Dopo 24 anni Taizé torna a Praga

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A distanza di 24 anni, quando si riunirono a pochi mesi dalla caduta del muro di Berlino, i giovani ritornano a Praga per il consueto incontro europeo, fino al 2 gennaio 2015, organizzato dalla comunità di Taizé, su invito della Conferenza episcopale ceca e del Consiglio delle Chiese ceche da Polonia, Ucraina, Italia, Germania, Francia, Croazia e Bielorussia.

Più di 30.000 persone partecipano all’incontro, accolti nei quartieri di Praga, nelle città e nei paesi della regione; 65 i Paesi rappresentati dai giovani iscritti, senza contare i 1.950 giovani volontari che sono arrivati due giorni prima per preparare l’accoglienza e organizzare la logistica. Gli italiani sono più numerosi degli altri anni e sono il gruppo più consistente dopo polacchi e ucraini.

I giovani sono stati accolti in più di 150 punti d’accoglienza predisposti nelle parrocchie delle diverse chiese e nelle scuole della regione e poi ripartiti nelle famiglie ospitanti e nei luoghi di accoglienza collettiva. 17 chiese del centro storico di Praga hanno aperto le loro porte per la preghiera di martedì 30 a mezzogiorno e mercoledì 31 dicembre.

In ogni chiesa è visibile una croce di Taizé dipinta espressamente in queste settimane da un gruppo di artisti sotto la direzione di Matej Forman. 5 sono i luoghi di preghiera preparati al Parco delle Esposizioni di Letnany e in virtù dell’affluenza annunciata, è stata allestita una tenda che può ospitare fino a 4.500 giovani.

Nel messaggio inviato papa Francesco ha invitato i giovani ad essere viandanti creativi: Siate il sale di un mondo che ha bisogno di ritrovare il ‘sapore’ di Dio…  Sono i giovani, penso, ad esempio, ai moltissimi giovani ortodossi, cattolici e protestanti che si ritrovano negli incontri internazionali organizzati dalla comunità di Taizé, che oggi ci chiedono di fare dei passi avanti verso la piena comunione. E questo non perché ignorano il significato delle differenze che ci separano ancora, ma perché sanno vedere al di là, sono capaci di accogliere l’essenziale che già ci unisce”.

Durante i preparativi i giovani hanno affermato il loro credo: “Si dice che noi siamo il popolo più ateo d’Europa, ma questo non è del tutto vero. Molti qui hanno una sete di spirituale… Siamo al centro dell’Europa, cercando di far rivivere la fonte di amore, sempre presente nei cuori di molte persone qui …. ma a volte tanto ostruita da sassi e ostacoli che ci impediscono di vivere con una vera apertura e gioia”.

Nella prima meditazione frére Alois ha espresso la sua grande gioia di essere a Praga, dopo la ‘rivoluzione di velluto’ del 1990 e l’incontro con il presidente Vaclav Havel: “Il ricordo di questo grande liberazione permette di sperare che anche oggi, in questo momento di tensione nel mondo, un futuro di pace è possibile. Il nostro incontro dimostra chiaramente che in ogni popolo ci sono donne e uomini che vogliono la pace.

In questi giorni pregheremo per i popoli che soffrono la violenza e la guerra, in Ucraina, in Medio Oriente e altrove. I Libanesi che sono qui tra noi portano le prove della loro regione. Il loro paese accoglie migliaia di rifugiati provenienti dall’Iraq e dalla Siria. Vorrei dire loro: sapete che tutti noi qui vi siamo vicino con la preghiera e con il cuore”. Ed ha spiegato come accogliere la fiducia di Cristo per essere ‘sale della terra’:

“La nostra fiducia permane fragile durante tutta la nostra vita, è condividendola con gli altri che cresce. Possono allora esserci dei momenti di luce, evidenza, gioia. Capiamo che questa presenza è quella dello Spirito Santo, lo Spirito del Cristo risorto, che abita nei nostri cuori .In questi giorni, rinnoviamo la nostra fede nello Spirito Santo che comunica la pace di Cristo”.

I giovani praghesi sono entusiasti del ritorno dell’incontro nella città, come ha testimoniato la ventiseienne Mariana Ambrožová, rievocando i racconti dei suoi genitori: “Sono molto eccitata. I miei genitori mi hanno raccontato molte cose del regime comunista, quando i fratelli e i giovani volontari venivano nella Repubblica Ceca per visitare i cristiani e dare loro la forza nei momenti difficili. La prima estate quando le frontiere sono state aperte, siamo andati a Taizé. Avevo tre anni. Sono felice che l’incontro europeo è di nuovo a Praga. Questa è un’occasione per riunire i cristiani di diverse confessioni e per fare qualcosa di buono e di utile”.

Ed infine con questo incontro Taizè inizia le celebrazioni di due ricorrenze: 75° anniversario della comunità di Taizé ed il 100° anniversario della nascita di frère Roger.

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