portare la Chiesa Francesco? Qual è il suo obiettivo?

Christ & Welt: Un anno fa ha detto: stiamo aspettando norme sostanziali. Adesso sono chiare?

Si, molto più chiare che un anno fa. Basta pensare alla Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”. In quel testo c’è una bussala del pontificato. Poi ha pubblicato altri documenti importanti e fatto discorso importanti come a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo. Il segno è chiaro e le priorità sono chiare.

Christ & Welt: Quali ?

L’accento principale è sulla missione evangelizzatrice. Un aspetto che segnala a lettere rosse. Nessuna chiesa deva guardare al suo ombelico, essere autorefereziale, ma deve portare il Vangelo nel mondo.Questo è il tema.

Christ & Welt: Capisce Francis George, arcivescovo emerito di Chicago che ha detto che le parole del Papa a volte sono ambivalenti?

In realtà ci sono stati casi in cui il portavoce vaticano ha dovuto dare dei chiarimenti. Le correzioni sono necessarie se alcune dichiarazioni portano a malintesi e hanno echi in certi siti.

Christ & Welt: Francesco ha più presa con i media del suo predecessore Benedetto XVI?

Francesco è “aggressivo”con i media. Li usa in modo intenso e diretto.

Christ & Welt: Anche veloce?

Si li usa molto abilmente

Christ & Welt: Chi sono i suoi consiglieri più vicini?

É una domanda che gira sempre intorno a lui. Non lo so.

Christ & Welt: Nel sinodo sulla pastorale familiare dell’ autunno passato, Francesco ha creato un centro di attenzione. In particolare la questione della ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti crea disaccordo. Qualcuno ha l’impressione che Francesco fosse più interessato alla cura pastorale che alla dottrina.

E’ una impressione che non condivido. Come contrasto si costruisce una opposizione che non esiste. Il Papa è l’ultimo garante e protettore della dottrina della Chiesa il Supremo Pastore, il primo pastore. La dottrina e le cura pastorale non sono opposte sono gemelle.

Christ & Welt: Le opinione sui divorziati di Francesco e del Papa emerito sono diverse?

Non conosco dichiarazioni dottrinali di Francesco che siano contrarie a quelle del suo predecessore. Questo sarebbe assurdo. Una cosa è mettere al centro gli sforzi pastorali quando la situazione lo richiede e altra cosa è cambiare la dottrina. Si può essere molto sensibili dal punti di vista pastorale solo quando mi baso sulla dottrina cattolica completa. La sostanza dei sacramenti non si lascia alla discrezione dei pastori perchè ci è stata data dal Signore della Chiesa. E questo è specialmente vero per il sacramento del matrimonio.

Christ & Welt: Davvero alcuni cardinali sono andati a visitare Benedetto XVI durante il sinodo, chiedendogli di intervenire per riaffermare il dogma?

Questa visita a Papa Benedetto XVI non è mai esistita. Un supposto intervento del Papa emerito è pura invenzione.

Christ & Welt: Come ha risposto Benedetto XVI ai tentativi da parte di alcuni circoli tradizionalisti di riconoscerlo come antipapa?

Non ci sono stati circoli tradizionalisti che hanno fatto questo tentativo, eccetto i rappresentanti dell’Alleanza teologica e alcuni giornalisti. Parlare di un antipapa è semplicemente sciocco , e allo stesso tempo irresponsabile. Va nella direzione di provocare un incendio nel dibattito teologico.

Christ & Welt: Recentemente c’è stata grande emozione per la pubblicazione del quarto volume dell’Opera Omnia di Benedetto XVI. L’autore ha modificato alcune conclusioni riguardo i divorziati risposati verso una attitudine più ‘restrittiva’. Benedetto XVI ha voluto in questo modo dire la sua nel dibattito sul sinodo?

In nessun modo. La revisione di questo articolo del 1972 era stata terminata molto prima dell’inizio del sinodo e inviata alla casa editrice. Si deve ricordare che ogni autore ha il diritto di intervenire sui suoi scritti. Chiunque sia informato, sa che Benedetto XVI già non condivideva le conclusioni dell’articolo in questione almeno a partire dal 1981, ovvero da più di 30 anni! Come prefetto della Congregazione (della Dottrina della Fede, ndr) questo si nota chiaramente in vari pronunciamenti.

Christ & Welt: Il fatto che la pubblicazione della nuova edizione sia coincisa con la fine del sinodo è stata una eventualità tutt’altro che felice…

Il quarto volume di scritti (dell’Opera Omnia) ri-editati in cui si riproduce il saggio doveva essere pubblicato nel corso del 2013. La pubblicazione ritardò per ragioni editoriali e fu spostata al 2014. Era assolutamente imprevedibile che il volume sarebbe uscito come pianificato mentre nello stesso momento si celebrava il sinodo sulla famiglia. I due eventi hanno semplicemente coinciso nel tempo. Dietro di questo non c’è una intenzione strategica.

Christ & Welt: Benedetto XVI aveva promesso che sarebbe rimasto “nascosto al mondo” dopo la sua rinuncia. Però appare spesso. Perché?

Se è presente in molti eventi religiosi importanti, è perché è stato invitato personalmente da Francesco, per partecipare al concistoro nel passato febbraio, per la canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII in aprile e per la beatificazione di Papa Paolo VI in ottobre. (Benedetto XVI) ha inoltre scritto alcune parole di saluto all’inaugurazione della Aula Magna intitolata a sua nome nella Pontificia Università Urbaniana di Roma. In quell’occasione, Papa Benedetto fu invitato, ma nn partecipò.

Christ & Welt: Nel saluto che lei portò a nome del Papa emerito, questi ha fatto dichiarazioni teologiche chiare: “La eliminazione della verità è fatale per la fede”.

Il saluto ha rappresentato un contributo impressionante sul tema “Verità e missione”. Si sarebbe potuto sentire cadere uno spillo per il silenzio di ascolto che c’è stato durante la conferenza, di fronte a un pubblico numeroso. E’ stato un contenuto di classici teologici. Francesco, cui Benedetto aveva inviato il testo in anticipo, ne è rimasto molto impressionato, e lo ha ringraziato.

Christ & Welt: Benedetto parla a volte della sua rinuncia? Si sente sollevato?

È in pace e convinto che quella fu la decisione corretta e necessaria. È stata una decisione sofferta e presa con coscienza, tra un uomo e Dio.

Christ & Welt: Lei ha vissuto con sofferenza la storica rinuncia di Benedetto XVI a febbraio 2013. Come guarda indietro a quella decisione?

Non è stato facile accettarlo. Ho dovuto lottare per andare avanti. La lotta è ora più facile.

Christ & Welt: Lei ha giurato lealtà a Benedetto fino alla morte. Questo significa che lei rimarrà a fianco di Benedetto sempre, e anche in Vaticano?

Il giorno della sua elezione come Papa, ho promesso che lo avrei aiutato in vita e in morte. Non avevo tenuto in considerazione che avrebbe potuto rinunciare. Ma la promessa è salda e ancora valida.

Christ & Welt: I vescovi devono essere pastori. Come arcivescovo della Curia romana, si sente in alcuni momenti come un pastore senza gregge?

Sì, a volte sì. Però ora arrivano sempre più inviti a cene, ricevimenti, feste di anniversario, e altri servizi della Chiesa. Fino ad ora reagivo in modo difensivo e partecipavo a pochi di questi eventi. Ma recentemente ho cambiato approccio. Il contatto diretto con i fedeli è moto importante. Allo stesso modo, sempre che sia possibile e in consonanza con i miei doveri officiali, porterò avanti i miei doveri pastorali. Questo è buono e necessario. Inoltre, è la miglior medicina per alcune delle malattie che Francesco imputa alla Curia: il rischio di essere un burocrate.

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